Il Capanno, Lodi, festa democratica provinciale; dirigenti democrat lodigiani di peso fanno la voce grossa, mostrano i muscoli contro Foroni e la sua giunta. Davanti ai militanti yes, we can. Le frasi più pesanti contro l'amministrazione provinciale governata fino a poco più un anno fa dai Pd, così bene da metterla nelle condizioni di sforare il patto di stabilità, le raccoglie un articolo di Andrea Bagatta sul Cittadino di qualche giorno fa. Un evento «storico» par di capire. Lo «scoop» sul quotidiano lodigiano è aperto dal consigliere provinciale Luca Canova: «Difficile commentare il nulla». Incipit di gran effetto per scaldare i militanti. Seppure forse un tantino troppo filosofico. «Nessuna proposta concreta sulle attività produttive, nessuna prospettiva seria per lo sviluppo del territorio, un piano di opere pubbliche ridicolo». Più comprensibile, però tutto da dimostrare naturalmente, ma, si sa, i militanti sono di bocca buona purché si parli male dell'avversario; e soprattutto hanno scarsa memoria. «Il governo della provincia da parte del centrodestra è stato fatto finora solo con parole arroganti, accuse infondate, propositi e proclami. Per azioni incisive, progetti od opere stiamo ancora aspettando». Si sa, il Pd è esperto dell'argomento, a Lodi come a Roma. Ma poi questi poveri leghisti e pidiellini che hanno preso in mano il governo poco più di un anno fa, 15 mesi per essere precisi, mica hanno bacchette magiche, soprattutto dopo i guasti trovati e denunciati di cui si trovano a governare le conseguenze. Suvvia. Siamo ragionevoli. E giù invece una valanga di domande: «Cosa si sta facendo per il rilancio della produzione locale? E come si vuole gestire lo smaltimento dei rifiuti? Quale visione si ha dello sviluppo del Lodigiano?». Mancava solo la domanda se la provincia intenda o meno costruire un razzo per Marte. Certo c'è da mostrarsi zelanti davanti al segretario regionale Maurizio Martina, che partecipa alla festa, sancendo come dice Bagatta «l'inizio di una nuova e più incalzante azione politica della minoranza segnata "d'ora in poi da una costante e puntuale analisi critica degli atti adottati dalla nuova amministrazione"».
Ed ecco, a seguire, le dichiarazioni del consigliere provinciale Gianfranco Concordati, grande navigatore della politica lombarda: «Come opposizione seria abbiamo atteso dei provvedimenti prima di dare un giudizio, ma oggi il tempo delle accuse a chi veniva prima è finito e aspettiamo il centrodestra sui fatti concreti». Che si può anche interpretare come un "il tempo per mettere a posto i nostri guasti è finito, aspettiamo adesso la realizzazione del vostro programma". Giustissimo. Ma un po' di iperboli non guastano: «L'assessore alla viabilità sta facendo pochi metri di ciclabili e mette in discussione i 200 o 300 chilometri fatti dalle amministrazioni precedenti. Lo stesso assessore ci aveva assicurato che i rapporti con Trenitalia sarebbero cambiati e invece il trasporto su ferro va peggio di prima. Il presidente Foroni polemizza con Auchan su libere scelte commerciali senza preoccuparsi delle possibili conseguenze sulle centinaia di lavoratori dell'azienda». È evidente che gli argomenti sono non argomenti e che a batterci sopra le mani può essere solo un militante entusiasta quanto distratto. Ma saranno le parole di Foroni, il presidente provinciale, più avanti a dare l'adeguata risposta. Qui invece la ciliegina sulla torta politica di Concordati: «Con la sua inattività l'attuale amministrazione sembra fare di tutto per convincere i cittadini che le province sono enti inutili», il colmo per un leghista, insomma, insinua l'ex consigliere regionale. Il massimo dell'insulto politico. Chissà gli sghignazzi.
E poi, la neofita della politica locale e lodigiana ha il suo turno sul palcoscenico del Capanno. Dice la consigliera provinciale Margherita Fusar Poli: «Foroni nel suo discorso d'insediamento aveva detto che sarebbe stato il presidente di tutti, ma nei fatti non lo è, e le commissioni consiliari non lavorano più». Parole che le minoranze di Brembio, dal momento che è anche consigliera comunale di maggioranza e nell'ultimo consiglio comunale ha svolto il ruolo di capogruppo, dovrebbero annotare, come si dice, a futura memoria, visto quanto le stesse minoranze in quel consiglio hanno lamentato relativamente a commissioni non convocate. E poi la chiusa: «Al di là dei proclami sui risparmi della giunta perché si va a mangiare in pizzeria invece che al ristorante, l'amministrazione non spiega come vuole affrontare la crisi, quali sono le priorità del territorio e se davvero si lotta per eliminare gli sprechi». Temi che coerentemente dovrebbero essere oggetto da parte sua di utili interpellanze, scambiato cappello, in consiglio comunale a Brembio.
Ho detto della presenza del segretario regionale democrat Maurizio Martina. Paese che vai, parole di circostanza le trovi, talvolta inquietanti. Dopo aver affermato apoditticamente che «anche a livello regionale il tempo della propaganda leghista è finito», aggiunge: «Il Pd lombardo è pronto a fare la sua parte guardando anche al modello lodigiano, un mix di forte identità del partito e di apertura alla società civile», il mix che ha portato Guerini a riconfermarsi in comune a Lodi. Certo, dopo l'esperienza del bitrombato Penati qualunque cosa può andar bene. E poi, va riconosciuto, Guerini finora, come presidente della provincia prima e poi come sindaco, non ha mai perso. Che il Pd dovunque in Lombardia soffra la presenza della Lega, che al partito di Bersani porta giorno dopo giorno via voti da sinistra, e non è un paradosso, lo testimoniano anche le parole del consigliere regionale lodigiano Fabrizio Santantonio riportate dal cronista: «Prima di tutto c'è la sfida alla Lega sul terreno della concretezza, smascherando le sue affermazioni sempre senza seguito». Poi verrà tutto il resto. Quando verrà.
E veniamo alle risposte a stretto giro di giornale da parte del presidente della provincia Pietro Foroni e di alcuni membri della sua giunta. Cambia il giornalista, è la volta di Alberto Belloni. Dice Foroni: «Non mi stupiscono la critica, diritto sacrosanto della minoranza, e nemmeno il momento in cui è uscita, visto che proprio nei giorni scorsi erano stati i militanti stessi del Pd a suonare la sveglia ai loro rappresentanti. Resto perplesso invece di fronte ai "non contenuti". È sintomatico che ci accusino di non fare nulla, proponendo il nulla: troppo facile sparare a caso senza mettere sul piatto proposte concrete, suggerimenti. Del resto, alla scarsità di programmazione e concretezza, il centrosinistra ci aveva abituato nei cinque anni precedenti». Quanto all'accusa di mettere a rischio centinaia di posti di lavoro con la polemica sui prodotti dello «speciale Ramadan» all'Auchan, rivoltagli da Concordati, Foroni ricorda il proprio «coraggio di battermi per le mie idee e per i miei principi, difficilmente comprensibile a chi accetta che il mondo vada come qualcun'altro decide» e spiega al giornalista come proprio il suo impegno «per ottenere tempi record per il ponte provvisorio e per quello definitivo sul Po» sia stata una concreta risposta all'auspicio dell'Auchan «di salvare i posti di lavoro».
Quanto alle affermazioni del consigliere democrat Canova, Foroni afferma: «Credo che resterà con il cerino in mano leggendo i giornali e apprendendo di quattro opere pubbliche in partenza contemporaneamente». Sono come ricorda il cronista del Cittadino, la tangenziale di Livraga, le rotatorie di Bertonico e alla Malpensata e le manutenzioni sulle ciclabili. Foroni, poi, aggiunge: «Eppure solo qualche settimana fa l'assessore Devecchi aveva annunciato una pioggia di milioni per opere su strade ed edilizia scolastica, frutto di una saggia programmazione: con lo straordinario piano di opere pubbliche, infatti, non siamo che all'inizio». La stessa Nancy Capezzera, assessore alla viabilità, risponde nell'articolo, attaccando gli schemi viabilistici condivisi, che erano uno dei «simboli della passata amministrazione», «un metodo che incarnava il libro dei sogni, tanta condivisione di idee e zero progetti realizzati: anche i sindaci non vedevano l'ora che venisse modificato». Libro dei sogni di cui anche a Brembio si sa qualcosa quanto a mancate realizzazioni. E cita per contro l'imminente partenza dei lavori della tangenziale di Livraga.
Alle parole, quelle della «pizzeria», della consigliera Fusar Poli è l'assessore al bilancio Devecchi a rispondere: «Visto che banalizza l'argomento al fatto che noi si mangi in pizzeria e non al ristorante, le specifico che l'argomento è un altro: noi si mangia a spese nostre».
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