Mi era quasi sfuggito questo gustoso “La comoda posizione da missionario degli onorevoli” di Giancarlo Lehner su Libero di ieri. Fa il paio con l’altro post “Fin che la barca va”. Leggiamolo:
«Le vie dell’assenza sono infinite e passano anche sulla posizione del missionario.
In Parlamento, si può essere assenteisti non solo perché fannulloni o spericolati missionari – anche ieri, la Camera ha superato Onu e Nato, in quanto a operatori "in missione" – , ma, talora, per bulimia di posti.
È lecito che un consigliere regionale occupi anche il seggio alla Camera? No, non sta né in Cielo, né in Terra e tantomeno nella Costituzione che detta: «Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento».
Il posto doppio, insomma, è anticostituzionale.
Eppure, dopo ben tre mesi la giunta per le elezioni della Camera ancora non s’è espressa sui casi di incompatibilità, mentre gli incompatibili ci sono, benché non si siano fatti avanti per autodenunciarsi.
Fa eccezione l’onorevole Gennaro Malgieri, che, appena eletto, sollecitò l’avvio dell’istruttoria d’incompatibilità tra il seggio parlamentare e la carica di consigliere di amministrazione della Rai.
Il bravo Malgieri attende sereno, ma campa cavallo: nulla si muove nella morta gora della palude corporativa e, intanto, è costretto alla bigamia militante, un po’ qua e un po’ là.
Talvolta, ci sono ragioni grettamente partitiche, tipo il doppio incarico del collega Dima, il quale – mormorio a mezzo agenzie di stampa – conserva il doppio incarico, non per bulimia, bensì per non lasciare il posto nel Consiglio regionale della Calabria al primo dei non eletti, uno che deve morire di attesa violenta, soltanto perché sgradito in quanto uomo di Storace.
Comunque sia, noi deputati siamo un popolo di santi, poeti, navigatori ed anche di paraventi incompatibili e "missionari".
Qualcuno deve battere un colpo e risolvere alla radice la questione, anche perché dal prossimo settembre, se è vero che il premier intende infoltire l’Esecutivo, togliendo dall’Aula una decina di deputati, rischiamo di passare alla storia come la maggioranza più evanescente ed infilzabile a memoria di liberale.
Sono pessimista? Sono soltanto un ottimista ben informato, tant’è che in modo conclamato faccio il tifo per il governo Berlusconi, che in questi primi mesi ha fatto tanto e bene per gli italiani.
Neanche il peggior ossesso antiberlusconiano potrebbe, infatti, affermare che questo Esecutivo non ha rispettato gli impegni presi con l’elettorato e, per di più, con una tabella di marcia da record.
Tutto bene, dunque, se non fosse per lo spettacolo anche un po’ trash – ricorda i filmetti di Pierino – dei nostri banchi vuoti a Montecitorio.
Nessuno fin qui, a parte "Libero", ha voluto lanciare una campagna per vincere anche alla Camera il bellum fannullonicum.
Stanotte, però, ho sognato che Silvio Berlusconi, arrabbiato più che mai, scendeva in campo, obbligando o alla presenza o alle dimissioni un sacco di gente tra ministri, sottosegretari, “missionari", assenteisti e scansafatiche.»
«Le vie dell’assenza sono infinite e passano anche sulla posizione del missionario.
In Parlamento, si può essere assenteisti non solo perché fannulloni o spericolati missionari – anche ieri, la Camera ha superato Onu e Nato, in quanto a operatori "in missione" – , ma, talora, per bulimia di posti.
È lecito che un consigliere regionale occupi anche il seggio alla Camera? No, non sta né in Cielo, né in Terra e tantomeno nella Costituzione che detta: «Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento».
Il posto doppio, insomma, è anticostituzionale.
Eppure, dopo ben tre mesi la giunta per le elezioni della Camera ancora non s’è espressa sui casi di incompatibilità, mentre gli incompatibili ci sono, benché non si siano fatti avanti per autodenunciarsi.
Fa eccezione l’onorevole Gennaro Malgieri, che, appena eletto, sollecitò l’avvio dell’istruttoria d’incompatibilità tra il seggio parlamentare e la carica di consigliere di amministrazione della Rai.
Il bravo Malgieri attende sereno, ma campa cavallo: nulla si muove nella morta gora della palude corporativa e, intanto, è costretto alla bigamia militante, un po’ qua e un po’ là.
Talvolta, ci sono ragioni grettamente partitiche, tipo il doppio incarico del collega Dima, il quale – mormorio a mezzo agenzie di stampa – conserva il doppio incarico, non per bulimia, bensì per non lasciare il posto nel Consiglio regionale della Calabria al primo dei non eletti, uno che deve morire di attesa violenta, soltanto perché sgradito in quanto uomo di Storace.
Comunque sia, noi deputati siamo un popolo di santi, poeti, navigatori ed anche di paraventi incompatibili e "missionari".
Qualcuno deve battere un colpo e risolvere alla radice la questione, anche perché dal prossimo settembre, se è vero che il premier intende infoltire l’Esecutivo, togliendo dall’Aula una decina di deputati, rischiamo di passare alla storia come la maggioranza più evanescente ed infilzabile a memoria di liberale.
Sono pessimista? Sono soltanto un ottimista ben informato, tant’è che in modo conclamato faccio il tifo per il governo Berlusconi, che in questi primi mesi ha fatto tanto e bene per gli italiani.
Neanche il peggior ossesso antiberlusconiano potrebbe, infatti, affermare che questo Esecutivo non ha rispettato gli impegni presi con l’elettorato e, per di più, con una tabella di marcia da record.
Tutto bene, dunque, se non fosse per lo spettacolo anche un po’ trash – ricorda i filmetti di Pierino – dei nostri banchi vuoti a Montecitorio.
Nessuno fin qui, a parte "Libero", ha voluto lanciare una campagna per vincere anche alla Camera il bellum fannullonicum.
Stanotte, però, ho sognato che Silvio Berlusconi, arrabbiato più che mai, scendeva in campo, obbligando o alla presenza o alle dimissioni un sacco di gente tra ministri, sottosegretari, “missionari", assenteisti e scansafatiche.»
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