mercoledì 28 luglio 2010

Nervosismo

Il fatto. Lunedì mattina in prefettura a Lodi, la firma alla presenza del ministro Maroni del Patto per la sicurezza rafforzato da un milione di euro di risorse fornite dai comuni di Casale, Codogno, Sant’Angelo e Lodi Vecchio per interventi su ordine pubblico e opere per riqualificare il territorio. Il Patto in particolare prevede che i comuni di Lodi, Casale, Codogno, Lodi Vecchio e Sant’Angelo dovranno impegnarsi per collaborare con le realtà vicine per gestire il servizio di polizia locale; la Provincia dovrà rafforzare la tutela ambientale ed ecologica, la sicurezza stradale e la protezione civile, ma dovrà anche creare un posto di polizia nella Bassa. Insomma attorno al tavolo col ministro dell'Interno, prefetto e altre autorità, il vicegovernatore regionale gibelli, il presidente della provincia Foroni e i sindaci lodigiani che «contano».
Le polemiche. A margine dell'incontro a smuovere le acque il vicegovernatore che, dopo aver affermato che «Regione lombardia può concretamente contribuire a rendere efficaci i patti territoriali della sicurezza» mettendo a disposizione alcuni strumenti e sfruttando competenze nel governo del territorio, puntualizza con un piccolo spot: «La condivisione del patto per la sicurezza con la Provincia è possibile perché al governo c'è un ministro del centrodestra». E butta lì una frecciatona: «Ho visto il sindaco di Lodi un po' nervoso. Dico che Guerini non avrebbe avuto l'opportunità di sedersi a un tavolo per questo piano se ci fosse stato un governo diverso da quello che c'è, ovvero con un ministro della Lega. Quindi, viste anche le risorse messe in campo dalla Provincia che sono ingenti, mi aspettavo un atteggiamento po' più istituzionale». Insomma, un patto della sicurezza possibile solo con un governo dove c'è la Lega, impossibile ad esempio con un governo di centrosinistra.
La risposta non si è fatta attendere. Oggi su quotidiano Il Cittadino, Guerini sbotta: «La presenza del sindaco alla cerimonia di lunedì è stata circostanza ovvia, trattandosi della firma di un documento elaborato per iniziativa congiunta del comune capoluogo e della Prefettura, in seguito opportunamente estesa al coinvolgimento della provincia e di altri centri del territorio. Ricordo, inoltre, che per rappresentare la città in qualità di sindaco è necessario vincere le elezioni, evento che per quanto mi riguarda si è verificato l'ultima volta lo scorso 28 e 29 marzo ma di cui l'onorevole Gibelli non sembra aver avuto ancora notizia. Inoltre se c'è un criterio a cui ho cercato di improntare tutta la mia esperienza politica e amministrativa è proprio quello del rispetto delle istituzioni e della ricerca del dialogo, senza alcuna preclusione né pregiudizio partitico, come dimostrano i riconoscimenti che ho formulato nei confronti del ministro Maroni». Toh, un altro che non coglie le «sfumature» politiche e la butta sul personale. Un invito a nozze per Gibelli: «È evidente che quella che sembrava una semplice impressione, si è trasformata in triste realtà vista la reazione del sindaco di Lodi alle mie considerazioni e visto il nervosismo persistente, e poi considerato che guerini tiene così tanto a ribadire di aver vinto le elezioni [una moda tra i sindaci piddini, chioso io], vorrei rassicurare il primo cittadino che lavorerò affinché si possa estendere a livello nazionale, ma solo per lui, la possibilità di fare un terzo mandato come sindaco. così manterrà la poltrona anche dopo marzo 2015. Se malauguratamente vorrà invece candidarsi alle politiche, come i maligni vociferano in città, potrà essere l'occasione per cambiare aria e rilassarsi un po'». Grande.
Ma veniamo al fatto vero per cui scrivo l'articolo.
Sopra l'articolo che compare nell'edizione a stampa. La foto di Guerini a sinistra, quella di Gibelli a destra. Ma se si va a vedere l'edizione web dello stesso articolo, ecco materializzarsi una «presenza». L'amico Giuseppe De Carli morto da poco, presente nella foto sotto da cui è stata tratta quella di Guerini. Al di là della curiosità in sé, la sorpresa di un caro ricordo che difficilmente sbiadirà nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto o hanno lavorato con lui.

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