Dopo che l'Italia, per bocca del ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi, si è dichiarata contro la posizione espressa da Barroso a favore di un brevetto unico europeo basato sulle tre lingue francese, inglese e tedesco, ed ha minacciato di esercitare il diritto di veto, ci si domanda, lingua italiana o meno, se la Padania farà a ragione altrettanto dicendosi assolutamente indisposta «ad avallare un regime linguistico fortemente discriminatorio e penalizzante per le imprese» padane.
martedì 6 luglio 2010
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