martedì 6 luglio 2010

Money

Non so quanto interessi ai miei lettori la questione delle nutrie, ma poiché continuano a tirarmi per i capelli, dò notizia che anche oggi il quotidiano Il Cittadino pubblica una lettera, questa volta di un anziano agricoltore, tra l'altro sostenitore proprio sulle pagine del quotidiano lodigiano delle coltivazioni OGM, sostanzialmente perché economicamente più interessanti, a suo avviso (ed il fattore economico per lui dovrebbe avere il sopravvento su legittimi dubbi e sul diritto del consumatore alla tutela della propria salute). Per farla breve nella lettera si sostiene la necessità della caccia alla nutria per motivo economico, «del quale penso di esserne un po' competente».
Non dubito che l'anziano agricoltore sappia fare bene i suoi conti, forse difetta un po' nelle materie scientifiche perché scrive: «Le nutrie sono creature della natura come lo sono le volpi, le vipere, le mosche, le zanzare, i batteri, i virus, tutti esseri che danneggiano più o meno gravemente l'uomo e noi abbiamo il diritto, il dovere di difenderci». La nutria, che da più di settant'anni vive libera in Italia, per il nostro «può destabilizzare la catena biologica in quanto non ha predatori ed è estremamente prolifica». Sul punto mi limito ad osservare che se si propone ad esempio, come da queste parti si è fatto e si fa, di dare, per gli stessi motivi ascritti ai castorini (le nutrie), la caccia alle volpi, che sono nemici naturali dei nostri roditori, quanto meno si ha un po' di confusione nella testa e molta ignoranza delle cose. Palese. Ma andiamo avanti.
Che sia una questione economica ce lo racconta candidamente: «Nella mia azienda agricola ho avuto tanti danni a causa delle nutrie negli anni passati: nel 2007 ho chiesto un contributo alla Provincia, hanno mandato un perito per accertare i danni, ma a causa di mancanza di fondi, niente risarcimenti». Questi enti locali sempre senza soldi! O forse non era colpa delle nutrie? Mah. Veniamo all'apoteosi.
Candidamente scrive l'agricoltore: «Da quest'anno le nutrie sono quasi scomparse, per noi un problema, una preoccupazione in meno». Ma allora qualcuno mi può spiegare cosa fanno in giro al lunedì ed al giovedì le ronde per il territorio comunale se il problema non si pone?
E poi anche confessa, sempre candidamente (tenete conto che la norma regionale che permette i fuochi d'artificio è del dicembre 2008, e che la nutria non è elencata tra le specie cacciabili): «Ho dato una caccia costante, instancabile, per alcuni anni nella mia azienda distruggendone parecchie».
Si può comprendere che gli agricoltori «in questi tempi stentano a far quadrare il loro bilancio economico» e, dunque, si affidino al pianto greco ed al buon cuore delle istituzioni, ma cosa c'entrano le nutrie in tutto questo?

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