Di che si sta parlando? «Berlusconi ha i dovere di governare: non può sottrarsi. Non gli toglieremo mai la fiducia, fino all'ultimo giorno della legislatura. La sensazione è che qualcuno cerchi l'incidente, lo scontro, per ricorrere al voto nella speranza di addossarci la colpa della impossibilità di portare a termine il programma. Noi non ci staremo», così Italo Bocchino intervistato da La Repubblica il 9 agosto scorso. E ancora, stesso luogo, «Dico solo che noi in parlamento voteremo tutto. Tutto. E il medico non ci ha prescritto neppure di dialogare: il programma di governo vale come mansionario».
«Alchimie, formule archeologiche. Evitiamo esercizi intellettualistici. I fatti dicono che la maggioranza c'è», Silvano Moffa, coordinatore di Futuro e Libertà, il 9 agosto intervistato dal Corriere della Sera; e ancora, «Noi sosteniamo il governo con grande lealtà. Chi pensa che forzando i toni si possa raccogliere consenso, magari col voto anticipato, gioca d'azzardo».
E sul fronte opposto, Penati intervistato da Il Mattino l'11 agosto: «Perché andare di corsa alle elezioni se esiste ancora una maggioranza? Berlusconi non ha fatto una verifica parlamentare e Fini non ha detto di essere fuori dalla maggioranza». E quanto all'eventuale candidato premier del centrosinistra: «Il candidato a Palazzo Chigi, se il Pd va da solo al voto, è Pierluigi Bersani, scelto un anno fa con primarie vere. Se si costruirà una coalizione attorno a un progetto, il nostro candidato resterà Bersani».
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