venerdì 5 dicembre 2008

Berlusconi e il G8 in Italia

"G8 in Italia, già scatta l'allarme sicurezza" è un articolo di Luigi Ambrosino su "Il Mattino" di oggi. "Berlusconi presenta logo e strategie: «Dopo Genova è normale stare all'erta». Nuove aperture all'Africa", il sottotitolo.
Sarà un G8 che coinvolgerà a pieno titolo nei suoi lavori i Paesi «ormai emersi» del G5 più l`Egitto, l`Africa, e alcune potenze asiatiche. Una riunione quindi «a geometrie variabili», pronta ad allargarsi di volta in volta a seconda dei temi sul tavolo. Ma il formato originale, quello che comprende gli otto grandi della Terra, sarà conservato, perchè «finora ha svolto molto bene la sua funzione» e anzi «avrà una lunga storia anche in futuro».
Il premier Silvio Berlusconi si prepara per la terza volta in quindici anni ad assumere - dal primo gennaio 2009 - la presidenza del G8. E ieri, con a fianco il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, coglie l'occasione della presentazione del logo-simbolo del prossimo summit per tracciare le linee-guida che caratterizzeranno il vertice della Maddalena. «Sono abbastanza sicuro che sarà un vertice che si terrà in totale sicurezza vista sia la zona, che l'isola della Maddalena - ha sottolineato il premier - Avendo avuto l'esperienza traumatica di Genova, per noi il problema della sicurezza al G8 è un problema che esiste, e ma lo terremo in considerazione».
Di sicurezza ha parlato anche il ministro Frattini, ma riferendosi all'eventuale allarme terrorismo. «L'Italia presidente del G8 sarà oggettivamente un obiettivo più visibile per il terrorismo islamico», ha detto rilevando come i servizi segreti italiani abbiano «segnali inequivocabili di una recrudescenza delle attività della rete di Al Qaida contro l'Occidente in generale, non l'Italia in modo mirato: gli attentati simultanei a Mumbai ne sono una prova».
Il vertice, comunque, non potrà non ricalibrarsi sui mutati equilibri geo-politici rispetto alla prima, lontana riunione del G6 nel 1975, Ma che manterrà, almeno nel primo giorno dei lavori, la formula tradizionale con Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Giappone, Canada e Russia. La convinzione è infatti che gli otto leader «lavorano fianco a fianco, e si creano legami diretti di vera amicizia», forieri di risultati positivi per tutti. A cominciare dalla strategia anti crisi economica messa a punto al G20 di Washington, ma che «troverà una sintesi» proprio attorno al «tavolo ristretto» del G8. Lo tsunami finanziario globale che si sta abbattendo sull'economia reale e la riforma delle istituzioni di controllo saranno infatti uno dei piatti forti nel mènù dei lavori. E su questo il coordinamento con il G20 che ad aprile prossimo tornerà a riunirsi a Londra sarà costante.
Sugli altri temi invece - cambiamenti climatici, terrorismo, lotta alla povertà, sicurezza energetica il club dei Grandi, così come proposto dall'Italia durante l'ultimo summit giapponese, coinvolgerà «a pieno titolo», e non più solo per delle semplici «colazioni di lavoro», i Paesi interessati. Per questo il secondo giorno, alla Maddalena, agli Otto si unirà il G5 (Brasile, India, Cina, Sudafrica e Messico) più l'Egitto: paese, quest'ultimo, voluto fortemente dal governo italiano per l'«autorevolezza» di cui gode nel complicato scenario mediorientale. Mentre il terzo giorno il summit si aprirà ai rappresentanti dell'Unione africana, dell'Indonesia e dell'Australia.
In particolare sulla stabilizzazione delle aeree di crisi, Berlusconi svela «il ruolo di tramite» che l'Italia, in qualità di prossimo presidente del G8, sta svolgendo tra l'India e il Pakistan dopo la gelata seguita ai «terribili atti di terrorismo» di Mumbai.
Un'area delicatissima, che comprende anche l'Afghanistan, per la quale Frattini ha annunciato nei giorni scorsi una «conferenza regionale», in giugno, che si terrà probabilmente a Trieste. Già perchè il G8 italiano non si risolverà ovviamente nella tre-giorni della Maddalena, ma comprenderà riunioni tra i ministri competenti per materia degli Otto grandi che garantiranno «una vetrina internazionale» a diverse città italiane. Simbolicamente, tra Palazzo Chigi e Farnesina, si lavora ad un vertice tra i ministri dell'Ambiente proprio a Napoli.
Alla vigilia poi di un Consiglio europeo (la prossima settimana a Bruxelles) che si annuncia particolarmente complesso per la difficile mediazione sul pacchetto clima-energia che Roma cerca da mesi, è Frattini a puntualizzare che alla Maddalena un altro obiettivo prioritario sarà quello di convincere anche i «grandi inquinatori» della Terra (Usa, Cina e India) a fare la loro parte nella riduzione delle emissioni, perchè altrimenti gli sforzi solitari della «piccola Europa» sarebbero ininfluenti.

Nessun commento:

Archivio blog