lunedì 2 giugno 2008

Cui prodest Chiaiano?

Su Repubblica.it è aperto questo sondaggio: « Gli abitanti della zona di Chiaiano si oppongono all'apertura della discarica sul loro territorio. Condividete la loro protesta? ». Alle 10:47 di questa mattina i voti erano 1130. Un breve commento sui risultati.
Cinque possibilità di risposta. La prima: «Sì, io farei come loro», la risposta cioè di quanti normalmente dicono “metteteli dove volete, i rifiuti, ma non nel giardino di casa mia”, ha totalizzato il 33% dei voti. Un risultato “povero” se si puntava sul qualunquismo per ottenere un’indicazione, seppure da prendere con le “molle”, che affossasse il progetto e sostenesse il partito del rifiuto, i no global dei rifiuti. Il 23% ha scelto l’unica motivazione proposta per il “sì”, «Sì, perché la zona è troppo densamente abitata». Sembra una buona scelta, ma purtroppo si dimentica che tutta l’Italia è zona troppo densamente abitata. E, dunque, se la motivazione del rifiuto fosse accettabile, la spazzatura varrebbe lasciarla dov’è, nelle strade. La terza possibile risposta intendeva evidentemente testare o la credulità della gente o il consenso del governo, fate voi: «No, perché secondo il governo la zona è idonea». Il risultato, 17%, sembra basso, ma non lo è se lo si misura con il primo “sì”, più della metà della percentuale dei duri e puri senza se senza ma. Fiducia o ingenuità, il governo “regge”. Il quarto: «No, perché da qualche parte bisogna smaltire i rifiuti», il buon senso di un “a chi tocca, tocca”, porta a casa il 24%. Non si esprime il 2% dei surfer che hanno deciso di lasciare un segno col voto. E a guardare le proposte di risposta basate su non motivazioni o su motivazioni “qualunquiste”, forse sono i più “tosti”. Proprio questo aspetto secondario del sondaggio, però, lascia intravedere come dietro la protesta di Chiaiano montata dai media sia sostanzialmente povera di contenuti al di là della “normale” solidarietà con la gente del luogo per eventuali disagi pensabili ma tutti da dimostrare stante il silenzio sulle discariche abusive gestite per anni dalla camorra campana. Perché, diciamolo chiaro, dietro tutta la vicenda c’è la camorra a far da burattinaio. Quando le immagini televisive dei mucchi di spazzatura napoletana fanno vedere mobili, elettrodomestici o caterve di pneumatici, non si venga a dire che quei mucchi consistenti sono stati generati dalla gente con la quotidianità del proprio sacchetto di spazzatura vicino al cassonetto. Lo si dica che quei mucchi di spazzatura sono stati gonfiati ad arte per montare all’esasperazione il problema.
E poiché ieri i manifestanti non hanno voluto politici nel corteo, tanto è, dicono le cronache, che il buon Marco Rizzo, dei Comunisti italiani, è stato invitato dai manifestanti ad allontanarsi dal corteo con un: «Non vogliamo una passerella di parlamentari», verrebbe voglia di chiedersi e di chiedere chi ha pagato i soldi del biglietto o la benzina al Casarini per averlo lì e fargli dire sui giornali delle banalità «Questa è una battaglia per la democrazia uguale a quella di Vicenza [contro la base americana]. Qui si tratta di un tema enorme, quello del trattamento dei rifiuti, per cercare una strada che faccia uscire la Campania dalle logiche dell'emergenza che producono solo altre emergenze». E i suoi con iperbolici [quanto “utilissimi” non si sa] slogan, riportati sempre con risalto dai giornali degli “amici”, «Napoli e Chiaiano come Hiroshima e Nagasaky», e «Decreto rifiuti = Licenza di uccidere», e lo slogan «Assassini» ritmato da qualcuno lungo il corteo.
È stata, certo va detto, una manifestazione pacifica, nonostante i timori della vigilia. Ma anche una manifestazione inconcludente soprattutto per il tipo di partecipazione, “No Dal Molin”, “No Tav”, che oltretutto nell’opinione pubblica ha inquadrato anche Chiaiano – che il sito sia idoneo o no e qualunque argomento si porti a difesa della protesta - fuori dalla logica dell’uso della ragione nella soluzione dei problemi.
Cui prodest, insomma tutto ciò? Manovre in atto, un braccio di ferro silenzioso, certo per interessi “pesanti” che non si vogliono “mollare”. Forse non è poi così peregrino l’avvertimento gridato da Castelli ieri a Pontida: «Hanno arrestato 25 persone che volevano portare via i rifiuti dalle strade. Non sono matti, c'è invece un piano per portare i rifiuti al nord. La magistratura campana non è matta. C'è un piano per portare i rifiuti da noi e noi dobbiamo opporci in tutti i modi».

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