L'incipit di questo post è l'articolo di ieri su "Il Foglio" di Giuliano Ferrara: «CHE BRANCO DI MASCALZONI QUESTI GENTILUOMINI CHE SI DICONO LAICI». Ecco il testo:
Ci dicono pagani, golpisti, sfruttatori del dolore, mestatori nel torbido, autori di uno scempio. Questi che si dicono laici e che sono soltanto relitti del vecchio familismo amorale degli italiani, specie quando recitano il coro vomitevole di papà Beppino e di una nichilistica libertà di coscienza per giustificare l`eliminazione fisica di una disabile, una esecuzione degna dei nazisti.
Secondo loro, un piccolo popolo che ha finalmente trovato a Udíne un boia asettico e clinico, saremmo noi a usare il corpo di Eluana. Noi che lo vorremmo in pace, quel sinolo di anima e corpo che appartiene a una cittadina adulta e titolare del diritto alla cura e alla vita; loro che lo hanno sequestrato alle suore misericordine di Lecco e lo hanno gettato in una tetra stanza dove decine di volenterosi carnefici piagnoni lo affamano e lo assetano in reverente obbedienza a una sentenza definitiva. Alla faccia della moratoria contro la pena di morte, quel grido ipocrita della società abortista ed eutanasica ed eugenetica, quel gesto simbolico invocato contro le sentenze definitive di condanna a morte che ora viene rimproverato a noi, che vogliamo una moratoria anche per la Englaro, da questi sepolcri imbiancati.
Sarebbe il governo a fare un colpo di stato contro la Costituzione e il diritto. Bugiardi che non sono altro, calunniatori e mistificatori: è un quindicennio che i Defanti e i Mori e gli altri paranoici dell`eutanasia, insieme con i tiepidi testamentari biologici, fanno campagna sul corpo di Eluana Englaro.
Una campagna disgustosa. Atrocemente sentimentale. Una campagna pubblica dissimulata nelle sordide cautele della pietà privata simulata. Che fa leva sulla paura della gente, sul pregiudizio ignorante in materia di disabilità, sulla spregevole indifferenza verso la carnalità pulsante, respirante, anelante della vita umana, quell`indifferenza morale che si dispiega nella società che loro amano, quella dell`aborto, dell`eugenetica, della distruzione della vita per migliaia e milioni di embrioni, dei protocolli che uccidono i down come le spine bifide.
Lo avevamo detto, con il professor Ratzinger, che in questo secolo si giocherà sulla vita la battaglia della ragione e del buonumore.
Non pensavamo che ci saremmo trovati tanto presto, a queste tristi latitudini, di fronte a un protocollo costituzionale di morte per disidratazione. Non pensavamo che una generazione postideologica sarebbe rifluita tanto facilmente negli imperativi dell`etica nullista, e che questo vecchio popolo di sinistra sfregiato dalla distruzione della vita, della famiglia, della maternità, del sesso, dell`amore coniugale, dell`educazione, della cultura e della cura sarebbe riuscito a imporre una cappa di consenso coatto, totalitario, tale da portare in piazza gente che lotta contro la carità cristiana e la laica cura ippocratica dei malati, e che si prosterna di fronte all`idolo della morte. È un orrore funesto assistere a questa immonda accademia, uno schifo senza speranza.
Secondo loro, un piccolo popolo che ha finalmente trovato a Udíne un boia asettico e clinico, saremmo noi a usare il corpo di Eluana. Noi che lo vorremmo in pace, quel sinolo di anima e corpo che appartiene a una cittadina adulta e titolare del diritto alla cura e alla vita; loro che lo hanno sequestrato alle suore misericordine di Lecco e lo hanno gettato in una tetra stanza dove decine di volenterosi carnefici piagnoni lo affamano e lo assetano in reverente obbedienza a una sentenza definitiva. Alla faccia della moratoria contro la pena di morte, quel grido ipocrita della società abortista ed eutanasica ed eugenetica, quel gesto simbolico invocato contro le sentenze definitive di condanna a morte che ora viene rimproverato a noi, che vogliamo una moratoria anche per la Englaro, da questi sepolcri imbiancati.
Sarebbe il governo a fare un colpo di stato contro la Costituzione e il diritto. Bugiardi che non sono altro, calunniatori e mistificatori: è un quindicennio che i Defanti e i Mori e gli altri paranoici dell`eutanasia, insieme con i tiepidi testamentari biologici, fanno campagna sul corpo di Eluana Englaro.
Una campagna disgustosa. Atrocemente sentimentale. Una campagna pubblica dissimulata nelle sordide cautele della pietà privata simulata. Che fa leva sulla paura della gente, sul pregiudizio ignorante in materia di disabilità, sulla spregevole indifferenza verso la carnalità pulsante, respirante, anelante della vita umana, quell`indifferenza morale che si dispiega nella società che loro amano, quella dell`aborto, dell`eugenetica, della distruzione della vita per migliaia e milioni di embrioni, dei protocolli che uccidono i down come le spine bifide.
Lo avevamo detto, con il professor Ratzinger, che in questo secolo si giocherà sulla vita la battaglia della ragione e del buonumore.
Non pensavamo che ci saremmo trovati tanto presto, a queste tristi latitudini, di fronte a un protocollo costituzionale di morte per disidratazione. Non pensavamo che una generazione postideologica sarebbe rifluita tanto facilmente negli imperativi dell`etica nullista, e che questo vecchio popolo di sinistra sfregiato dalla distruzione della vita, della famiglia, della maternità, del sesso, dell`amore coniugale, dell`educazione, della cultura e della cura sarebbe riuscito a imporre una cappa di consenso coatto, totalitario, tale da portare in piazza gente che lotta contro la carità cristiana e la laica cura ippocratica dei malati, e che si prosterna di fronte all`idolo della morte. È un orrore funesto assistere a questa immonda accademia, uno schifo senza speranza.
Sempre su l'Unità di ieri in prima pagina troviamo la lista (parziale) di questi gentiluomini, almeno di quelli più in vista nell'ambito politico-culturale del nichilismo radical-chic, questa:
Furio Colombo, Umberto Eco, Pietro Ingrao, Umberto Veronesi, Ignazio Marino, Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Nicola Piovani, Andrea Camilleri, Evelina Christillin, Carlo Lucarelli Gustavo Zagrebelsky, Ottavia Piccolo, Rita Levi Montalcini, Dario Fo, Franca Rame, Antonio Tabucchi, Moni Ovadia, Pedrag Matvejevic, Pierre Moscovici, Enrique Baràn Crespo, Martin Schultz, Ana Colombo, Sofia Gandarias, Giorgio Ruffolo, Claudio Rossoni, Chiara Saraceno, Luigi Manconi, Vittorio Lingiardi, Gianfranco Pasquino, Sergio Givone, Luciano Canfora, Giuseppe Vacca, Ermanno Rea, Salvatore Natali, Stefano Rodotà, Corrado Vivanti, Pino Arlacchi, Maurizio Chierici, Vincenzo Consolo, Giovanni De Luna, Margherita Hack, Raffaele Simone, Eugenio Finardi, Samuele Bersani, Giancarlo De Cataldo, Tiziana Pomes, Luca Formenton, Dacia Maraini, Massimo Salvadori, Rosario Villari, Maurizio Mori, Marco Simoni, Mario Riccio, Vincenzo Cerami, Clara Sereni, Citto Maselli, Marco Baliani, Ascanio Celestini, Paolo e Vittorio Taviani, Gino Strada, Federica Musetta, Luca De Zolt, Sandra Bonsanti, Giovanni Bachelet, Cesare Romiti, Sergio Staino, Lidia Ravera, Luigi Cancrini, Nicola Cacace, Sergio Chiamparino, Leonardo Domenici, Alessandro Cosimi, Salvatore Bragantini, Nando Dalla Chiesa, Bruno Tabacci, Claudio Fava, Paola Concia, Sandro Veronesi, Miranda Martino, Vincenzo Vita, Giuseppe Giulietti, Silvia Ballestra Fabio Bocci, Simonetta Selacone, Sofia Toselli, Federico Orlando, Tommaso Fulfaro, losefa Idem, Marco Bellocchio, Ennio Morricone, Marco Rossi Doria, Paolo Pietrangeli, Massimo Costantini, Giuseppe Provenzano, Claudio Santamaria, Tonino Guerra, Stefania Sandrelli, Giovanni Soldati, Maya Sansa, Fabrice Scott, Mario Morcellini, Armando Cossutta, Lucia Cocco, Darwin Pastorin, Cristina Comencini, FrancescoZizola, Marco Delogu, Corrado Augias, Flavio Soriga, Paolo Flores d`Arcais, Ugo Gregoretti, Letizia Battaglia, Marco Paolini, Gabriella Cremonesi, Elena Simonetti, Anna Maria Briglia, Lugi Boccadoro, Vittone Maggiorino, Gaetano, Vasco Innocenti, Fausto Fava, Nicola Iacovino, Umberto Caluri, Valeria Tosi, Emilio Zilla, Federico Marica Lodola, Adriana Savio, Cataldo Lobascio, Bernardino Adamini, Anna Maria Briglia, Piera Ronchi, Marino Maria, Enrico Andreoli, Flavia Romiti, Enrico Giannelli, Nicolao Merker, Dario Danni, Michele Corda, Elena Schlein, Lucio Misso, Nadia Funari, Giancarlo Poggi, Ezio, Guido Borgianni, Paolo Piseri, Francesco Marin, Luca Magnavacchi, Bernardo Gabriello, Mauro Fuggetta, Claudio Piovesana, Luca, Emiliano Spaziani, Giorgina Rigotti, Patrizia Pontis, Leonardo Magini, Leonardo Magini, Otello Rossini, Paola Mazzei, Luca Magnavacchi, Cesare Moretti, Marino Maria, Marino Maria, Fausto Giulianini, Riccardo Sangermano, Vincenzo Cappello, Vasco Innocenti, Gianni Pacella, Mario De Luca, Graziano Damele, Franco Gauzzi, Federica Bellagamba, Maria Luisa Vannini, Angela Gaudioso, Giuliana Nocentini, Eleonora Bruni, Sergio Flamigni, Lotti Emilia, Erica Berti, Alessandro De Lillo, Edgardo Bertulli, Lina Da Ros, Francesca Cova, Filippo Valentini, Simone Meazza, Morzaniga Alfredo, Fiorino Silvestrucci, Daniela Pizzicoli...
Molti di questi signori sono gente dello spettacolo, facitori di libri, giornalisti... Cominciamo a farci sentire anche noi a dire loro basta, ci avete rotto con la vostra supponenza di essere i soli depositari della verità vera. Il modo per farci sentire è semplice: boicottiamoli! Non andiamo più a vedere i loro spettacoli o i loro film, non compriamo più i loro libri, non compriamo più i giornali sui quali scrivono, giriamo canale ogni qualvolta compaiono sullo schermo televisivo. Siamo liberi di farlo. Facciamolo per dimostrare così tutto il nostro disprezzo per la loro disumanità.
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