domenica 2 novembre 2008

Giornalisti diseredati dai nuovi media

Come si è visto tra i vari video di YouTube ho fatto la mia scelta, non perché quelli del Blocco studentesco mi stiano simpatici, semplicemente perché l'analisi delle immagini mostrano particolari che attribuiscono una buona probabilità di verità a quella sequenza nello svolgersi reale degli eventi. Riprendo qui comunque un articolo da "La Stampa" di ieri siglato Fra. Gri. intitolato "Spranghe e telecamere per finire su YouTube", che è interessante, non tanto per il fatto che al contrario dell'apparenza non avvalla la versione "democratica" della vicenda, quanto per il fatto che evidenzia la "miseria" dei giornalisti diseredati dai nuovi media della loro autorevolezza, il declino di una casta insomma che si faceva forza d'una tessera. L'articolo chiude, attenzione, con un ottimo consiglio.
Poveri quei movimenti che non c`hanno il video. È questa, infatti, la politica al tempo di «You Tube». Pare proprio che non esisti se non hai un filmato da mettere in Rete. La prova è in questi giorni di furibonde polemiche sugli scontri di piazza Navona. Sembra che tutti abbiano un video da mettere a disposizione del mondo. Una telecamerina non si nega a nessuno. E se si va in piazza, si corre, si riprende, si registra. E poi via, tutto su Internet.
Come è andata per davvero, per dire, l'altro giorno in piazza? Dicono quelli di estrema destra, Blocco studentesco: «Ecco il video integrale che mostra come la verità di Piazza Navona sia stata manipolata e distorta da giornalisti compiacenti che hanno operato tagli per permettere a Veltroni & co di far passare la protesta studentesca come roba loro quando gli era sfuggita di mano». Da un intervento di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista: «È grave che il ministro dell'Interno rovesci la realtà. Noi la prossima settimana mostreremo dei filmati e delle fotografie che testimoniano come sono andate realmente le cose». Dal sito Osservatorio sulla Repressione, vicino ai centri sociali: «Le allucinanti dichiarazioni del sottosegretario all'Interno Francesco Nitto Palma che attribuisce ai collettivi studenteschi l'origine degli scontri sono smentite da queste foto che pubblichiamo, dove si vedono chiaramente esponenti del Blocco studentesco, molto tempo prima degli scontri, aggredire gli studenti a colpi di cinghiate....». E ancora, dal sito di Beppe Grillo, che per primo ha lanciato l'ipotesi di infiltrati della polizia, riprese e rilanciate alla grande da «AnnoZero», la trasmissione di Michele Santoro: «I provocatori hanno picchiato gli studenti sotto gli occhi della polizia. Uno dei provocatori, come si può vedere dal video, è in rapporti affettuosi, di grande simpatia con la polizia, come se fosse un collega».
Potenza della Rete. «Oggi non è più possibile mentire sostiene il professore girotondino Pancho Pardi, dipietrista - tutto è visibile su Internet: immagini, video, resoconti dei testimoni oculari e dei giornalisti presenti».
Già, un tempo, per farsi un'idea, ci si sarebbe dovuto fidare della parola dei giornalisti (a proposito, sempre dal sito di Grillo: «Giornalisti, non vi vergognate? Le vostre parole sono peggio delle mazze tricolori degli squadristi di Piazza Navona»). Ora per fortuna c'è «You Tube» e il suo catalogo disordinato e anarchico. Il che significa, forse, qualche perdita di tempo, ma vuoi mettere la soddisfazione di vedere gli scontri da quasi tutte le angolazioni possibili? Il momento topico delle botte, con mazze tricolori che escono dal camion di Blocco studentesco, e sedie che volano, e gente dei centri sociali che arriva a piazza Navona con il casco in testa manco fosse il '77, lo si può vedere con gli occhi di uno di destra (/www.youtube.com/watch?v=5wTel-tatoY) o con gli occhi di uno di sinistra (it.youtube.com/watch?v= Tk78GrEBfHY). Oppure, ancora, con gli occhi terzi di uno che semplicemente c'ha le finestre su piazza Navona e ha ripreso il tutto dall'alto (www.youtube.com/watch?v= hFtUMqREeNY).
Sono almeno trenta i video sugli scontri. Epperò serve un'avvertenza. Con tutti questi mediattivisti in circolazione, lesti a filmare e diffondere, ma anche capaci di rimontare le immagini come provetti registi, bisognerà fare tutti un corso di grammatica cinematografica.
Meglio imparare a leggere tra le righe (e tra le inquadrature).

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