martedì 13 luglio 2010

L'organizzatore

Calderoli è di questi tempi un presenzialista sulle pagine dei quotidiani. Inutile fare l'elenco delle interviste, tutte tese a spiegare la manovra e l'accordo con Comuni e Province. Un paio di cose trascrivo da quella al Corriere della Sera di mercoledì 7 luglio.
Intanto l'affermazione «La Lega ha una sola voce, ed è quella di Bossi. Lo sanno anche i sassi». Per cui la Lega è l'unico partito vivente, incarnato. Come lo era il comunismo cinese, incarnato in Mao Tse Tung. E non sarà un caso che anche nella Lega si sia formata una «banda dei quattro», e che la moglie di Bossi c'entri nella vicenda. Ma ne ho parlato già e qui interessa Calderoli.
E veniamo al rapporto con Maroni: «C'è chi ha parlato di una lotta di successione tra me e Maroni. E allora voglio dirlo: dopo Bossi, la persona che conosco che più capisce di politica è Maroni. Ne capisce molto, ma molto più di me. Io sono più adatto a organizzare. Faccio politica perché mi piace, e perché mi piace aiutare Bossi. E, dunque, io vado in pensione con lui. Non so se a fare il ristoratore o per andare a pesca. Ma i delfini sono altri, io sono un tonno...». Facciamo finta di credergli. Ma in fin dei conti il suo ruolo qual è? Ce lo spiega così: «Dato che Bossi non può occuparsi di tutto, a volte mi dà l'incarico di portare avanti alcune partite. come dire: se si vuole il prosciutto, dal salumiere bisognerà andare, no?». Calderoli insomma un tonno salumiere.
In un altro punto dell'intervista rilasciata a Marco Cremonesi, ci spiega chiaramente la natura della Lega e in modo chiaro le sue finalità. Lega di lotta e di governo? Dice: «La capacità incredibile di Bossi è proprio quella di riuscire a far convivere le due cose. Lui ha saputo trovare il tono e le parole per spiegare che noi siamo a Roma per realizzare il cambiamento, non per governare. Noi, per i presidenti di Regione, abbiamo rinunciato a un ministero importante come l'Agricoltura. Per la politica tradizionale, qualcosa di inconcepibile. Ma la Lega è questo: cambiamento». E chiudo, dunque, con questa profetica citazione: «Io penso che chi ancora non l'ha capito, presto capirà. La politica è il realizzare degli obiettivi».

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