Alla Conferenza di Oslo, che si è svolta dal 2 al 4 dicembre, è stata firmata da oltre 100 Paesi una convenzione per l’abolizione delle bombe a grappolo, il primo accordo di disarmo multilaterale dalla firma della Convenzione di Ottawa sulle mine antipersona.
L’Italia è stata tra i primi ad impegnarsi per la proibizione della produzione e dell’impiego delle munizioni a grappolo entrando a far parte, sin dall’inizio, del gruppo di 46 Paesi che nel febbraio del 2007, aderendo alla Dichiarazione di Oslo, ha lanciato il processo che ha portato nel maggio di quest’anno all’approvazione del testo della Convenzione.
Tale processo consiste nella riduzione, nel controllo o nella eliminazione degli armamenti per motivi umanitari, con l’obiettivo di attenuare le sofferenze delle popolazioni civili (con un particolare riguardo per le donne e i bambini) e dei militari.
La posizione italiana rientra nel quadro delineato dall’art.11 della Costituzione: da un lato il rifiuto della guerra, dall’altro l’impegno nel prevenire e regolare i conflitti.
L’Italia è stata tra i primi ad impegnarsi per la proibizione della produzione e dell’impiego delle munizioni a grappolo entrando a far parte, sin dall’inizio, del gruppo di 46 Paesi che nel febbraio del 2007, aderendo alla Dichiarazione di Oslo, ha lanciato il processo che ha portato nel maggio di quest’anno all’approvazione del testo della Convenzione.
Tale processo consiste nella riduzione, nel controllo o nella eliminazione degli armamenti per motivi umanitari, con l’obiettivo di attenuare le sofferenze delle popolazioni civili (con un particolare riguardo per le donne e i bambini) e dei militari.
La posizione italiana rientra nel quadro delineato dall’art.11 della Costituzione: da un lato il rifiuto della guerra, dall’altro l’impegno nel prevenire e regolare i conflitti.
(Fonte: Ministero degli Esteri).
Per diversi decenni l’uso di bombe a grappolo ha portato sofferenze all’umanità e allo sviluppo inaccettabili, sia durante la guerra che per tanto tempo dopo la sua cessazione. La società internazionale vuole dire basta a tutto questo e all’inizio di quest’anno trattative storiche per proibire l’utilizzo di bombe a grappolo hanno coinvolto più di 100 paesi.
La convenzione proibisce l’utilizzo, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di bombe a grappolo. La convenzione inoltre impegna chi la sottoscrive ad aiutare le vittime e le società colpite, a rimuovere le bombe inesplose e a distruggere gli arsenali.
“La Convenzione è una pietra miliare nel lavoro internazionale umanitario per il disarmo e contribuirà a prevenire sofferenze future all’umanità”, ha affermato il Ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre.
La convenzione proibisce l’utilizzo, la produzione, il trasferimento e lo stoccaggio di bombe a grappolo. La convenzione inoltre impegna chi la sottoscrive ad aiutare le vittime e le società colpite, a rimuovere le bombe inesplose e a distruggere gli arsenali.
“La Convenzione è una pietra miliare nel lavoro internazionale umanitario per il disarmo e contribuirà a prevenire sofferenze future all’umanità”, ha affermato il Ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre.
La Norvegia ha voluto essere la prima a firmare la Convenzione che proibisce l’utilizzo, la produzione e la vendita di bombe a grappolo. Tutti gli Stati che hanno partecipato hanno contribuito con discorsi e dichiarazioni sull’implementazione della Convenzione, sui piani futuri per la distruzione degli arsenali, l’aiuto alle vittime e la cooperazione internazionale per rendere il mondo libero dalle bombe a grappolo.
(Fonte: Ambasciata norvegese in Italia)
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