«Le favole partigiane», di cui ho detto nel precedente post, sono un testo pubblicato per la prima volta nel 2005. Perché quel titolo? «Si parla di "favole" (sinonimo di Regole), come lo spazio di chi spera, forse anche s'illude ma sa creare nuove dimensioni al vivere, nel rispetto e nel recupero dei linguaggi e del vissuto delle piante, degli ambienti, della ruralità dei loro abitatori, dai folletti agli uomini. (...) L'aggettivo partigiane è anche per richiamare quella guerra tanto cara alla memoria del Presidente pro tempore di una Repubblica costituzionalmente golpista dei beni comuni, connotatasi anche come guerra civile». Riportato questo, sempre dal numero 212 del Notiziario CDP, trascrivo per intero la Ventesima favola. Buona lettura.
«2 Giugno, giorno del ... Ringraziamento
GRAZIE! a Katia, massaia indaffarata a levare... un fil di fumo dalla fattoria Italia.
GRAZIE! al Sindacato per quelle vive voci dei Vasco e dei Liga.
GRAZIE! a Cincinnato da cui i Romani, costituzionalmente guerrafondai, seppero della necessità di avere calli alle mani per salvare Roma.
GRAZIE! a Pacciani per quell'espressione "compagni di merenda", alternativa a quella ormai dissueta di "criminalità organizzata".
GRAZIE! a Ricucci, per averci insegnato come anche i furbetti del quartiere possono scalare la stampa del regime.
GRAZIE! al '68, cui il nuovo regime ha opposto delle cortine fumogene, velinari e mezzobusto, dette Regioni, solo nominalmente in chiave costituzionale.
GRAZIE! a Pannella e ai suoi consigli per primaverili terapeutici digiuni, allietati da ricche colazioni mattutine a base di latte nero-nero e di stampa del regime.
GRAZIE! al Senatùr destinato ad una devolution centripeta, romana, di regime. Le sue ampolle dal Monviso e dal Peralba alla Laguna hanno lo stesso valore (0) dei canadair dalla Laguna alle sorgenti del Po e del Piave per spegnervi gli incendi boschivi.
GRAZIE! ai D.s. che di devolutions centripete, romane, di regime, se ne intendono.
GRAZIE! ai 75 Saggi del '47, partecipanti al primo reality show della fattoria Italia, dove decisero di barattare le proprietà collettive (al tempo pari a 1/5 del Paese), forse l'unica sensata e naturale devolution, certamente l'unica palestra per un'impresa terriera solidale e priva di fini speculativi individuali, in cambio del miraggio di una funzione sociale in capo alla proprietà quiritaria individuale (privata o pubblica), propinataci con gli artt. 44 e 45. Questo baratto faciliterà la scomparsa della famiglia e dei contadini, il fiorire dell'industria degli incendi boschivi e dell'incoltura nei campi e nei boschi, la delocalizzazione dei Sindacalisti alle Presidenze, la metamorfosi dei cittadini in consumatori (di aglio e di pomodori cinesi, di zitronen spagnoli, di latte nero bavarese e di Canaletto per i cooperatori).
GRAZIE! anche al presidente dell'A.n.c.i. (da chiamarsi più giustamente A.n.c.n.i. cioè Associazione Nazionale dei Comuni Napoleonici d'Italia, visto che l'ordinamento territoriale napoleonico vigente in Italia spesso ha separato le proprietà collettive dal popolo di pertinenza), pro tempore anche sindaco di Firenze che, inconsapevole, dà attuazione al baratto dei 75 Saggi del '47 e, sull'esempio dell'operato amministrativo dei Comuni napoleonici montani nel II Dopoguerra, consente speculazioni individuali sui beni collettivi fiorentini dati dal popolo per i bisogni del culto [il riferimento è alla quarta favola dove si dice dei benefici parrocchiali che la Curia, per concordato (mussoliniano e) craxiano, vende pur non essendo beni individuali della Chiesa].
GRAZIE! a Internet per i siti sugli "usi civici" e sul demanio civico, dove riscontriamo l'operato del regime golpista dei luoghi comuni ("usi civici") con tanto di paginate infarcite di esperti (Professori universitari, Azzeccagarbugli, cultori - non coltivatori - della materia, insomma furbetti civici e compagni di merenda da cui gli utenti civici dovrebbero stare alla larga.
GRAZIE! a quell'84% (ne siamo certi?) di paganti il pizzo del 9 Aprile 2007 per regalare anche allo Stivale una grande coalizione.
GRAZIE! a Prodi, l'emiliano ignaro di fitogeografia, pedr avere scelto e messo l'albero della guerra, l'ulivo, al Governo del Paese, ricreando il "Monopolio imperfetto" su scala nazionale: un vero e proprio "colpo Gobbo" [Il riferimento è al titolo di un libriccino che F. Gobbo ebbe a scrivere, quando era assistente di Prodi nell'Ateneo bolognese, a proposito dell'Ente Nazionale per Cellulosa e Carta creato per le esigenze dell'autarchia durante il fascismo e presieduto, nel dopoguerra, dal segretario amministrativo della Dc, chi meglio di F. Gobbo potrebbe dirigere un super Ministero - monopolio imperfetto - che il premier ebbe a ventilare?].
GRAZIE! a questo Regime, di Regioni postsessantottine, di Lighe, di Vaschi, di Fattorie, di Compagni di merenda, di Furbetti, di Grandi Fratelli, di Saggi, di Sindaci napoleonici, di Esperti di luoghi comuni, di Sindacati, di Cartastampatadiregime (e a carico pubblico), di tanti novelli, conventuali, conclaveati Cincinnati. Ci toccherà mica rimpiangere quel carneade di un Mussolini, sulla trebbia, a torso nudo?»
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