Il Consiglio regionale della Lombardia ha votato con 39 voti a favore e 25 voti contrari un ordine del giorno che chiede al presidente della Regione roberto Formigoni di farsi parte attiva per cancellare dal maxiemendamento del governo la proroga per il pagamento delle multe per le quote latte. Il documento, prima cosa importante, evidenzia come la dilazione sulle sanzioni relative alle quote latte riguardi solo 109 produttori su oltre 40mila in regola con la normativa comunitaria, come ha sottolineato il consigliere regionale lodigiano del Pd Fabrizio Santantonio in alcune dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano Il Cittadino di Lodi. È una presa di posizione, anche se sicuramente tardiva, che rappresenta un disagio presente in quanti credono nella legalità e che denuncia «l'insostenibilità della posizione volta a preservare un piccolo gruppo di allevatori a lavorare al di fuori delle regole».
Seconda cosa importante è la sconfessione a livello lombardo della Lega in quanto il documento approvato denuncia il fatto che «la decisione presa dall'esecutivo di Roma contrasta con l'azione intrapresa da Regione Lombardia che, nel rispetto delle regole comunitarie e nazionali relativamente al pagamento delle quote latte, e nel trasferimento dell'ultima tranche di contributi Pac di oltre 12 milioni di euro, ha trattenuto gli importi a compensazione del debito contratto dai produttori». Insomma la Lega è fuori, con il suo atteggiamento protezionistico nei riguardi di una sparuta lobby difende interessi che non sono gli interessi della comunità lombarda. Oggi in Parlamento si vota la fiducia sulla manovra, che comprende anche la proroga al 31 dicembre del pagamento delle multe sullo sforamento delle quote latte, e il documento inviato al governo sul piano operativo rispetto al risultato concreto ha il valore di un sasso in uno stagno. Tuttavia il messaggio è forte, soprattutto se a livello lombardo lo si farà pesare: «la Regione Lombardia dice al governo nazionale di applicare le regole».
Facendo una parentesi locale, Brembio, salta all'occhio l'occasione persa dall'amministrazione guidata dal Pd nostrano di farsi protagonista, stante le eccellenze zootecniche tante volte reclamizzate con significative foto e dichiarazioni sulla stampa lodigiana, e l'istituzione addirittura di un assessorato alle politiche agricole, di avere parte attiva nella questione, allineandosi col Pd lodigiano e lombardo nel contrastare i furbetti della stalla.
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