Riprendo da “Il Piccolo” del 12 giugno l’articolo “Tutta la Slovenia entrerà nell'Euroregione, la svolta di Lubiana con Tondo dopo lo stop di Illy. «Ma i tempi non sono definiti»”; un articolo che propone un’ampia percorribile prospettiva sulla realizzazione dell’Euroregione. L’articolo, di Ciro Esposito, ha come occhiello “Il governatore incontra il ministro degli Esteri Rupel. Meno summit e pressing su Roma e Bruxelles, più collaborazione su progetti concreti”. questo il testo:
Lubiana - L'Euroregione, o meglio il Gect (gruppo europeo di collaborazione territoriale), deve essere aperto al coinvolgimento di tutto il territorio sloveno. Renzo Tondo viene incontro alle esigenze espresse dalla vicina Repubblica modificando quello che era stato il pensiero di Illy che voleva accelerare il processo giuridico dell'Euroregione. Dopo i colloqui di ieri Rupel è stato perentorio.
«Nell'Euroregione entrerà tutta la Slovenia, anche se i tempi non sono ancora definiti». Tondo è d'accordo su questa impostazione che muta lo scenario. Il problema della presenza di uno Stato (la Slovenia appunto) in una costruzione giuridica fatta tutta da Regioni (Carinzia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Contee Istriana e Litoraneo-montana) aveva spinto Illy a pensare a un coinvoglimento soltanto delle aree slovene di confine o addirittura a un'esclusione, almeno in un primo tempo, di Lubiana per accelerare il percorso costitutivo.
Ora l'aggregazione, che potrebbe coinvolgere anche la Lombardia e la Baviera, si può concretizzare secondo un'idea lanciata da Tondo sin dalla sua campagna elettorale e ribadita poi a più riprese nel primo mese di governo del Friuli Venezia Giulia. «Vogliamo costruire la cosiddetta Euroregione della concretezza puntando a trasferire i concetti nei fatti», ha sempre detto il governatore del Friuli Venezia Giulia. Tradotto: al di là dell'idea di creare una macroregione transfrontaliera l'importante è che si intensifichi la cooperazione tra aree limitrofe e che si gettino le basi per un costante confronto su progetti comuni. Insomma meno summit e pressing su Roma e Bruxelles e più incontri bilaterali su azioni utili per lo sviluppo del territorio e per allestire servizi migliori (vedi sanità) per i cittadini dell'area. E per fare questo, come è emerso nell'incontro di ieri, non si può fare a meno della collaborazione della Repubblica Slovena.
Su questa strategia come «condizione essenziale per avvicinare concretamente la comunità all'Europa» si è materializzato l'accordo verbale tra il presidente Renzo Tondo e il ministro Rupel. Ieri inoltre mentre il ministro sloveno ha trasferito a Tondo l'invito del presidente del Consiglio, Janez Jansa, per un incontro da fissare entro i prossimi mesi, sempre in Slovenia, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha auspicato la presenza di Rupel in regione in occasione della visita del responsabile della Farnesina, Franco Frattini, prevista entro l'estate.
Lubiana - L'Euroregione, o meglio il Gect (gruppo europeo di collaborazione territoriale), deve essere aperto al coinvolgimento di tutto il territorio sloveno. Renzo Tondo viene incontro alle esigenze espresse dalla vicina Repubblica modificando quello che era stato il pensiero di Illy che voleva accelerare il processo giuridico dell'Euroregione. Dopo i colloqui di ieri Rupel è stato perentorio.
«Nell'Euroregione entrerà tutta la Slovenia, anche se i tempi non sono ancora definiti». Tondo è d'accordo su questa impostazione che muta lo scenario. Il problema della presenza di uno Stato (la Slovenia appunto) in una costruzione giuridica fatta tutta da Regioni (Carinzia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Contee Istriana e Litoraneo-montana) aveva spinto Illy a pensare a un coinvoglimento soltanto delle aree slovene di confine o addirittura a un'esclusione, almeno in un primo tempo, di Lubiana per accelerare il percorso costitutivo.
Ora l'aggregazione, che potrebbe coinvolgere anche la Lombardia e la Baviera, si può concretizzare secondo un'idea lanciata da Tondo sin dalla sua campagna elettorale e ribadita poi a più riprese nel primo mese di governo del Friuli Venezia Giulia. «Vogliamo costruire la cosiddetta Euroregione della concretezza puntando a trasferire i concetti nei fatti», ha sempre detto il governatore del Friuli Venezia Giulia. Tradotto: al di là dell'idea di creare una macroregione transfrontaliera l'importante è che si intensifichi la cooperazione tra aree limitrofe e che si gettino le basi per un costante confronto su progetti comuni. Insomma meno summit e pressing su Roma e Bruxelles e più incontri bilaterali su azioni utili per lo sviluppo del territorio e per allestire servizi migliori (vedi sanità) per i cittadini dell'area. E per fare questo, come è emerso nell'incontro di ieri, non si può fare a meno della collaborazione della Repubblica Slovena.
Su questa strategia come «condizione essenziale per avvicinare concretamente la comunità all'Europa» si è materializzato l'accordo verbale tra il presidente Renzo Tondo e il ministro Rupel. Ieri inoltre mentre il ministro sloveno ha trasferito a Tondo l'invito del presidente del Consiglio, Janez Jansa, per un incontro da fissare entro i prossimi mesi, sempre in Slovenia, il governatore del Friuli Venezia Giulia ha auspicato la presenza di Rupel in regione in occasione della visita del responsabile della Farnesina, Franco Frattini, prevista entro l'estate.
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