giovedì 29 luglio 2010

I 37 killer

I 37 componenti dell'ufficio di presidenza del Pdl che hanno deciso oggi la morte del progetto originale del Pdl sono, oltre al leader Berlusconi, i tre coordinatori, i ministri, i governatori del Pdl, i capigruppo e altri esponenti del partito. I nomi: Silvio Berlusconi, Sandro Bondi (coordinatore), Ignazio La Russa (coordinatore), Denis Verdini (coordinatore), Gianni Alemanno (sindaco di Roma), Angelino Alfano (ministro della Giustizia), Italo Bocchino (vicecapogruppo Camera, finiano), Michela Vittoria Brambilla (sottosegretario al Turismo), Renato Brunetta (ministro della Pubblica Amministrazione), Ugo Cappellacci (governatore della Sardegna), Mara Carfagna (ministro delle Pari Opportunità), Gianni Chiodi (governatore dell'Abruzzo), Fabrizio Cicchitto (capogruppo Camera), Raffaele Fitto (ministro degli Affari Regionali), Roberto Formigoni (governatore della Lombardia), Franco Frattini (ministro degli Esteri), Giancarlo Galan (ministro dell'Agricoltura), Maurizio Gasparri (capogruppo Senato), Mariastella Gelmini (ministro dell'Istruzione), Carlo Giovanardi (sottosegretario alla presidenza), Michele Iorio (governatore del Molise), Alfredo Mantovano (sottosegretario all'Interno), Marco Martinelli (vice responsabile organizzativo), Altero Matteoli (ministro delle Infrastrutture), Giorgia Meloni (ministro della Gioventù), Stefania Prestigiacomo (ministro dell'Ambiente), Gaetano Quagliariello (vice capogruppo Senato), Andrea Ronchi (ministro degli Affari Comunitari, finiano), Gianfranco Rotondi (ministro per il Programma), Maurizio Sacconi (ministro del Lavoro), Claudio Scajola (ex ministro dello Sviluppo Economico), Antonio Tajani (vice presidente commissione europea), Renzo Tondo (governatore Friuli-Venezia Giulia), Giulio Tremonti (ministro dell'Economia), Adolfo Urso (viceministro dello Sviluppo Economico, finiano), Pasquale Viespoli (senatore finiano), Elio Vito (ministro per i rapporti con il Parlamento).

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