martedì 17 agosto 2010

Le corna del diavolo

«Dicono che è tornata la Dc? Se mi dà gli estremi di questi signori vado a costituirmi parte civile», così iniziava un'intervista di Marco Gorra a Gianfranco Rotondi pubblicata su Libero nei primi giorni d'agosto. Erano i giorni dell'annuncio dell'improbabile «Terzo polo», il polo per polli. «E l'hanno fatta rinascere Fini, Casini e Rutelli? Ma per piacere La Dc ha unito i due terzi degli italiani che non volevano il Pci al governo, prendendo i voti di metà ed assicurandosi gli altri mediante alleanze laiche. Cosa c'entrano Casini e Fini che semmai sono riusciti a dividere anche i propri partiti?».
Sempre ironico il ministro per l'Attuazione del programma, democristiano doc lui: «Anche perché lo sa che cosa facevano Rutelli, Fini e Casini mentre Martinazzoli - politico che amo per la coerenza con cui ha sbagliato tutto quello che poteva e per la lealtà con cui ne ha pagato il prezzo - chiedeva a noi democristiani di gettare il cuore oltre la gioiosa macchina da guerra e oltre Silvio? Rutelli stava con Occhetto, Fini abiurava il fascismo per abbracciare il berlusconismo e Casini abbandonava la Dc che affondava». Serviti barba e capelli. Rotondi è netto: per far rinascere la Dc ha titolo «chi l'ha accompagnata in lacrime al cimitero, non chi l'ha combattuta».
C'è ancora un passo interessante di quell'intervista, quello in cui Rotondi dice: «Per un democristiano è essenziale un progetto di sistema-Paese come lo ebbero De Gasperi e Fanfani e come lo ha Berlusconi. Il dc non guarda le due squadre in campo per mettersi in mezzo e far vincere quello che gli conviene. Il vero democristiano allestisce una squadra. Io posso avere dubbi su tutto, ma su una cosa no: Berlusconi è l'erede della tradizione democristiana». E al giornalista che gli ribatte: «Ma non era socialista?», dice: «Fu propagandista ed elettore della Dc. E fu amico di Craxi. Berlusconi di errori ne ha fatto uno solo: non ricostruire esplicitamente la Dc». Nel '94 si sarebbe trovato la gente coi forconi sotto casa, commenta di rimando il suo interlocutore, ma Rotondi conferma il suo pensiero: «Ma se Berlusconi ha elaborato l'ispirazione popolare e cristiana che ne fa l'erede della Dc». E butta lì il «Sa cosa gli manca?» per poter esplicitare la lacuna, il tallone d'Achille: «Gli manca un progetto di partito che dia autonomia e carburante alla sua proposta politica». Quel qualcosa che permetteva alla Dc fare voti a prescindere dal governo. Lo strumento che avrebbe reso inutile il contratto di matrimonio d'interesse tra Forza Italia, che portava in dote il consenso popolare e An che in dote portava la struttura di partito mancante. Ma come si sa nei matrimoni d'interesse è proprio l'interesse personale il diavolo che ci mette le corna.

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