mercoledì 7 luglio 2010

Cartina di tornasole

Se a qualcuno fosse sfuggita l'intervista rilasciata ad Affaritaliani.it del Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia Gustavo Raffi, ricordo qui un paio di affermazioni importanti riassunte, come il sito d'informazione fa, nel titolo che fa anche da epigrafe: «I padri della patria erano massoni».
L'intervista era incentrata sulla polemica con la Binetti, l'ex deputata del Pd ora Udc, e sull'affermazione di Massoneria e Opus Dei come due mondi contrapposti, dell'ombra il primo, della luce l'altro. Cosa che qui non interessa, in quanto l'interesse è piuttosto evidenziare sostanzialmente due cose di contorno.
La prima riguarda la nostra carta costituzionale. Raffi dice: «In sede di commissione tra i settantacinque membri c'erano ben sette, otto massoni tra cui due gran maestri e in sede di assemblea costituente un terzo del totale era composto da massoni. Senza contare che il presidente e padre della Costituzione Meuccio Ruini era massone, così come Giovanni Conti».
Meuccio Ruini, il cui nome di battesimo era Bartolomeo, fu il presidente della Commissione per la Costituzione e presidente del Comitato di Redazione dal 19 luglio 1946 al 31 gennaio 1948. Nel 1953 fu presidente del Senato per pochi mesi, dal 25 marzo al 24 giugno, duramente contestato per l'atteggiamento avuto durante il dibattito sulla legge truffa. Il 2 marzo 1963 fu nominato senatore a vita dall'allora presidente Antonio Segni. Di lui di questi tempi si ricorda una sua frase come presidente della Costituente circa l'immunità per il presidente della Repubblica: «Meglio una lacuna che un privilegio troppo grande per il Presidente, il quale è sempre cittadino fra i cittadini, anche se ricopre il più alto ufficio politico. Non ammetterei che per 7 anni il Presidente della Repubblica non rispondesse alla giustizia del suo Paese”.
Giovanni Conti, repubblicano (fu direttore de La Voce Repubblicana fino alla sua chiusura nel 1922), si prodigò per l'instaurazione della repubblica nello referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e poi fu vice-presidente dell'Assemblea Costituente e presidente della sezione speciale per l'elaborazione delle norme sul potere giudiziario. Sua è la formulazione dell'articolo 104 che sancisce l'autonomia della Magistratura.
Di passaggio cito un dato sui politici italiani fornito nell'intervista da Raffi: «Ho parlato di 4 mila e 500 persone, ma noi non facciamo censimenti. Di politici che appartengono alla Massoneria ce ne sono a sinistra, destra e centro».
E veniamo alla seconda cosa che volevo annotare. Il Gran Maestro dice in chiusura dell'intervista: «La Massoneria è stata una società segreta durante il fascismo. Ma in democrazia mai. Siamo aperti a tutto». Una cartina di tornasole insomma per capire o no se siamo in democrazia o sotto un regime. Teniamolo presente.

Nessun commento:

Archivio blog