Sempre ieri sul giornale Roma pubblicava, a firma di Rodrigo Rodriguez, un’intervista al ministro La Russa presentata con l’affermazione «Napoli sarà più sicura». Quanto segue è la trascrizione dell’articolo.
Napoli. Al via l’operazione sicurezza con pattuglie miste militari-forze dell’ordine. Un’operazione fortemente voluta dai ministri della Difesa e dell’Interno.
Ministro La Russa, arrivano 179 soldati a Napoli. Un gesto di sicurezza per i cittadini in balia della criminalità…
«Un atto utile. Anzi, i cittadini avrebbero voluto di più. Il Governo ha mantenuto fede a ciò che ha promesso in campagna elettorale. Sia chiaro, quello di pattugliare la vigilanza delle città è un ruolo che dovrebbero svolgere soltanto le forze dell’ordine, ma la carenza degli organici ci ha portato a questa scelta, grazie anche all’atto di generosità dell’Esercito».
Il numero di parà ed alpini potrà salire in seguito?
«È un test, può cambiare tra 6 mesi o un anno. In ogni caso resteranno 3 mila i militari impegnati. Sono già venuti a ripulire la città, sono stati pronti per altre calamità, ad ogni occasione dicono “obbedisco”».
Verrà a Napoli per le verifiche?
«Sarò sicuramente a settembre nel capoluogo partenopeo. Ieri sono stato a Bari, oggi vado a Milano, mercoledì mi recherò a Catania».
Come sarà la sinergia con polizia e carabinieri?
«I Comitati provinciali dell’ordine e della sicurezza hanno definito compiti e luoghi da vigilare da parte delle forze armate. Vorrei ribadire, ancora una volta, che non ci sono reparti non preparati. Ho già detto che i ragazzi che vengono mandati nelle città sono tutte persone che hanno svolto compiti un po’ più complicati di questo, per esempio quello di polizia nelle missioni all’estero. Ho chiesto ed auspico che ci siano quante più pattuglie a piedi possibili: per esempio a Milano ci saranno quattro turni, anche di notte».
A Napoli, fortunatamente, presidieranno un unico obiettivo sensibile…
«Sì, massima attenzione per il Consolato americano; poi occhio particolare alla sicurezza dei cittadini».
Cosa risponde a chi, pretestuosamente, parla di città militarizzata, fatta di tute mimetiche ed armi?
«Siamo seri ed evitiamo di fare volutamente confusione: 150 soldati non militarizzano un bel nulla, così come i 3 mila a livello nazionale. Quelli che dicono queste eresie sono gli stessi che vogliono i militari davanti alle ambasciate, dove indossano la tuta mimetica e dove i rischi di attentati sono maggiori, e poi si “scandalizzano” se indossano la divisa d’ordinanza nei pattugliamenti, concorrendo a una funzione molto meno pericolosa qual è la lotta agli scippatori e ai delinquenti di ogni risma. È evidente che ci sono residui ideologici del ’68 in chi dice queste cose».
Che ruolo avrà di preciso l’Esercito?
«I militari avranno funzioni di agenti di pubblica sicurezza, vale a dire potranno bloccare, perquisire e bloccare. Al resto ci penseranno carabinieri e agenti: è quello che i napoletani e tutte le persone perbene ci chiedono, una maggiore presenza dello Stato».
Per concludere: Barbato (Idv) parla di sceneggiata.
«Sceneggiata? Non so se la penseranno così i banditi…».
Napoli. Al via l’operazione sicurezza con pattuglie miste militari-forze dell’ordine. Un’operazione fortemente voluta dai ministri della Difesa e dell’Interno.
Ministro La Russa, arrivano 179 soldati a Napoli. Un gesto di sicurezza per i cittadini in balia della criminalità…
«Un atto utile. Anzi, i cittadini avrebbero voluto di più. Il Governo ha mantenuto fede a ciò che ha promesso in campagna elettorale. Sia chiaro, quello di pattugliare la vigilanza delle città è un ruolo che dovrebbero svolgere soltanto le forze dell’ordine, ma la carenza degli organici ci ha portato a questa scelta, grazie anche all’atto di generosità dell’Esercito».
Il numero di parà ed alpini potrà salire in seguito?
«È un test, può cambiare tra 6 mesi o un anno. In ogni caso resteranno 3 mila i militari impegnati. Sono già venuti a ripulire la città, sono stati pronti per altre calamità, ad ogni occasione dicono “obbedisco”».
Verrà a Napoli per le verifiche?
«Sarò sicuramente a settembre nel capoluogo partenopeo. Ieri sono stato a Bari, oggi vado a Milano, mercoledì mi recherò a Catania».
Come sarà la sinergia con polizia e carabinieri?
«I Comitati provinciali dell’ordine e della sicurezza hanno definito compiti e luoghi da vigilare da parte delle forze armate. Vorrei ribadire, ancora una volta, che non ci sono reparti non preparati. Ho già detto che i ragazzi che vengono mandati nelle città sono tutte persone che hanno svolto compiti un po’ più complicati di questo, per esempio quello di polizia nelle missioni all’estero. Ho chiesto ed auspico che ci siano quante più pattuglie a piedi possibili: per esempio a Milano ci saranno quattro turni, anche di notte».
A Napoli, fortunatamente, presidieranno un unico obiettivo sensibile…
«Sì, massima attenzione per il Consolato americano; poi occhio particolare alla sicurezza dei cittadini».
Cosa risponde a chi, pretestuosamente, parla di città militarizzata, fatta di tute mimetiche ed armi?
«Siamo seri ed evitiamo di fare volutamente confusione: 150 soldati non militarizzano un bel nulla, così come i 3 mila a livello nazionale. Quelli che dicono queste eresie sono gli stessi che vogliono i militari davanti alle ambasciate, dove indossano la tuta mimetica e dove i rischi di attentati sono maggiori, e poi si “scandalizzano” se indossano la divisa d’ordinanza nei pattugliamenti, concorrendo a una funzione molto meno pericolosa qual è la lotta agli scippatori e ai delinquenti di ogni risma. È evidente che ci sono residui ideologici del ’68 in chi dice queste cose».
Che ruolo avrà di preciso l’Esercito?
«I militari avranno funzioni di agenti di pubblica sicurezza, vale a dire potranno bloccare, perquisire e bloccare. Al resto ci penseranno carabinieri e agenti: è quello che i napoletani e tutte le persone perbene ci chiedono, una maggiore presenza dello Stato».
Per concludere: Barbato (Idv) parla di sceneggiata.
«Sceneggiata? Non so se la penseranno così i banditi…».
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