giovedì 13 novembre 2008

L’asse Walter e Kaiser Guglielmo uno sbaglio

Giovanni Stringa ha intervistato per il “Corriere della Sera” Giuliano Cazzola, Pdl, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera. Titolo: “Giuliano Cazzola: «Uno sbaglio l`asse con Walter»”.

Parla di «ostilità pregiudiziale della Cgil al governo», e di un’«alleanza tra il sindacato di Guglielmo Epifani e il Pd che ha spinto Cisl e Uil tra le braccia dell’esecutivo». Sono i commenti di Giuliano Cazzola, Pdl, vicepresidente della commissione Lavoro della Camera, dopo le ultime tensioni sindacali.
Ha ancora senso, oggi, parlare di unità sindacale? «Uno della mia generazione è cresciuto a pane e unità sindacale: 40 anni fa, anche se le differenze tra Cgil, Cisl e Uil erano radicate in un sistema politico fortemente conflittuale, esisteva una discreta unità d’azione tra le organizzazioni dei lavoratori. È assurdo che oggi, quando le differenze non sono più come una volta, si sia arrivati a questo punto. Il bipolarismo sindacale è una tendenza in atto».
Quale sarà l’effetto sul Pd? «L’entente cordiale Pd-Cgil è un errore grave. Penso che ci saranno componenti all’interno del Pd che non apprezzeranno. Certo è, però, che la Cgil è importante, quantomeno a livello organizzativo: senza questo sindacato la manifestazione del 25 ottobre non avrebbe raccolto il successo che ha avuto».
Come nel 2002, la rottura tra i sindacati sembra essersi consumata intorno a incontri tra governo e Cisl e Uil senza la Cgil. Epifani parla di episodi gravissimi. Che cosa ne pensa? «È una grande esagerazione, in una residenza privata come Palazzo Grazioli il padrone di casa può ricevere chi vuole. Quando si faranno gli incontri ufficiali, a Palazzo Chigi, saranno sentiti tutti».
Come si comporterà Confindustria, sulla riforma contrattuale, di fronte a un sindacato diviso? «Secondo me gli industriali non hanno deciso di firmare senza la Cgil, perché non vogliono rompere in partenza i singoli negoziati nazionali e aziendali dove il sindacato di Epifani è forte. Ma non si può andare avanti con l’idea “senza la Cgil non si fa nulla”».

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