giovedì 17 aprile 2008

Talento, studio, ragazzine urlanti

Il programma “Amici” di Maria De Filippi ha avuto il “pregio” nelle ultime edizioni di spiazzare il telespettatore medio che continua ad illudersi che se non la ragione, almeno il buon senso alla fine dovrebbe prevalere. Dopo aver scelto il “bel faccino” come oggetto del desiderio, la massa delle ragazzine represse, quelle che fanno business, quest’anno ha puntato sul “bel timbro”, manco il programma fosse un ufficio postale. Così il meno meritevole del premio finale si è visto omaggiare d’un successo quanto meno sconcertante sotto ogni profilo, se non quello appunto del timbro che però regala madre Natura e non la fatica dello studio. A maggior ragione sconcertante, come dicevo, poiché il programma è un talent show che ha come target indicato una figura polivalente destinata ad essere protagonista di Musical. E sotto questo profilo Pasqualino era il personaggio “completo” che meritava la vittoria come anche in subordine la enorme Roberta, che sicuramente avrà come consolazione un domani discografico interessante. Ma come l’arbitro di calcio che concede un rigore inesistente, la digitante sms massa di ragazzine represse fa parte del gioco, e, dunque, bisogna fare buon viso a cattivo risultato. L’auspicio per l’inconsistente Marco è di mettere a frutto la posta vinta per trovare tante Celentano del canto più cerbere dell’originale che lo “raddrizzino” pienamente negli altri aspetti che lo rendono fragile ed insignificante quando non canta – poiché lo stesso vocal coach Luca Jurman, che si può dire vero vincitore del programma, alla fin fine è stato duro con lui quanto un pezzo di pane appena sfornato.
Dopo il commento d’obbligo sull’esito finale, va detto che gli autori quest’anno hanno saputo superare se stessi, innanzitutto cogliendo il buono dei suggerimenti dopo le critiche sollevate dall’esito dell’ultima edizione, mettendo in gioco gli insegnanti, che si sono prestati sportivamente fino ad arrivare a qualche perdonabile eccesso. Questo ha aiutato anche a togliere agli allievi parte del protagonismo da grande fratello, o almeno toglierlo per buona parte dalle pomeridiane. Sinceramente è molto meglio un battibecco anche sopra le righe su questioni che riguardano la sfera professionale che non gli isterismi da prima donna di Marta con il “reo” del momento, sia esso Marco, Pasqualino o Roberta. Ma il plauso soprattutto va agli autori per aver offerto finalmente una vera serata finale, piacevolissima, con quattro ragazzi comunque degni di viverla fino in fondo.
Un’ultima annotazione riguarda Francesco che ha dato il massimo riuscendo benissimo sia nelle coreografie della Celentano – molto meglio che non nelle stesse in serate precedenti – che in quelle di Garrison, per non dire di campi, come il canto, non consueti.
Tutto bene, dunque, e tutto sommato una serie di “Amici”, quella di quest’anno, ben riuscita.

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