domenica 9 novembre 2008

Tremonti, non ti curar di lor ma guarda e passa

Sempre dalle rassegne di ieri questo breve editoriale de “Il Foglio”, che se non altro ci ricorda che le questioni in ballo non sono le isterie dei democrat nostrani. Titolo: “Tremonti ha ragione, la faccia ben valere”, sottotitolo: “La crisi esige pragmatismo, ma non lo sbraco generale sulla Finanziaria”. Condivisibile.

La fase conclusiva dell’iter di approvazione della Finanziaria appare piuttosto convulsa, anche se obiettivamente assai meno complessa di quanto non sia accaduto nelle occasioni analoghe del recente passato. Le richieste di ammorbidimento dei tagli, dì interventi a favore dei redditi, di mantenimento di qualche privilegio troppo rudemente taglieggiato, provengono sia dalla maggioranza sia dall’opposizione, com’è sempre accaduto. Proprio l’esigenza di mostrare una discontinuità rispetto al passato, quella che aveva portato all’approvazione in tempi record dei documenti contabili in Consiglio dei ministri, spinge però il ministro dell’Economia a resistere. Salvare i saldi della Finanziaria per passare poi alla discussione del federalismo fiscale significa rispettare il programma e mantenere il polso fermo che è stata la caratteristica innovativa della legislatura. Riaprire la discussione su tutto, invece, significherebbe tornare al clima confuso che caratterizzò la fase finale dell’ultima esperienza di governo del centrodestra.
Naturalmente qualcosa di nuovo, per fronteggiare gli effetti della crisi dei mercati, bisognerà fare. anche in applicazione degli accordi che si stanno costruendo in sede europea e in base al dialogo sotterraneo che continua con i settori costruttivi delle opposizioni. È bene tenere aperto questo secondo binario, ma è altrettanto importante che questo non impedisca di fornire ai mercati e ai partner le garanzie di tenuta dei conti pubblici implicite nella finanziaria triennale e fondamentali per il rapporto con l’Europa visto il nostro ingente debito pubblico.

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