Ilaria Ulivelli ha intervistato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce, Paolo Bonaiuti per conto de Il Giorno – Il Resto del Carlino – La Nazione. L’intervista è stata pubblicata oggi e si presenta con questo titolo e sottotitolo: «Mantenute tutte le promesse. La sinistra? È contro la gente» Bonaiuti: «Ho sbagliato a credere che il dialogo fosse facile».
«Il miracolo dei 100 giorni». Anche il settimanale statunitense «Newsweek» ripercorre in un servizio i primi mesi del quarto governo Berlusconi. «Hanno detto semplicemente la verità», commenta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce, Paolo Bonaiuti.
«Non lo dice solo Newsweek - aggiunge -, soprattutto lo dicono gli italiani che in un sondaggio danno il 63,8% del gradimento a Berlusconi e il 60% al governo. Evidentemente sono contenti. Hanno avvertito un dato nuovo di questo esecutivo: la concretezza. Abbiamo promesso e mantenuto».
Un grande obiettivo, la costituzione del nuovo partito. A tappe forzate. il primo appuntamento è il 18 agosto con la commissione statuto. E una prima polemica sull’utilità di un segretario.
«Non è un partito ma un movimento che nasce nel novembre del 2007 quando Berlusconi salendo sul predellino in piazza San Babila, a Milano, spazza via i dubbi di molti dicendo “siamo il popolo della libertà”. E, ancora più indietro, in piazza San Giovanni, a Roma, il 4 dicembre 2006, quando due milioni mescolarono le bandiere di Forza Italia, An, Lega e anche alcune dell’Udc. Ho visto con i miei occhi nascere il Pdl, allora. Quando, finita la manifestazione, Berlusconi venne fermato per le strade e acclamato come leader. Quindi un leader c’è e non serve un reggente. Dal basso verrà eletto un gruppo dirigente. Il resto sono chiacchiere di Ferragosto».
Se si votasse domani crede che il Pdl avrebbe più successo?
«Lo dicono i principali istituti italiani di sondaggi che danno al Pdl un vantaggio maggiore rispetto alle elezioni di aprile. Ma non potrebbe essere diversamente visto che è stata abolita l’Ici mentre la gente si preparava a pagare i bollettini. Visto che è stato introdotto il merito nel mondo del lavoro, con un fisco che finalmente premia chi lavora. Visto che il senso di insicurezza dei cittadini sarà colmato con l’impiego dell’esercito nelle città che permette di destinare carabinieri e polizia alla lotta contro il crimine».
Un’iniziativa contrastata dalla sinistra.
«Ancora una volta la sinistra va contro la gente, contro il bisogno e il desiderio di sicurezza di tutti. Ragiona ancora in base a teorie e teoremi ormai superati. Lo stesso principio di rinchiudersi nel palazzo, nel caso dell’amministrazione fiorentina, e rifiutandosi di ascoltare i cittadini pretendere di far passare un treno che chiamano tram sotto al Duomo».
Per procedere a ritmo serrato vi aspetta un autunno caldo: federalismo fiscale e riforma della giustizia. Ce la farete?
«Il federalismo fiscale è una forma moderna applicata in tanti paesi con successo. Fa parte del programma non solo della Lega ma di tutto il Pdl. Anche la sinistra sta collaborando con Calderoli. Si tratta di ridisegnare lo Stato secondo principi di perequazione per cui non debbano soffrire le regioni del Sud. Ce la faremo».
E la giustizia? C’è qualche problema...
«Veramente i problemi li ha avuti Veltroni che si è incapricciato di Di Pietro e dei suoi ultras della giustizia. Sono scivolati fino a piazza Navona e lì Di Pietro ha fatto bingo. Ma c’è un problema vero. Da 15 anni c’è un forte squilibrio fra i poteri della magistratura, la società civile e gli organi che la rappresentano».
Sulle riforme si può riprendere il dialogo con l’opposizione?
«Come no? La gente vuole il dialogo e noi siamo per il dialogo».
C’è qualcosa che se tornasse indietro non rifarebbe?
«Ho sbagliato a pensare che la sinistra potesse dialogare più facilmente».
Cosa si può migliorare nell’azione di governo?
«Tutelare e difendere i salari, gli stipendi e le pensioni».
Dicono che lei sarà il super candidato del centrodestra per la poltrona di sindaco di Firenze.
«Quante chiacchiere inutili... Per ora vorrei solo essere a Firenze il 31 agosto per la prima di campionato. C’è la Juve. Alè viola».
«Il miracolo dei 100 giorni». Anche il settimanale statunitense «Newsweek» ripercorre in un servizio i primi mesi del quarto governo Berlusconi. «Hanno detto semplicemente la verità», commenta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce, Paolo Bonaiuti.
«Non lo dice solo Newsweek - aggiunge -, soprattutto lo dicono gli italiani che in un sondaggio danno il 63,8% del gradimento a Berlusconi e il 60% al governo. Evidentemente sono contenti. Hanno avvertito un dato nuovo di questo esecutivo: la concretezza. Abbiamo promesso e mantenuto».
Un grande obiettivo, la costituzione del nuovo partito. A tappe forzate. il primo appuntamento è il 18 agosto con la commissione statuto. E una prima polemica sull’utilità di un segretario.
«Non è un partito ma un movimento che nasce nel novembre del 2007 quando Berlusconi salendo sul predellino in piazza San Babila, a Milano, spazza via i dubbi di molti dicendo “siamo il popolo della libertà”. E, ancora più indietro, in piazza San Giovanni, a Roma, il 4 dicembre 2006, quando due milioni mescolarono le bandiere di Forza Italia, An, Lega e anche alcune dell’Udc. Ho visto con i miei occhi nascere il Pdl, allora. Quando, finita la manifestazione, Berlusconi venne fermato per le strade e acclamato come leader. Quindi un leader c’è e non serve un reggente. Dal basso verrà eletto un gruppo dirigente. Il resto sono chiacchiere di Ferragosto».
Se si votasse domani crede che il Pdl avrebbe più successo?
«Lo dicono i principali istituti italiani di sondaggi che danno al Pdl un vantaggio maggiore rispetto alle elezioni di aprile. Ma non potrebbe essere diversamente visto che è stata abolita l’Ici mentre la gente si preparava a pagare i bollettini. Visto che è stato introdotto il merito nel mondo del lavoro, con un fisco che finalmente premia chi lavora. Visto che il senso di insicurezza dei cittadini sarà colmato con l’impiego dell’esercito nelle città che permette di destinare carabinieri e polizia alla lotta contro il crimine».
Un’iniziativa contrastata dalla sinistra.
«Ancora una volta la sinistra va contro la gente, contro il bisogno e il desiderio di sicurezza di tutti. Ragiona ancora in base a teorie e teoremi ormai superati. Lo stesso principio di rinchiudersi nel palazzo, nel caso dell’amministrazione fiorentina, e rifiutandosi di ascoltare i cittadini pretendere di far passare un treno che chiamano tram sotto al Duomo».
Per procedere a ritmo serrato vi aspetta un autunno caldo: federalismo fiscale e riforma della giustizia. Ce la farete?
«Il federalismo fiscale è una forma moderna applicata in tanti paesi con successo. Fa parte del programma non solo della Lega ma di tutto il Pdl. Anche la sinistra sta collaborando con Calderoli. Si tratta di ridisegnare lo Stato secondo principi di perequazione per cui non debbano soffrire le regioni del Sud. Ce la faremo».
E la giustizia? C’è qualche problema...
«Veramente i problemi li ha avuti Veltroni che si è incapricciato di Di Pietro e dei suoi ultras della giustizia. Sono scivolati fino a piazza Navona e lì Di Pietro ha fatto bingo. Ma c’è un problema vero. Da 15 anni c’è un forte squilibrio fra i poteri della magistratura, la società civile e gli organi che la rappresentano».
Sulle riforme si può riprendere il dialogo con l’opposizione?
«Come no? La gente vuole il dialogo e noi siamo per il dialogo».
C’è qualcosa che se tornasse indietro non rifarebbe?
«Ho sbagliato a pensare che la sinistra potesse dialogare più facilmente».
Cosa si può migliorare nell’azione di governo?
«Tutelare e difendere i salari, gli stipendi e le pensioni».
Dicono che lei sarà il super candidato del centrodestra per la poltrona di sindaco di Firenze.
«Quante chiacchiere inutili... Per ora vorrei solo essere a Firenze il 31 agosto per la prima di campionato. C’è la Juve. Alè viola».
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