domenica 20 giugno 2010

Lavorare come cinesi

Operaio del gruppo Fiat a Villar Perosa negli anni Settanta, Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, conosce bene i suoi polli, anzi gli Agnelli. Parlando venerdì a Brembio, alla Festa di Liberazione, ha detto ai giornalisti riferendosi a quanto sta accadendo allo stabilimento di Pomigliano d'Arco: «È un ricatto di tipo mafioso con cui si vuole obbligare i lavoratori italiani a lavorare come i cinesi». E sulla crisi e come venirne fuori: «È necessario bastonare pesantemente la speculazione, tassare le rendite finanziarie e le transazioni speculative, far pagare di più i ricchi e aumentare gli stipendi».
È intervenuto anche su una questione, quella delle bollette rincarate, invitando quanti si sono finora mobilitati ad andare avanti perché così «costringeranno quei “signori” a prendere i soldi da un’altra parte. Negli ultimi anni le tariffe di energia e acqua, sono aumentate molto più dell’inflazione e non è tollerabile».
Duro anche il giudizio sul sostegno anche operaio alla Lega nord: «La Lega ha vinto in tutto il nord e difatti non si è mai stati male come adesso», e ancora: «La Lega [gli operai] li sta prendendo in giro dicendo che la causa dei loro disagi sono gli immigrati, invece sono i ricchi troppo ricchi».
Paolo Ferrero era a Brembio per presentare il suo ultimo libro «Quel che il futuro dirà di noi».

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