mercoledì 12 novembre 2008

Berlusconi [non c’è due senza tre] secondo Libero

Anche Mario Prignano su “Libero” riporta la stessa intervista con il premier Berlusconi. Titolo: “Berlusconi: «Colpiremo le illegalità»”. Le interviste, una e trina, sono utili per confrontare le fonti. Lascio a chi le ha lette, tutte e tre, ogni considerazione sulla “free press”.

La sfilata dei calciatori brasiliani a beneficio del presidente Ignacio Lula, ieri in visita in Italia, deve avere messo di buon umore Silvio Berlusconi. La consueta visita in un negozio dalle parti di largo Argentina e il relativo “bagnetto” di folla fanno il resto. Nemmeno la sconfitta del Popolo della libertà in Trentino riesce a scalfire il suo ottimismo.
Nemmeno Alitalia. Certo: lo sciopero resta «una cosa incomprensibile», e quanto ai diritti dei passeggeri, Napoli docet: «Lo Stato deve usare la sua autorità», scandisce Berlusconi con lo stesso piglio di quando annunciò i soldati a guardia delle discariche. «Ho lasciato al ministro dei Trasporti Altero Matteoli il compito di gestire la cosa, ma, per quanto mi riguarda, dico quel che ho sempre detto: impedire ad altri l’esercizio dei propri diritti è un reato, è un comportamento contro la legalità, contro le istituzioni e contro lo Stato. E una cosa non tollerabile. Comunque io non sono toccato dal tema. Se ne occupano Gianni Letta e Matteoli. Io incontrerò Colaninno nei prossimi giorni, credo domani (oggi, ndr)».
Presidente, il centro sinistra canta vittoria per le elezioni in Trentino. «Ma è stata una vittoria ad personam. Tra l’altro io non ho fatto nessuna campagna elettorale: sapevamo che era un enclave con una personalità (Lorenzo Dellai, rieletto presidente della provincia di Trento, ndr) che avrebbe avuto senz’altro la maggioranza dei voti. I nostri sondaggi lo davano a più del sessanta per cento dei consensi Quindi...».
Quindi, quello che dice Veltroni... «Di quello che dice Veltroni non mi importa nulla. Il mio giudizio su di lui è chiaro: non me ne può importare di meno. Questi signori dell’opposizione sono dei personaggi con cui non voglio avere mai più niente a che fare, perché vanno contro gli interessi del Paese, non vogliono il bene del Paese e pensano solo a fare la guerra al governo. E il bello è che sono pronti a farla con il massimo degli inganni, diffondendo notizie false sulla scuola e sull’università: tutte inventate di sana pianta e contro l’interesse dell’Italia. Ma noi andremo avanti decisi, e siamo scandalizzati e indignati per come hanno cambiato la realtà dei fatti, senza peritarsi di strumentalizzare alunni e bambini. C’è veramente da rimanere sbalorditi e indignati per l’atteggiamento della sinistra: per come si è comportata sulla scuola, come su tutti gli argomenti. Come per la storia degli abbronzati».
La sua battuta su Obama. «Quelli della sinistra hanno montato un non-caso. Mi considerano un bandito, uno della mafia. No. Io non ci tratto più. Punto e basta».
A proposito di quella battuta. Le è dispiaciuto che Carla Bruni si sia detta “orgogliosa” di non essere più italiana? «Su Carla Bruni non voglio dire niente».
La scorsa settimana, quando è stato eletto Obama, lei era a Mosca. La preoccupa lo stato dei rapporti tra Federazione russa e Stati Uniti? «Su questo fronte credo di avere fatto un buon lavoro nell’interesse dell’Italia e per il bene dei rapporti tra l’amministrazione americana e quella russa. Il posizionamento dei missili da una parte e dall’altra rischia di portare ad un avvelenamento del clima, ad un ritorno indietro di qualche decennio, al clima della guerra fredda. Io sono molto concentrato su questo tema: l’ho anche detto a Putin».
Lei si sta occupando molto di estero, in questo periodo, e il suo impegno aumenterà sempre più in vista del G8 del prossimo anno in Italia. «Sto facendo un gran lavoro per l’Italia coi Paesi esteri. L’ho fatto venti giorni fa a Pechino, l’ho fatto in Russia e nessuno ha detto o scritto niente. Nessuno ha raccontato che faremo lì una fabbrica di cemento, una di gomma, pneumatici per l’esattezza, un’altra di elicotteri: non gliene frega niente a nessuno. Abbiamo chiuso accordi per le nostre imprese valutati intorno ai 4 miliardi di euro. Lei ha letto qualcosa?».
Magari nelle pagine di economia. «Ma io lavoro seriamente su questa e su tante altre direzioni. Domani (oggi, ndr) vado in Turchia. Oggi ho visto Lula e abbiamo fatto cose importanti pure lì. A febbraio vado in Brasile a manifestare la nostra intenzione di aumentare l’interscambio con quel Paese. Vorrei far entrare il Brasile nel G14 a presidenza italiana, è una proposta che ho avanzato all’ultimo G8, quello di Hokkaido. Anche l’idea dell’Egitto è una proposta mia. E poi c’è anche un’altra cosa. Che dato il mio passato, data la mia esperienza, trovo sempre grandissima considerazione tra i miei interlocutori. E invece sa cosa succede, quando torno in Italia?».
Cosa succede? «Che torno, apro la televisione qui in Italia e non c’è uno spettacolo della Rai anche di intrattenimento in cui io non sia o preso in giro o oltraggiato, e altre tv fanno la stessa cosa ma io continuo a fare il mio dovere e vado avanti pensando di fare il bene del Paese».
Però non è che di problemi qui ne manchino, presidente. Alitalia a parte, il Parlamento ancora non è riuscito a sbloccare lo stallo in commissione di Vigilanza Rai. «Hanno detto ancora una volta no ad un cambio di nome. A questo punto, io credo che prenderemo una nostra posizione. Domattina ho un incontro veloce coi capigruppo per prendere una decisione».
Ma potreste decidere di eleggere il presidente da soli? «Sì, appunto. E del resto, non c’è alcun impegno di legge che ci vincola. Ad un certo momento, abbiamo aspettato tre mesi, quattro mesi... Se non ci indicano una persona che possiamo ritenere assolutamente valida come garante, come figura di garanzia, allora andiamo avanti con persone diverse».
E dell’idea maturata tra Gianfranco Fini e Massimo D’Alema di una Bicamerale che si occupi dell’attuazione del federalismo fiscale cosa pensa? «Su quella Bicamerale non ho detto niente, non mi sono espresso. Né voglio esprimermi, perché non ho niente da dire. Non mi tocca. Facciano quello che vogliono, esiste un Parlamento: se ne occupi il Parlamento. Le dico sinceramente: facciano quello che vogliono, quello che ritengono meglio. Proprio non ci metto nemmeno la testa. Ho altre cose importanti di cui occuparmi».
La crisi dei mercati. «In questo momento sono concentratissimo sui provvedimenti da prendere per scongiurare che l’economia reale sia troppo toccata dalla crisi finanziaria. Ho proposto alcune cose concrete che si potrebbero fare secondo il mio parere e di cui parleremo al G20 di Washington, ma su cui sentiremo i rappresentanti di tutti gli altri Paesi».
Quando pensa che potrete intervenire sulle famiglie? «C’è un pacchetto di interventi per le imprese e per le famiglie a cui sto lavorando in accordo con gli altri Paesi europei e su cui si sta applicando anche Giulio Tremonti. Probabilmente vedrà la luce la prossima settimana. Per le imprese, l’ho già detto qualche giorno fa, quello che abbiamo in cantiere è un provvedimento che prevede il versamento dell’iva al pagamento della fattura. Per le famiglie, Tremonti ha preparato una lettera che presto sarà inviata nelle case degli italiani che annuncerà tutta una serie di iniziative che porteranno sollievo e su cui stiamo facendo i conti: quanto ci costa e quanto sollievo dà alle famiglie».
Gli ultimi problemi con cui si sta misurando il governo, stanno incidendo sulla sua popolarità, presidente? «Non ho sondaggi diversi da quello di due settimane fa, che mi dà al 72 per cento. Può darsi che adesso siano calati. Io l’ultimo sondaggio che ho è quello lì. Noi non sprechiamo soldi in sondaggi: li facciamo solo ogni 2-3 settimane».

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