Ambrogio Crespi su Clandestinoweb ha pubblicato oggi un articolo sulla movida milanese, che sottolinea in modo pungente alcuni aspetti della vicenda. Come si sa, nei giorni scorsi due locali simbolo della movida, l'Hollywood e il The Club, hanno chiuso. Commenta Crespi: «Così abbiamo scoperto che a Milano nei locali notturni circolano droghe. In tutto questo c'è una grande ipocrisia». Perché «a Milano vengono vendute secondo le statistiche 15mila dosi al giorno di cocaina e questo non riguarda solo le discoteche, perché è sufficiente, per chi come me ha abitato a Milano, fare una passeggiata serale in Corso Como per sentirsi come in una qualsiasi piazza di Amsterdam con decine di pusher che ti offrono a cielo aperto e sotto gli occhi di tutti una gamma variegata di sostanze stupefacenti».
Cioè della cosa se ne occupano media e opinione pubblica solo quando vengono coinvolti in fatti droga Vip e Starlette. Quando invece ci si dovrebbe seriamente preoccupare d'un fenomeno che colpisce largamente i giovani.
Crespi aggiunge: «La cosa che mi dà fastidio di tutta questa vicenda è che ancora una volta, il signor Fabrizio Corona strumentalizza questa vicenda per farsi pubblicità, vive solo di visibilità a qualsiasi prezzo. Mentre la collaboratrice di giustizia Belen Rodriguez, rischia di non andare a Sanremo». Ipocrisia e controsensi, insomma. E chiude chiedendosi: «Scoppia un secondo caso Morgan?», e aggiunge come in risposta un amaro «Se l'utilizzo di cocaina, è una discriminante per partecipare al festival di Sanremo, di questo passo troveremo sul palco Bonolis e Laurenti da soli». Già, il tragico che sta sotto la maschera. Quel mondo è l'esempio venduto ai giovani d'oggi: tette e culi, facili guadagni e coca. E non dite che questo è vetero moralismo.
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