domenica 20 aprile 2008

Sicurezza e ponentino

Joan Rus, 37 anni, il cittadino romeno accusato di aver accoltellato e violentato la studentessa africana a Roma, aveva precedenti solamente per alcuni furti. Non aveva mai aggredito nessuno né aveva mai agito armato. Almeno così ci dicono le agenzie. E se così è, la domanda immediata spontanea è: che cosa ha spinto il romeno al suo “salto di qualità”? L’aria di Roma, la primavera, un ponentino in anticipo sulla stagione, o banalmente una sorta di convinzione di impunità che giorno dopo giorno si rafforza nella clandestinità delinquenziale? Fondamentale è capire che così non si può più andare avanti, dovunque.
In ambienti investigativi si sottolinea che non sussistono dubbi sulla responsabilità di Joan Rus per l'aggressione alla studentessa del Lesotho e, se gli ulteriori accertamenti tecnici dovessero rafforzare il quadro accusatorio, il pubblico ministero Erminio Amelio, potrebbe optare per la soluzione di un processo in tempi rapidi, così come è accaduto già per Nicolae Mailat, l'assassino di Giovanna Reggiani.
Lasciamo la giustizia a fare il suo corso, e spostiamo l’attenzione sulle parole di Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla Presidenza della Provincia di Roma, che ha dichiarato: “sul tema della sicurezza urbana serve sicuramente tolleranza zero ma soprattutto prevenzione mille”. Benissimo. Ma che dire di quelle, sempre oggi, di Rutelli, che a suo tempo già sindaco di Roma avrebbe dovuto quantomeno premere perché prevenzione fosse fatta: “Noi avvertiamo in troppe parti della nostra città un'insicurezza crescente e questo tocca anche al sindaco affrontarlo”. Ma come, se ne accorge solo ora? “Se voi andate a vedere i dati e le statistiche Roma è una delle città più sicure d'Europa, ma purtroppo questo non basta e non accontenta nessuno. Perché noi siamo qui e qui vogliamo essere sicuri”, ha dichiarato. Ah, ecco, tutto si spiega, la colpa è delle statistiche. E Rutelli se la prende con la Lega: “Noi dobbiamo sconfiggere il leghismo che sputa ogni giorno veleno addosso a Roma. Dobbiamo sconfiggerlo anche con i suoi alleati e coloro che non dicono mai parole di difesa della nostra città”. Ma parole contro la capitale non le sta forse dicendo coi fatti da molto tempo proprio quel centrosinistra, che si personifica in Veltroni e Rutelli, molto più attento ai palazzi del potere che alle periferie della città eterna?
Che dire delle parole riprese sin qui dalle agenzie, se confrontate con quelle dei due giovani, che giovedì notte hanno salvato la vita alla studentessa africana aggredita e violentata, chiedendo un intervento di una pattuglia di carabinieri: “Non ci sentiamo eroi, abbiamo fatto solo il nostro dovere di cittadini. Una persona aveva bisogno di aiuto e noi non siamo rimasti indifferenti”. In un certo modo le commenta Alessandra Mussolini, che dice: “uno come Rutelli, che sia da sindaco che da ministro non ha mosso un dito per garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela delle donne, dovrebbe vergognarsi di lanciare oggi proclami sulla sicurezza per pura propaganda elettorale. La verità è che le vittime di Roma le hanno tutte sulla coscienza il governo Prodi e la giunta Veltroni. Rutelli è un imbonitore incapace di tutelare i cittadini romani e, quindi, non merita la poltrona di sindaco”.
Sulla questione della sicurezza è intervenuta anche Letizia Moratti, sindaco di Milano: “Due anni fa noi sindaci proponemmo al governo Prodi un decreto legge sull'emergenza criminalità che però non fu mai fatto. Nel corso di una riunione sull'emergenza criminalità al Viminale, Veltroni mi accusò di agitare il tema dell'emergenza sicurezza per fini politici. Qualche settimana dopo lo stesso Veltroni diceva che eravamo seduti su una polveriera. Io mi chiedo quindi qual è il vero Veltroni? Quello che mi accusava o quello che appariva preoccupato per l'emergenza criminalità?”. E al ministro dell'Interno Giuliano Amato che ricorda il calo delle violenze sessuali, la Moratti ricorda che “alcune ragazze non li denunciano neanche più”.
E Alemanno il candidato del Pdl a sindaco di Roma: “Veltroni credo debba essere citato in giudizio per il fatto accaduto alla stazione de La Storta. È successa la stessa identica cosa della Reggiani, tutti hanno denunciato l'insicurezza della stazione. Il Municipio, di centro destra, aveva segnalato al Comune, il 10 dicembre, che a La Storta c'erano gli stessi problemi di Tor di Quinto. Dopo Veltroni e i suoi assessori si sono impegnati per un piano di sicurezza delle stazioni. Ma lì ci sono stato, hanno messo solo 4 lampioni, non c'era nessuno, nessuno che lavorava, nessuno che sorvegliava. Ci sono gli estremi per una denuncia per danni contro il Comune di Roma e le Ferrovie, perché proprio il Comune, rispetto agli impegni presi, non ha fatto nulla”. E sulle accuse di strumentalizzazione: “Per ben due volte quando ero in Campidoglio all'opposizione, abbiamo convocato altrettanti consigli straordinari per la sicurezza e Veltroni ci ha risposto che la destra cercava di far leva sulle paure dei cittadini”.
E ad Alemanno ha risposto oggi pomeriggio Rutelli nel corso di una conferenza stampa: “Voglio ricordare ad Alemanno che il Governo Berlusconi di cui era membro approvò una sanatoria per l'ingresso di 141.620 romeni, ha approvato la direttiva che non prevede il divieto di rientro per i cittadini romeni che vengano allontanati dal nostro Paese, ha abolito il visto per i cittadini romeni, non ha previsto alcun limite per l'ingresso dei cittadini romeni nel nostro Paese”. Insomma per il centrosinistra la causa di tutti i mali è una e una sola: Berlusconi. Sempre e comunque. Comodo, no?

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