giovedì 29 luglio 2010

Allarme OGM

Greenpeace ha lanciato oggi l'allarme OGM in Friuli. Campioni prelevati nei giorni scorsi in un campo di mais nel comune di Fanna, in provincia di Pordenone, analizzati da un laboratorio certificato hanno confermato che si tratta di mais transgenico, precisamente di un mais transgenico brevettato dalla statunitense Monsanto, il MON810. Dice Greenpeace: «Abbiamo scoperto in pochi giorni quello che le autorità avrebbero dovuto dire da tempo, rivelando la fonte della contaminazione transgenica. Siamo di fronte ad un atto irresponsabile oltre che illegale. Il mais è già completamente fiorito e da giorni sta disseminando il proprio polline sui campi adiacenti e su una vasta area, trasportato dal vento e dagli insetti». Insomma il Friuli rischia una pesante contaminazione.
Un comunicato stampa di Greenpeace evidenza come «il campo OGM in Friuli viola il Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 212, che prevede il rilascio di una specifica autorizzazione per la loro semina, in assenza della quale è prevista la pena dell'arresto da sei mesi a tre anni o dell'ammenda fino a euro 51.700». Inoltre ricorda che il Decreto firmato lo scorso aprile dai ministri dell'Agricoltura, della Salute e dell'Ambiente vieta espressamente di coltivare mais OGM MON810 in Friuli. Le disposizioni, ricorda Greenpeace, mirano a garantire i prodotti tradizionali e biologici dalla contaminazione con quelli transgenici e a evitare un danno all'ambiente.
Greenpeace sollecita la Procura di Pordenone ad intervenire senza perdere altro tempo per mettere fine alla vicenda: i responsabili della violazione devono essere incriminati e «bisogna iniziare la conta dei danni legati a questo atto scellerato, che non devono certo ricadere sugli agricoltori onesti o sugli Enti pubblici. L'associazione ambientalista si aspetta inoltre «un intervento immediato del ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, a difesa degli agricoltori friulani, e del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, autorità competente per il rilascio di Ogm in ambiente, a difesa della biodiversità del nostro Paese».
Un altro caso di malagricoltura scoperto e denunciato ormai senza ombra di dubbio, dunque. Se ne ricava un monito a non abbassare la guardia e a vigilare sulle coltivazioni di quanti si sono dichiarati e si dichiarano apertamente favorevoli all'introduzione di coltivazioni transgeniche.

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