Marte, il pianeta rosso. C’è già chi ci vive virtualmente pur mantenendo le proprie spoglie umane a pestare la polvere delle strade della penisola italica in cortei e manifestazioni autoreferenziali, per sentirsi vivi, per capirci. È il caso dei “No Dal Molin”, ovvero “Sì al casin”, da cui ha preso le distanze pure il sindaco pidino di Vicenza. L’articolo del Sole 24 Ore è di sabato 2 agosto.
«È stato un atto di propaganda»: così ieri gli attivisti "No Dal Molin" hanno definito la consegna del terreno della base aeronautica di Vicenza ai militari americani.
Il verbale di intesa, in realtà, era stato firmato già due giorni fa e le autorità statunitensi – dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera all’ampliamento della base Usa di Vicenza – possono adesso procedere ad attività preparatorie come la bonifica bellica, lo spostamento degli alberi e la demolizione degli edifici che ospitavano l’Aeronautica militare italiana. «Entro sei mesi sarà pronto il progetto esecutivo di ampliamento della base americana» ha annunciato nel pomeriggio il commissario Paolo Costa, pesantemente criticato dai manifestanti.
Paolo Ferrero, neo-segretario del Prc, ha espresso la propria solidarietà agli attivisti "No Dal Molin": «Di fronte alla legittima protesta della manifestazione contro la sentenza del Consiglio di Stato che autorizza l’ampliamento della base Usa di Vicenza – ha dichiarato Ferrero – esprimo la mia totale e incondizionata solidarietà».
Una ferma condanna ai metodi usati dagli attivisti, invece, è venuta dal sindaco di Vicenza, Achille Variati (Pd): «Se qualcuno dovesse scegliere la strada della ricerca della tensione, della sfida alle leggi o addirittura della violenza farebbe un grosso errore». Riferendosi poi all’occupazione, avvenuta due giorni fa, della stazione ferroviaria di Vicenza da parte dei "No Dal Molin" e ai successivi scontri con la polizia, il sindaco ha concluso: «Nessuno troverà in questa amministrazione una sponda o una copertura a comportamenti scorretti».
«È stato un atto di propaganda»: così ieri gli attivisti "No Dal Molin" hanno definito la consegna del terreno della base aeronautica di Vicenza ai militari americani.
Il verbale di intesa, in realtà, era stato firmato già due giorni fa e le autorità statunitensi – dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera all’ampliamento della base Usa di Vicenza – possono adesso procedere ad attività preparatorie come la bonifica bellica, lo spostamento degli alberi e la demolizione degli edifici che ospitavano l’Aeronautica militare italiana. «Entro sei mesi sarà pronto il progetto esecutivo di ampliamento della base americana» ha annunciato nel pomeriggio il commissario Paolo Costa, pesantemente criticato dai manifestanti.
Paolo Ferrero, neo-segretario del Prc, ha espresso la propria solidarietà agli attivisti "No Dal Molin": «Di fronte alla legittima protesta della manifestazione contro la sentenza del Consiglio di Stato che autorizza l’ampliamento della base Usa di Vicenza – ha dichiarato Ferrero – esprimo la mia totale e incondizionata solidarietà».
Una ferma condanna ai metodi usati dagli attivisti, invece, è venuta dal sindaco di Vicenza, Achille Variati (Pd): «Se qualcuno dovesse scegliere la strada della ricerca della tensione, della sfida alle leggi o addirittura della violenza farebbe un grosso errore». Riferendosi poi all’occupazione, avvenuta due giorni fa, della stazione ferroviaria di Vicenza da parte dei "No Dal Molin" e ai successivi scontri con la polizia, il sindaco ha concluso: «Nessuno troverà in questa amministrazione una sponda o una copertura a comportamenti scorretti».
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