mercoledì 23 aprile 2008

"Il corpo - Gli elementi" di Liliana Ugolini

“Il corpo – Gli elementi” è un libro di poesia di Liliana Ugolini del 1996, pubblicato da Masso delle Fate Edizioni. “Non è di oggi – scriveva Anna Ventura nella presentazione – la scoperta del valore del corpo, anche se il proliferare di palestre, saune, scuole di danza e di aerobica, sembra volerlo suggerire; sappiamo tutti, in realtà, che il mondo classico, prima e meglio di noi, tenne in gran conto il corpo, sentito come tramite tra l’uomo e gli dei (non a caso immaginati antropomorfi) e avvertì il profondo legame che intercorre tra l’entità fisica umana e le grandi forze della natura: una simbiosi che le civiltà nordiche, più tardi, svilupparono fino a farne il cardine di una religione e di una ispirazione artistica. Anche Liliana Ugolini, in questo libro di poesia così originale e accattivante, sottolinea la stretta connessione che intercorre tra il corpo umano e i principali elementi della natura (acqua, fuoco, aria, terra), seguendo l’impulso di una ispirazione fiabesca e arguta, lessicalmente personalissima la stessa che ha mosso i precedenti Flores e Bestiario, capace di annullare la distanza che esiste tra l’uomo e le altre creature, l’uomo e le forze primordiali che alitano nei boschi e nei torrenti, nelle nebbie e tra le fiamme del camino”.
Liliana Ugolini (Firenze, 1934) ha pubblicato nel 1980 la sua prima raccolta di poesie (Il punto), cui sono seguiti numerosi volumi di versi.
Quanto segue è un piccolo esempio delle composizioni contenute nel libro, arricchito tra l’altro con opere di grafica al computer di Marco Zoli.

Acqua-caso

Acqua alta, acqua di giacimento
Acqua morta, acqua di cava.
Di fusione e selvaggia, fossile,
giovanile, incanalata, ipogeica.
Litosferica acqua, la valdosa,
marina, meteorica, l’acqua
minerale, la termale, gocce
cellule, concatenazioni. S’esalta
e salta cavalloni d’infranto,
geo (caso?) perché.


Cervello

L’enigma verticizza
l’evolversi complesso
pentagramma volume
di supporto.
Milletrecento grammi
d’encefalo compresso
esploso in due emisferi,
(m/isterocosmo)
avvento in divenire
dell’attimo successo
motivo telegrafico fili
d’un messaggio


Acqua del dire

La bollita di Malva e d’Orzo,
l’urinare, diamante di bell’acqua,
prendere e passare, l’Angelica,
Antisterica, Benedetta, Battesimo,
l’acqua innocenza e l’acqua
che si cheta ad infangare,
l’acqua cattiva in essere e acqua
in bocca, fare un buco nell’acqua.
Affogare in un bicchiere,
non friggere con l’acqua, portar
l’acqua al suo mulino e non sapere, che acqua bere


Linguaggio

Velazione di suoni,
vocalità, emozioni,
che non muta al mutismo.
Lingua di mano,
altra comunicanza, ad oltranza
si batte dove duole e linguaggio
miriade che percuote tam-tam
soffia di tromba corda di violino
e si rimuove nell’onda che richiama
dialettiche e allusioni (alluvioni)
di doppi. La verità
del perdersi.

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