mercoledì 5 novembre 2008

Il Senato e la vittoria di Obama

Il Senato della Repubblica oggi ha espresso il proprio commento sull'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti d'America. Questo lo stenografico.
PRESIDENTE. Colleghi, come abbiamo tutti appreso, Barack Obama questa notte è stato eletto 44° Presidente degli Stati Uniti d'America. (Generali applausi).
A lui vanno, da parte mia e della nostra Assemblea, gli auguri più convinti di buon lavoro nel difficile compito che l'attende.
Voglio sottolineare un dato: l'impressionante prova di partecipazione popolare, ampia ed appassionata, che ha accompagnato tutto il lungo processo elettorale americano. È una prova ulteriore della forza della democrazia, che sa trovare al suo interno le risorse migliori per superare i momenti più difficili. Il ringraziamento e l'augurio, oltre che al nuovo Presidente, va quindi a tutto il popolo americano, a coloro che, pur con posizioni a volte fortemente contrastanti, hanno vissuto un'esperienza storica che segna in ogni caso un elemento di forte novità con la storia di quel Paese amico e di speranza per un futuro di pace e di sicurezza nel mondo. (Generali applausi).
ZANDA (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ZANDA (PD). Signor Presidente, prendo la parola per associarmi, a nome del Gruppo del Partito Democratico, alle sue parole di compiacimento e di augurio per l'elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti. C'è una grande attesa nel mondo per questa elezione che sarà determinante per superare una fase molto difficile delle economie mondiali e anche per aprire degli orizzonti di speranza; c'è un'attesa forte perché venga recuperato nel mondo lo spirito di multilateralismo che ci servirà e di cui abbiamo assoluto bisogno, assoluta necessità, per superare problemi gravissimi non soltanto economici, per affrontare in modo serio, costruttivo e alla radice il fenomeno gravissimo del terrorismo internazionale, per diminuire le differenze tra Nord e Sud, per aprire veramente una nuova stagione per il nostro pianeta.
Voglio quindi ribadire, a nome di tutti i senatori del Partito Democratico, il nostro augurio al nuovo Presidente degli Stati Uniti e, nel momento in cui lascia la Presidenza, vorrei esprimere una parola di rispetto nei confronti del presidente Bush, (Applausi dal Gruppo PD), ricordando però che l'elezione di Barack Obama è anche la chiarissima indicazione della sconfitta di una politica di cui noi abbiamo ripetutamente indicato i limiti; una sconfitta politica di cui anche l'Italia dovrà tener conto nei propri indirizzi di politica estera che dovrà assumere nel prossimo futuro. (Applausi dai Gruppi PD e IdV).
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, la ringrazio anche a nome dell'Italia dei Valori, che ieri ha tenuto una conferenza stampa su questo argomento, molto importante non solo per la storia dell'Italia, che è legata da rapporti di amicizia con gli Stati Uniti d'America, ma anche per i nuovi assetti che verranno a determinarsi. A nome dell'Italia dei Valori, faccio tanti auguri ad una democrazia che ha saputo portare tantissimi americani al voto, ma anche ad un giovane, ad un nero. Voglio ricordare che negli Stati Uniti d'America, fino a mezzo secolo fa, il razzismo era tollerato.
Noi,quindi, come Italia dei Valori, diciamo che è stato sconfitto un modello, è la fine di un modello a misura di banchieri. Tante volte abbiamo ricordato che negli Stati Uniti la creazione del denaro dal nulla non ha portato da nessuna parte; ci vogliono nuovi assetti economici.
Esorto, pertanto, il presidente del Senato Schifani ad inserire all'ordine del giorno la mozione sottoscritta da tutti i Gruppi per promuovere una nuova Bretton Woods, cioè un nuovo modello che rispetti i popoli, gli Stati, i consumatori, i cittadini, i mutuatari che stanno soffrendo una delle più gravi crisi. Bisogna ricostruire dalle macerie. E questo dovrebbe servire anche da ammonimento per il nostro Paese, dove permangono spaccature profonde tra maggioranza e opposizione, al fine di pervenire ad una cultura del dialogo. Perché, signor Presidente, se si approvano provvedimenti contro la scuola non siamo noi a fomentare gli studenti; sono quegli stessi provvedimenti che creano quel tipo di clima.
Credo che dalla lezione americana possa scaturire anche un invito per tutti noi a riprendere quella strada del dialogo necessaria per superare una delle più gravi crisi economiche, peggiore di quella del 1929.
BODEGA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BODEGA (LNP). Signor Presidente, anche il nostro Gruppo prende atto dell'elezione di Barack Obama e coglie l'occasione per augurargli un buon lavoro. Vedremo come proseguirà il suo quadriennio di mandato alla Presidenza degli Stati Uniti. L'Italia ha sempre goduto ottimi rapporti con gli Stati Uniti. Il presidente Berlusconi ha avuto occasione con l'ambasciatore americano di affermare che ci saranno buoni rapporti anche perché il nostro Governo gode di una maggioranza solida e stabile. Pertanto, ci sono tutti i presupposti per lavorare bene.
Inviamo, quindi, le nostre congratulazioni al neo Presidente, un ringraziamento all'altro candidato che ha condotto una campagna elettorale serrata e vivace e un augurio, infine, a Bush di trascorrere una buona pensione. (Applausi dal Gruppo LNP).
MALAN (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MALAN (PdL). Signor Presidente, a nome del Gruppo del Popolo della Libertà desidero associarmi alle sue parole. Il passato e il futuro ci uniscono agli Stati Uniti d'America. Confidiamo che in questo nuovo mandato vi sia un lavoro comune poiché condividiamo, con questo grande popolo, gli ideali di libertà e di democrazia. Porgiamo, dunque, i migliori auguri al Presidente eletto e ci congratuliamo con il candidato sconfitto, che ha contribuito con il reciproco riconoscimento e con le sue proposte ad una grande vittoria della democrazia, che ha portato al voto un numero senza precedenti di elettori.

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