domenica 27 giugno 2010

Una falsa bandiera

Antonio D'Amato è stato presidente di Confindustria dal 2000 al 2004 e fu protagonista dello scontro sull'articolo 18 con Sergio Cofferati. Qualche giorno fa il Riformista ha pubblicato una sua intervista presentandola in occhiello con un «il federalismo è una schiocchezza inutile» e con titolo «La Lega fuori dall'arco costituzionale». In realtà come si rileva da gran parte dell'articolo il tema rilevante è la vicenda di Pomigliano. Le affermazioni sulla Lega escono fuori come effetto collaterale della questione Nord Sud: «Sono vent'anni che la Lega detta l'agenda e che destra e sinistra la inseguono senza mai provare a rilanciare, senza davvero un'idea politica competitiva. E il federalismo non servirà a niente se non ad aumentare i costi».
Ma come, dice il giornalista, «non dovrebbe essere virtuoso?». E D'Amato: «Non mi pare. In Italia l'autonomia delle regioni ha portato solo aumenti di spesa dagli anni Settanta in avanti. E poi che federalismo è questo? Se fosse la strada giusta perché non procedere contestualmente all'eliminazione delle province, all'abolizione delle regioni a statuto speciale e procedere con la liberalizzazione dei servizi pubblici locali? La verità è che la Lega punta a una secessione di fatto e che le forze politiche credono che l'ibrido federalista sia un modo per trovare un compromesso e scongiurare il ricatto leghista». E qualche riga più in là: «La verità è che la Lega sarebbe tecnicamente fuori da quello che un tempo si chiamava arco costituzionale: non riconosce la Costituzione, le prefetture, l'inno, tifa persino contro la nazionale». Insomma, «il federalismo è una falsa bandiera. Bisogna dire che è una assoluta inutile scemenza».

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