mercoledì 12 novembre 2008

Berlusconi e la sinistra autistica

Augusto Minzolini oggi su “La Stampa” intervista il premier Berlusconi. Titolo: “Russia e Usa si parlino, o sarà Guerra Fredda”, ma l’intervista è a tutto campo.

«Lula è simpaticissimo. Lo conosco dal 2002. Ci siamo visti in tanti vertici internazionali. È capace e si è impegnato per il suo Paese, per difendere i poveri che sono tanti laggiù. Un vero amico. Il Brasile avrà un ruolo importante sulle scelte che il G20 dovrà prendere per affrontare la crisi finanziaria. È stato contentissimo di incontrare i suoi calciatori. Lui vorrebbe portare in politica Leonardo che è una persona intelligente, che ha a cuore i bambini. Ha messo su addirittura una Fondazione. E credo che in futuro anche Kakà si interesserà di politica. Io in Brasile andrò a febbraio. Per inaugurare un ospedale costruito in Amazzonia insieme a don Verzè che porterà il nome di mio padre. Da quelle parti fino a poco tempo fa operavano i bambini di appendicite stendendo un lenzuolo sui cofani delle jeep...». Osservando una spilla o un anello di bigiotteria tra le mani («li prendo perché mi viene a trovare una classe elementare e farò un regalino a ogni bambino») Silvio Berlusconi nel negozio di via del Plebiscito che è ormai una meta fissa sulla strada di ritorno a Palazzo Grazioli, parla dopo l’incontro con il Presidente del Brasile a Villa Madama sullo scenario internazionale e sui problemi che assillano l’Italia.
Presidente lei e Lula avete le stesse idee sulla crisi internazionale? «Per tutti e due la cosa più importante è risolvere la crisi missilistica tra Usa e Russia. Forse è ancora più importante della crisi finanziaria. Se i due Paesi continuano a puntarsi le armi l’uno contro l’altro rischiamo di fare un salto all’indietro, di tornare alla Guerra Fredda. Una cosa pazzesca. Obama mi ha detto che incontrerà Medvedev al più presto. Io mi sto impegnando in un’opera di mediazione. E Obama è il primo a sapere che nessuno come me può aiutarlo in questa impresa».
Che impressione le ha fatto Obama? «Solo la sinistra italiana poteva pensare che quella battuta, abbronzato, potesse avere qualcosa di razzista. Negli Usa non è scoppiato un caso. E lui con me si è fatto una risata. Ho detto che era intelligente, bello e abbronzato perché stavo per dire alto, ma ero con Putin e Medvedev che sono “alti” come me. Abbronzato per me è un complimento. Noi passiamo intere estati ad abbronzarci e di inverno ci mettiamo sotto la lampada. E poi lui è il primo a scherzare. È dotato di “sense of humour”, ha detto che cerca un cane che sia un incrocio come lui».
Carla Bruni, però, per quella battuta ha dichiarato: “sono contenta di essere francese...” «Preferisco non commentare».
A parte le polemiche, Obama che tipo è? «Non è il risultato di una campagna pubblicitaria come sostiene qualcuno. Non è assolutamente vero. Anzi, è una persona validissima. Certo ha di fronte una crisi difficile che negli Usa sta peggiorando. Deve imprimere subito una svolta. Come ho fatto io con i rifiuti e quasi con Alitalia. Altrimenti sapete che il consenso si può perdere da un momento all’altro».
Che consiglio gli darebbe? «Chi ha responsabilità di governo deve dare fiducia alla gente. Deve diffondere ottimismo. Perché la crisi nasce anche da un’ondata di pessimismo che si è diffusa nella popolazione. Obama comunque ha il vantaggio di avere un’opposizione diversa. Avete sentito il discorso di McCain che ha offerto il suo appoggio nell’interesse del Paese? Da noi invece la sinistra vuole fare 4 anni e mezzo di campagna elettorale: polemizza solo, soffia sulla protesta e se ne infischia dell’interesse del Paese. Ad esempio, chi pensa che soffi sulla crisi dell’Alitalia se non la sinistra?».
Ma la Cgil ha firmato l’accordo. «Sì ma l’opposizione soffia sulle polemiche lo stesso. Non si accorgono che le proteste di questi giorni sono irresponsabili, che non possono essere accettati certi ricatti».
Parla degli scioperi, di queste forme di lotta che bloccano il traffico aereo? «Io dico solo che i reati vanno puniti e che i diritti dei cittadini vanno garantiti. Comunque, se ne stanno occupando Gianni Letta e il ministro Matteoli».
Ma quale sarà l’epilogo di questa vertenza? «La nuova società dovrà andare avanti facendo le assunzioni individuali. La sinistra, invece, si accorgerà che sta sbagliando tutto senza acquisire consenso».
In Trentino, però, il centro-sinistra con l’Udc ha vinto le provinciali... «Era nelle previsioni ma in voti assoluti hanno perso consenso. Inoltre io non mi sono impegnato. Ho fatto solo un’intervista. In Abruzzo, invece, andrò almeno 3-4 volte e vedrete che la musica sarà diversa».
Insomma, questa opposizione, con Veltroni in testa, l’ha proprio delusa? «Con questi non tratto più».
II presidente della Camera Fini, però, è tornato a rispolverare insieme a D’Alema l’ipotesi di una Commissione Bicamerale. Che ne pensa? «Non c’entro nulla. È cosa loro. Guardi io mi occupo delle relazioni internazionali, della crisi finanziaria. Di cose importanti... C’è però una cosa che non mi va giù».
Cioè? «Quello che non sopporto più è questo continuo dileggiarmi sulle Tv e sui giornali. In televisione, in prima serata e contemporaneamente su tutti i canali mi prendono in giro. Anche lì c’è la mano della sinistra. Questa abitudine sta diventando davvero insopportabile».

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