sabato 17 luglio 2010

Il piatto forte

Riprendendo la chiosa dell'articolo di Perna, ecco il piatto forte dopo l'antipasto: «Se Cosentino è sospettato di camorrismo, non va meglio a Bocchino». Siamo al contrappasso insomma. Racconta Perna: «Tale Vassallo, imprenditore legato al clan Bidognetti, ha infatti dichiarato: "Bidognetti Raffaele riferì che gli on. Bocchino, Cosentino (più un paio di altri, ndr, cioè di Perna) facevano parte del nostro tessuto camorristico». Come dire, e lo dice: «Ergo: Italo, occupati della trave tua».
Bocchino, insomma, dovrebbe fare il falegname, e invece: «Bocchino, purtroppo, tende a impancarsi nelle vesti del giusto». E racconta: «Dopo le dimissioni da vicepresidente vicario, sapendolo avvelenato, Maria Latella lo invitò a Sky tv. Italo dichiarò solenne: "Su un politico non ci deve essere nemmeno un centimetro quadrato di ombra", e un'aureola gli spuntò sulla testa magra. Il Nostro non aveva però titolo per fare l'asserzione». No? E perché? «Recentemente è stato assolto dal sospetto di avere favorito l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo per un appalto comunale». Perna precisa: «L'oggetto era la manutenzione delle strade di Napoli. L'accusa: turbativa d'asta, associazione per delinquere, corruzione». Ehi, ehi! Calma! «Il tribunale è stato clemente» Ma non lo ha assolto? Sì. «Ma resta la telefonata intercettata tra Bocchino e Romeo che mostra il politico prono e rispettoso». Una colpa da codice penale? E poi, non intercettavano solo i berluscones e dintorni? Dice Perna: «C'erano state difficoltà nella delibera che mettevano in forse l'affidamento dei lavori. Bocchino tranquilizza l'altro. "Ho seguito tutto", "Tutto è a posto". Romeo però continua a essere preoccupato: "Non c'è nessuna volata a qualcun altro?". Bocchino: "No, no, nessun problema". Romeo: "Quindi possiamo entrare nel merito?". Bocchino: "Come no, come no, come no". Che ne dite?». Cosa ci veda Perna lo sa solo lui. Ma intuisce lo scetticismo del lettore: «Non sarà reato, ma la premura c'era». Caspita! E solo per dire: «Insomma, se sermoneggi sul centimetro d'ombra non puoi ridurti un tappetino». Ma non finisce qui.
«Sentite quest'altra. Dovete sapere che Italo ha la tigna dei giornali. Possiede due quotidiani, il Roma e l'Indipendente e una rivista, Con - Conservatori contemporanei. Sua moglie, Gabriella Buontempo, è proprietaria di una società di produzione tv, Goodtime, che lavora per la Rai. Nel 2001, ottennero dalla Fin Broker di San Marino 4 miliardi e 200milioni di lire: 1,8 per finanziare Goodtime; 2,4 per ripianare i debiti del Roma. Titolare della società di San Marino era Loris Bassini. I soldi da lui versati ai coniugi Bocchino erano del conte Vitali che - a dire di Bassini - gli aveva affidato 22 miliardi frutto di una tangente (legittima) percepita dal nobiluomo come mediatore per l'affare Telekom Serbia». Beh, dov'è il problema? «Una faccenda oscura di cui si è occupata una commissione d'inchiesta». Mamma mia! «Di cui - quando si dice il caso - Italo ha fatto parte». Ma per favore! «Senza entrare nei particolari, Bocchino ha sempre detto di non aver mai saputo che il prestito a suo favore fosse di provenienza tangentizia. Bassini dice di averlo avvertito fin dall'inizio». Scusate, ma non è lo stesso Perna che mette tra parentesi un «legittima» alla tangente? Dove sta il problema? Beh, Perna fa capire che c'è dell'altro: «Successivamente, il broker ha passato i guai suoi perché il conte ha rivoluto indietro la somma». D'accordo, ma Bocchino che c'entra? «Ora Bassini rivuole i soldi dai Bocchino e nel novembre 2009 ha cercato di pignorarne la casa romana per ottenere da Gabriella la restituzione dei denari prestati a Goodtime». E allora? «Gli sposi si limitano a dire di essere in pace con la legge e la coscienza». Avranno le loro ragioni, no? Ma «si sono chiusi in corrucciato silenzio». Perbacco, che misfatto da ergastolo! Già, già, e Perna chiude: «E no, Italo. Per uno specchiato gentiluomo questo è un errore». Siamo al galateo. Ma no, un invito. L'aggettivo mettetecelo voi. Perentorio, Perna: «O fai chiarezza. O smetti di fare le pulci agli altri». Che meraviglia!

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