«Ragazzi, ma siamo pazzi?» direbbe Bersani se gli interessasse veramente qualcosa dei pensionati e operai, dei ceti sociali medio bassi, insomma. Il grido di dolore arriva oggi dal presidente dell'Autorità per l'energia e il gas Alessandro Ortis, secondo il quale l'attuale andamento del prezzo del petrolio e il cambio dollaro-euro, in assenza di interventi correttivi, non potrebbero che indurre un aumento dei prezzi per i consumatori finali nel mercato del gas. Un rischio d'aumento delle bollette del gas è concreto senza interventi sulla concorrenza.
Ortis ha elencato anche una serie di possibili interventi già avanzati dall'Autorità da lui presieduta. Il Parlamento sta attualmente esaminando un decreto legislativo che però secondo Ortis potrebbe avere ricadute solo sull'industria e non sull'utenza domestica.
In estrema sintesi, dunque, se qualunque sia la situazione, favorevole o sfavorevole, c'è la tendenza ad aumentare le bollette sempre e comunque, significa che «del marcio» c'è. E chi potrebbe mettere in atto misure di contenimento degli appetiti monopolistici non ha di fatto l'interesse. Uno scandalo che si assomma ai tanti scandali di questo paese che sta per celebrare i 150 anni di qualcosa che assomiglia sempre più ad una associazione a delinquere.
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