giovedì 13 novembre 2008

È masochismo non mollare Di Pietro

Commissione di Vigilanza sulla Rai, Maria Paola Milanesio ha intervistato Marco Follini. L’intervista - titolo: «Basta con l'Idv, si rischia l'autogol» - è stata pubblicata questa mattina da “Il Mattino”.

A Marco Follini, senatore del Pd, questa partita non piace affatto. E soprattutto considera poco efficace, se non sbagliato, il gioco della sua squadra. In queste ultime ore si sono fatti veramente passi in avanti o è solo finzione? «La domanda andrebbe rivolta ai player decisivi. Io non sono tra questi».
La maggioranza torna in commissione a votare. Un atto di disponibilità o un gesto che finisce per complicare la vita all’opposizione? «La politica, come la vita, contiene qualche ambiguità. In quel gesto si può intravedere un atto di sfida e al contempo un pizzico di provocazione. Certo, se noi da parte nostra giochiamo questa partita ripetendo pigramente un argomento di cui neppure noi siamo convinti, è più facile che il gol lo facciano gli avversari».
Rimprovera alla sua parte una eccessiva rigidità? Orlando, sempre e solo Orlando? «No, io non rimprovero nulla. Avendo qualche anno di esperienza che mi consente di dare consigli ed essendo forte della mia irrilevanza politica, ho la libertà di dire che stiamo andando fuori strada».
Il Pd dovrebbe abbandonare Orlando e l`Idv? «Non ho nulla di personale contro di lui, però uno schema in cui si punta su una sola soluzione, mi pare debole perché troppo rigido e a rischio di rottura».
Che farete se la maggioranza vota un vostro esponente, ancorché non indicato da voi? «Noi corriamo il rischio che non succeda niente e di collaborare involontariamente perché perduri questo stallo. Corriamo il rischio che succeda qualcosa contro di noi oppure che succeda qualcosa a favore di Di Pietro, statisticamente la cosa più improbabile. Per quanto mi sforzi non riesco a vedere per noi nessuna possibilità positiva in nessuna delle tre circostanze».
Fra poco si vota in Abruzzo per eleggere il presidente della Regione. Non è facile per il Pd rompere proprio ora con Di Pietro. «Mi permetto di ripetere che tenerci stretta l’alleanza con Di Pietro è molto più complicato e sbagliato».
Quanto pesa sulle vicende della Vigilanza la prospettiva di un prossimo assetto interno della Rai? «Noi avevano cominciato la legislatura invocando un cambio di regole. Resto convinto che la Rai non abbia bisogno né di. un consiglio che assomiglia alla commissione di Vigilanza né di una commissione che rimanda a un ricordo brezneviano».
Il presidente del Consiglio ha promesso che andrà avanti sulla commissione con o senza di voi. «Berlusconi fa del suo meglio per sabotare qualunque possibilità di colloquio. Proprio questo dovrebbe farci capire che a noi non conviene seguirlo sulle barricate».

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