Girando per il sito LiberLiber, mi sono imbattuto alla voce relativa a Gabriele D’Annunzio in questo comunicato dei gestori del sito:
Aspettando il 1° gennaio 2010
Su richiesta della Mondadori e della fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" ci vediamo costretti a interrompere la pubblicazione di diverse opere di Gabriele D'Annunzio.
Liber Liber ha pubblicato le opere di D'Annunzio nel pieno rispetto della legge, ma siamo comunque costretti ad accogliere l'ingiunzione dei legali della Mondadori non potendo sostenere un contenzioso legale, anche se certamente lo vinceremmo, perché non abbiamo fondi a sufficienza per assumere un avvocato e attendere i molti anni necessari a una sentenza.
È due volte ingiusto: perché le richieste degli avvocati della Mondadori e della fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" impoveriscono il patrimonio culturale liberamente e legittimamente disponibile su Internet, e perché la lentezza e i costi della giustizia italiana creano una disparità fra chi, a torto o a ragione, ha i mezzi per sostenere una causa, e chi no.
Il tutto avviene in un contesto inquietante, con le multinazionali che fanno pressioni sui legislatori per deformare sempre di più le leggi sul diritto d'autore. Ne sono riprova alcuni provvedimenti recenti:
-- l'estensione a 70 anni del copyright ovvero il numero di anni in cui il proprietario di un diritto - tipicamente una multinazionale - può arrogare a sé lo sfruttamento esclusivo di un'opera, nonostante il decesso dell'autore. Soffocando così la libera concorrenza e tenendo alto il prezzo della cultura. Da osservare che negli Stati Uniti le multinazionali nel 2003 sono riuscite a estendere ulteriormente la durata del copyright, portandola a 95 anni dopo la morte dell'autore. E ora stanno provando a fare lo stesso in Europa;
-- l'imposizione di una tassa su ogni tipo di supporto informaticonel 2003 il Governo italiano ha varato un provvedimento che tassa hard disk, CDROM, floppy, DVD, ecc. allo scopo di "risarcire" le multinazionali dai pirati musicali, come se ogni proprietario di un hard disk o di un floppy fosse un criminale che deve risarcire un danno.
Si deve porre un argine a tutto questo, e puoi contribuire anche tu semplicemente informando i tuoi conoscenti. Denunciare queste manovre (che non hanno eco sulla stampa e nelle TV, di proprietà delle stesse multinazionali che vogliono queste leggi inique) è infatti il primo passo.
Aspettando il 1° gennaio 2010
Su richiesta della Mondadori e della fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" ci vediamo costretti a interrompere la pubblicazione di diverse opere di Gabriele D'Annunzio.
Liber Liber ha pubblicato le opere di D'Annunzio nel pieno rispetto della legge, ma siamo comunque costretti ad accogliere l'ingiunzione dei legali della Mondadori non potendo sostenere un contenzioso legale, anche se certamente lo vinceremmo, perché non abbiamo fondi a sufficienza per assumere un avvocato e attendere i molti anni necessari a una sentenza.
È due volte ingiusto: perché le richieste degli avvocati della Mondadori e della fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" impoveriscono il patrimonio culturale liberamente e legittimamente disponibile su Internet, e perché la lentezza e i costi della giustizia italiana creano una disparità fra chi, a torto o a ragione, ha i mezzi per sostenere una causa, e chi no.
Il tutto avviene in un contesto inquietante, con le multinazionali che fanno pressioni sui legislatori per deformare sempre di più le leggi sul diritto d'autore. Ne sono riprova alcuni provvedimenti recenti:
-- l'estensione a 70 anni del copyright ovvero il numero di anni in cui il proprietario di un diritto - tipicamente una multinazionale - può arrogare a sé lo sfruttamento esclusivo di un'opera, nonostante il decesso dell'autore. Soffocando così la libera concorrenza e tenendo alto il prezzo della cultura. Da osservare che negli Stati Uniti le multinazionali nel 2003 sono riuscite a estendere ulteriormente la durata del copyright, portandola a 95 anni dopo la morte dell'autore. E ora stanno provando a fare lo stesso in Europa;
-- l'imposizione di una tassa su ogni tipo di supporto informaticonel 2003 il Governo italiano ha varato un provvedimento che tassa hard disk, CDROM, floppy, DVD, ecc. allo scopo di "risarcire" le multinazionali dai pirati musicali, come se ogni proprietario di un hard disk o di un floppy fosse un criminale che deve risarcire un danno.
Si deve porre un argine a tutto questo, e puoi contribuire anche tu semplicemente informando i tuoi conoscenti. Denunciare queste manovre (che non hanno eco sulla stampa e nelle TV, di proprietà delle stesse multinazionali che vogliono queste leggi inique) è infatti il primo passo.
Berlusconi Silvio, forse sarebbe il caso di mettere la museruola ai propri mastini. Dopo i rifiuti di Napoli fai anche questo miracolo.
Nessun commento:
Posta un commento