Leggo su un'Ansa riguardante Brancher: «Il fatto di fare il ministro è una cosa, sottoporsi agli adempimenti della giustizia un'altra», dice Roberto Calderoli che il 18 giugno ha accompagnato Brancher al colle per il giuramento. E allora le dimissioni? «Giudichi lui cosa fare», risponde il ministro leghista.
A richiamare la mia attenzione sul passo non sono le banali parole di Calderoli, ma quel «Calderoli che il 18 giugno ha accompagnato Brancher al colle per il giuramento». E mi sovvien d'un altro accompagnamento che Giampiero Fiorani così racconta: «Nel febbraio [2005] Brancher mi disse che lui e Calderoli avevano bisogno di 200 mila euro per la campagna elettorale. Una ventina di giorni dopo i due arrivarono nel mio ufficio. Calderoli rimase seduto fuori, Brancher invece entrò e gli consegnai in una busta gialla i 200 mila euro. Io non ho assistito alla divisione dei soldi, ma notai che Calderoli era visibilmente entusiasta». Va detto che proprio che per quella mancanza di riscontro nelle parole di Fiorani, d'una possibile divisione di soldi, il caso Calderoli è stato archiviato. La curiosa coincidenza del Calderoli «badante», però, resta.
A richiamare la mia attenzione sul passo non sono le banali parole di Calderoli, ma quel «Calderoli che il 18 giugno ha accompagnato Brancher al colle per il giuramento». E mi sovvien d'un altro accompagnamento che Giampiero Fiorani così racconta: «Nel febbraio [2005] Brancher mi disse che lui e Calderoli avevano bisogno di 200 mila euro per la campagna elettorale. Una ventina di giorni dopo i due arrivarono nel mio ufficio. Calderoli rimase seduto fuori, Brancher invece entrò e gli consegnai in una busta gialla i 200 mila euro. Io non ho assistito alla divisione dei soldi, ma notai che Calderoli era visibilmente entusiasta». Va detto che proprio che per quella mancanza di riscontro nelle parole di Fiorani, d'una possibile divisione di soldi, il caso Calderoli è stato archiviato. La curiosa coincidenza del Calderoli «badante», però, resta.
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