Roberto Maroni, stando alle agenzie, ha dichiarato che per la rete è ormai inevitabile “il controllo sui dati di tracciamento delle comunicazioni telematiche. Stiamo lavorando con i gestori per la realizzazione del numero IP unico per ogni utente della rete, in modo da evitare il rischio di cancellazione e di impossibilità di utilizzo per diversi mesi”. È sicuramente una frase buttata lì, ma non vi è dubbio che ci si può anche ragionare sopra, sebbene alla fin fine sembri la solita volontà di fare un buco nel mare. Le difficoltà di associare un IP ad un individuo che subito vengono alla mente sono tali che dovrebbero consigliare di non perderci su del tempo e di dedicarsi piuttosto a cose più importanti e vitali per l’umanità.
Scrive “Punto Informatico”: «L'idea di una sorta di IP univoco, dunque, sarebbe da legarsi alla data retention e alla necessità di agevolare le operazioni di indagine e tracciamento che vengono veicolate sulla massa di dati trattenute di default sulle comunicazioni degli italiani, vale a dire data e ora di connessione e qualsiasi altro elemento utile a ricostruire i movimenti online degli utenti, con l'unica eccezione dei contenuti dei messaggi e dei siti visitati. Rimane da vedere, però, in quale modo potrebbe essere realizzato un progetto di questo tipo “a prova di terroristi e criminali”, e in che modo l'IP di un utente, divenuto univoco, non sia attaccabile dall'esterno per la perpetrazione di abusi. Si vedrà, intanto ciò che allarma è il potenziale di controllo sociale che una connessione blindata porterebbe con sé».
Forse il miglior commento sta nel titolo di un post di commento di tale “Dan” che dice, immagino in forma interrogativa, «Hanno trovato l’ip di bin Laden» ed il commento è laconico: “Ma ai veri «criminali e terroristi» sapete quanto gliene frega dell'ip?”.
Con un altro commento “puntoacapo87” propone la soluzione finale, the final solution: «La vera soluzione contro il terrorismo è svecchiare il parlamento, si parla tanto di baroni all'università ma il vero problema sta nei politici. Forse è vero che ogni paese ha i politici che si merita, e che questi rappresentano la maggioranza dei cittadini in quanto eletti, ma io, da quando ho la maggiore età e quindi il diritto di voto non ho mai trovato qualcuno serio che mi rappresenti appieno, o almeno che non si contraddica da un giorno ad un altro (…)». E a “Federico T” che gli ha risposto dichiarandosi fan della proposta, “puntoacapo87” mette il dito nella piaga: «Vorrei proprio sapere quali sono i vantaggi derivanti dall’IP unico in termini di sicurezza... Non è che ci stanno regalando a tutti la possibilità di avere un server ma ci stanno togliendo la privacy. Si sapranno orari di connessione, e siti visitati, quindi gusti e preferenze, e tutto questo per chi non l'avesse ancora capito serve solo a fare pubblicità mirata!!! Saremo schedati in base all'età, al sesso, alla provenienza geografica e tutto questo grazie a un piccolo codice, l'IP appunto. C'è molta ignoranza dal punto di vista informatico in Italia, e molti non sanno neppure cosa sia un firewall. Ora (esempio stupido) se io volessi spiare il computer di una persona (con conoscenze minime di informatica) per sapere se è in linea non lo posso fare (dovrei indovinarne l'indirizzo), ma se questa persona avesse un IP univoco, basta che mi segni quella serie di numeretti e col programma giusto non si fa poi così fatica a sapere se è online oppure no e da qui tutto quello che vuoi... Chi ne sa qualcosina saprà agire di conseguenza per tutelarsi, ma io mi preoccupo per gli altri... che son tanti, troppi! Il mio intervento c'entra, nel senso che proporre qualsiasi cosa senza la minima conoscenza dell'argomento è grave! E questi interventi "all'italiana" dei nostri politici, fanno sentire che nel bel paese c'è bisogno di una riforma, seria, sotto molti punti di vista. (…)». E chiude con una citazione che val la pena di segnarsi: «L'ignoranza (sotto tutte le forme) rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti ignoranti in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un ignorante è molto più pericoloso di un mascalzone». Lascio a voi di indicarne l’autore.
Scrive “Punto Informatico”: «L'idea di una sorta di IP univoco, dunque, sarebbe da legarsi alla data retention e alla necessità di agevolare le operazioni di indagine e tracciamento che vengono veicolate sulla massa di dati trattenute di default sulle comunicazioni degli italiani, vale a dire data e ora di connessione e qualsiasi altro elemento utile a ricostruire i movimenti online degli utenti, con l'unica eccezione dei contenuti dei messaggi e dei siti visitati. Rimane da vedere, però, in quale modo potrebbe essere realizzato un progetto di questo tipo “a prova di terroristi e criminali”, e in che modo l'IP di un utente, divenuto univoco, non sia attaccabile dall'esterno per la perpetrazione di abusi. Si vedrà, intanto ciò che allarma è il potenziale di controllo sociale che una connessione blindata porterebbe con sé».
Forse il miglior commento sta nel titolo di un post di commento di tale “Dan” che dice, immagino in forma interrogativa, «Hanno trovato l’ip di bin Laden» ed il commento è laconico: “Ma ai veri «criminali e terroristi» sapete quanto gliene frega dell'ip?”.
Con un altro commento “puntoacapo87” propone la soluzione finale, the final solution: «La vera soluzione contro il terrorismo è svecchiare il parlamento, si parla tanto di baroni all'università ma il vero problema sta nei politici. Forse è vero che ogni paese ha i politici che si merita, e che questi rappresentano la maggioranza dei cittadini in quanto eletti, ma io, da quando ho la maggiore età e quindi il diritto di voto non ho mai trovato qualcuno serio che mi rappresenti appieno, o almeno che non si contraddica da un giorno ad un altro (…)». E a “Federico T” che gli ha risposto dichiarandosi fan della proposta, “puntoacapo87” mette il dito nella piaga: «Vorrei proprio sapere quali sono i vantaggi derivanti dall’IP unico in termini di sicurezza... Non è che ci stanno regalando a tutti la possibilità di avere un server ma ci stanno togliendo la privacy. Si sapranno orari di connessione, e siti visitati, quindi gusti e preferenze, e tutto questo per chi non l'avesse ancora capito serve solo a fare pubblicità mirata!!! Saremo schedati in base all'età, al sesso, alla provenienza geografica e tutto questo grazie a un piccolo codice, l'IP appunto. C'è molta ignoranza dal punto di vista informatico in Italia, e molti non sanno neppure cosa sia un firewall. Ora (esempio stupido) se io volessi spiare il computer di una persona (con conoscenze minime di informatica) per sapere se è in linea non lo posso fare (dovrei indovinarne l'indirizzo), ma se questa persona avesse un IP univoco, basta che mi segni quella serie di numeretti e col programma giusto non si fa poi così fatica a sapere se è online oppure no e da qui tutto quello che vuoi... Chi ne sa qualcosina saprà agire di conseguenza per tutelarsi, ma io mi preoccupo per gli altri... che son tanti, troppi! Il mio intervento c'entra, nel senso che proporre qualsiasi cosa senza la minima conoscenza dell'argomento è grave! E questi interventi "all'italiana" dei nostri politici, fanno sentire che nel bel paese c'è bisogno di una riforma, seria, sotto molti punti di vista. (…)». E chiude con una citazione che val la pena di segnarsi: «L'ignoranza (sotto tutte le forme) rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti ignoranti in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un ignorante è molto più pericoloso di un mascalzone». Lascio a voi di indicarne l’autore.
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