venerdì 23 luglio 2010

L'eredità

Tutti i lodigiani hanno constatato, con il passaggio del testimone dalla ex giunta di centrosinistra alla giunta di centrodestra in Provincia, che «papà» Felissari aveva lasciato al giovane Foroni conti che non godevano di buona salute. Ora è saltata fuori una pesantissima eredità di «nonno» Guerini, che a suo tempo da presidente provinciale si è «trasformato» in sindaco di Lodi, riconfermato alle ultime elezioni. Una eredità che ha fatto dire all'attuale assessore al bilancio Cristiano Devecchi, come riporta il quotidiano Il Cittadino ieri: «In vent'anni di esperienza politica non ho mai visto nessuno affrontare un problema del genere. È un imprevisto gravissimo, che si somma agli altri disatri che abbiamo ereditato dalle precedenti amministrazioni e alle entrate in continuo calo». Non solo insomma un normale «avvelenamento dei pozzi» da parte di chi sospettava d'essere arrivato al capolinea, ma addirittura una «batosta ad orologeria».
La batosta arriva dalla sentenza del Consiglio di Stato sul contenzioso con la ditta Fabiani di Bergamo per l'appalto da 4 milioni di euro della tangenzialina Codogno-Maleo di sei anni fa e vale per la Provincia un esborso alla parte ricorrente di 450 mila euro. La sentenza, pronunciata lo scorso febbraio, ma a quanto detto dal giornale appresa dalla giunta provinciale solo pochi giorni fa, ribalta il precedente pronunciamento del Tar che aveva respinto il ricorso presentato dall'azienda esclusa, e condanna la Provincia a rifondere alla ditta bergamasca il dieci per cento del mancato guadagno.
Lamenta Devecchi: «Nel 2004 in provincia era al governo la seconda giunta Guerini, adesso però trovare nei meandri del bilancio i soldi necessari tocca a noi che non c'entriamo nulla». Il Consiglio di Stato, difatti, ha escluso una responsabilità diretta della commissione aggiudicatrice di allora e, dunque, a prescindere dell'amministrazione di turno, tocca all'ente provinciale rifondere il danno.
Il quotidiano lodigiano dice che la trattativa messa in piedi con la ditta ha portato alla rinuncia da parte di quest'ultima degli interessi, 100 mila euro, e alla reteizzazione della restante cifra in tre anni. Insomma la giunta Foroni dovrà risolvere l'imprevisto per «modiche» quantità. Certo è che comunque la vicenda avrà ripercussioni su questo e i prossimi due bilanci.
L'«eredità» ricevuta in Provincia dal centrosinistra non è il solo caso in enti locali del Lodigiano dominati per troppo tempo dallo stesso colore politico. C'è da chiedersi, così come è successo per Secugnago, in quante altre «roccaforti» si troveranno sorprese dopo un cambio politico, prima o poi inevitabile guardando in prospettiva i mutamenti in atto nella base elettorale.

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