giovedì 17 giugno 2010

Non sono Dan Brown

«Sono pronto a portare Fumich in tribunale», così il titolino messo dalla redazione del quotidiano Il Cittadino di Lodi a sintesi della lettera del sindaco di Brembio pubblicata oggi. Chi ha seguito tutta la questione su Fatti e Parole ne ha chiari i termini, e, dunque, è inutile un dilungarsi in spiegazioni. La lettera stessa replica, per così dire, tra le righe a se stessa. Se fossi un Dan Brown e il sindaco di Brembio un argomento da successo letterario, forse avrei io i mezzi per chiamarlo in giudizio per calunnia, diffamazione e anche minacce. Ma così non è al momento. E, dunque, poiché non è masochismo, mi accontento di riportare di seguito la sua lettera che si commenta da sé. Naturalmente per rispetto dei lettori del quotidiano lodigiano due righe saranno inviate al giornale, anche per precisare alcune cose riguardanti la mia biografia, che il sindaco evidentemente non conosce - o mi confonde con altra persona -; e una volta pubblicate, per completezza d'informazione saranno anche qui riportate.
«Caro Direttore, le rubo poche righe per commentare alcune affermazioni del Signor Fumich fatte nella rubrica delle lettere del suo giornale, aventi ad oggetto, alcune mie affermazioni rilasciate nell’ambito di un commento sulla nuova stagione di contenimento della Nutria, partita a Brembio nei giorni scorsi.
Parto dall’affermazione del Signor Fumich sul fatto che la Nutria non è un problema da affrontare ma un’animale da compagnia da valorizzare. Probabilmente chi davvero capisce di flora e fauna lodigiani e in questi anni si è posto il problema del suo contenimento non ha capitonulla. Ovviamente nulla hanno anche capito gli agricoltori che potrebbero, secondo Fumich, risolvere le cose con una semplice assicurazione. Che dire poi dei cattivissimi ed insensibili cacciatori che si sono in questi mesi prestati alle ambizioni elettorali del malvagio Sindaco di Brembio a caccia di voti grondanti del sangue delle Nutrie? Ma, mi verrebbe da consigliare al concittadino Fumich di adottare nel suo giardino alcune Nutrie, contribuendo così alla soluzione del problema (che per lui non esiste), in modo non cruento e non “propagandistico”, dimostrando al mondo la possibile e pacifica convivenza tra l’uomo ed il roditore.
Sul rispetto per le opinioni e le persone altrui, credo proprio che il Signor Fumich non possa dare lezioni a nessuno, tantomeno al sottoscritto, puntualmente da lui bersagliato nei suoi scritti pubblici e sul suo sito personale, scritti non certo carini non solo nei miei confronti ma anche verso coloro che sono «rei» di sostenermi.
Il Signor Fumich non lo dice mai esplicitamente, però in fondo non riesce a capire come mai tanti brembiesi possano sostenere e votare persone come me, e probabilmente questa cosa gli avvelena la vecchiaia. Allora ecco che nei suoi scritti compaiono calunniosi intrecci tra il Sindaco e questo o quell’altro potente del Paese, nei quali si concretizzano scambi inconfessabili di favori ecc. ecc., cose queste che nella mente del Fumich giustificano la costante sconfitta elettorale che da ormai trent’anni (io ancora non ero in politica e già lui perdeva) caratterizzano le sue performance politiche Brembiesi.
Al Signor Fumich in questi anni non è mai venuto il dubbio che gli altri abbiano qualche capacità, o che il proprio programma sia deficitario, mai; la colpa è sempre degli elettori ingenui e degli interessi inconfessabili.
Vede Direttore, forse il fatto che per troppo tempo ci siamo limitati a derubricare per la pochezza politica e per l’assurda cattiveria umana i suoi innumerevoli scritti post elettorali, non degnandoli quasi mai di una risposta, ha fatto pensare al Signor Fumich di poter scrivere qualsiasi cosa senza risponderne mai; sappia che in futuro non sarà più cosi, da oggi le calunnie e le affermazioni fatte senza prove documentali saranno contestate in tutte le sedi legittimamente concesse dal nostro ordinamento giuridico.
In sintesi la critica amministrativa in democrazia è sempre la benvenuta anche se non gradita o condivisa, la calunnia, la diffamazione e peggio ancora la cultura del sospetto no.
Cordialmente
Giuseppe Sozzi, Sindaco di Brembio»

Nessun commento: