giovedì 14 agosto 2008

Beppone

Il caldo d’agosto gioca brutti scherzi agl’imprevidenti che si sono dimenticati sotto il “sole dell’avvenire”. Cosa che sembra essere capitata anche ai paolini. E, dunque, nel nulla d’agosto – si fa per dire visti i problemi nel Caucaso – qualche mirata polemica torna utile alla tiratura se in edicola c’è aria di crisi. Così, dunque, dedicherò qualche post a raccattare le polemiche dalla stampa italiana, cominciando con questo che riporta un articolo di oggi del Corriere della Sera, firmato da Alessandro Trocino. Vediamolo:

Prima l’attacco contro il governo che si trastulla con «l’inutile gioco dei soldatini e i finti proclami sulla sicurezza». Ora l’affondo, citando la rivista francese Esprit: «Speriamo che non si riveli vero il sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo».
L`uno-due di Famiglia Cristiana provoca un diluvio di reazioni indignate. A cominciare da quella del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi: «Di fascista in Italia ci sono solo i toni da manganellatore di Famiglia Cristiana».
In un editoriale firmato da Beppe del Colle, il settimanale torna a criticare le misure sulla sicurezza, a cominciare dalla «sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom». E ricorda come in Europa sia tornata alla mente, «come un simbolo», la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss. L’articolo è una replica alle parole di Giovanardi dei giorni scorsi: «Non siamo cattocomunisti, tantomeno criptocomunisti. Ora basta critiche».
Poi il riferimento al fascismo. Che viene accolto con ironia da Maurizio Gasparri (Pdl): «In giro non vedo questo ritorno del nazifascismo. Se don Sciortino lo vede, prenda il mitra e spari, noi ci uniremo a lui come un sol uomo». Gasparri sottolinea anche «la crisi nelle edicole del settimanale». Replica pure il ministro della Difesa Ignazio La Russa: «Famiglia Cristiana riporti in avanti l’orologio, non esiste nessun limite a dire sciocchezze». L’Udc si schiera nel mezzo con il portavoce Francesco Pionati: «Ridicolo tirare in ballo il fascismo, così come rispolverare gli slogan sul cattocomunismo». Più netto l’Udc Maurizio Ronconi: «Incomprensibili e provinciali le critiche a Famiglia Cristiana, alla quale deve essere riconosciuta piena libertà di espressione oltre a quella autorevolezza derivante dalla straordinaria diffusione». Per il leghista Roberto Cota, «il mondo cattolico condivide le misure dell’esecutivo».
Dal Pd, arriva il sostegno a Famiglia Cristiana, con Giorgio Merlo: «È un giornale che ama il linguaggio della verità».
E con Rosy Bindi: «La maggioranza ha un rapporto strumentale con la Chiesa».
Controreplica finale, o quasi, del direttore del settimanale, don Antonio Sciortino: «Sono meravigliato da queste reazioni. Non abbiamo pregiudizi verso il governo Berlusconi, ci siamo comportati allo stesso modo durante il governo Prodi. È diritto dei singoli cittadini valutare il governo sui singoli provvedimenti, libero è il dibattito, libero il confronto».

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