Quattromila persone hanno visitato ieri, nell'anniversario della Liberazione, la Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in Italia. Il complesso di edifici dello stabilimento per la pilatura del riso, costruito nel rione di San Sabba nel 1913, fu usato dopo l’8 settembre 1943 come campo provvisorio di prigionia per i militari italiani catturati, ma già alla fine di ottobre di quell’anno era stato strutturato come campo di detenzione di polizia, destinato allo smistamento dei deportati in Germania e in Polonia ed alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Le vittime della Risiera sono stimate tra le tremila e le cinquemila, ma ben più numerosi i prigionieri passati da lì per essere smistati nei lager o al lavoro obbligatorio. Nella Risiera furono eliminati triestini, friulani, istriani sloveni e croati, militari, ebrei e tra essi alcuni dei più significativi esponenti della Resistenza e dell’Antifascismo. Al processo per i crimini della Risiera di San Sabba il banco degli imputati è rimasto vuoto: parecchi di essi erano stati giustiziati dai partigiani, altri deceduti per cause naturali. Il comandante della Risiera, Joseph Oberhauser, condannato all’ergastolo, è rimasto a vendere birra a Monaco fino alla sua morte a 65 anni il 22 novembre 1979.
sabato 26 aprile 2008
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