Il Tempo di oggi pubblica una intervista a Paolo Bonaiuti, raccolta da Fabrizio dell`Orefice, presentata col titolo «E ora gli aiuti ai salari»:
«Non c’è dubbio, l’impegno fisso del prossimo autunno sarà il sostegno ai redditi fissi». Parla piano Paolo Bonaiuti. Scandisce le parole il portavoce di Silvio Berlusconi.
Le pesa, le misura. Solo di tanto in tanto si lascia andare. Come quando, appunto, sostiene l’impegno «per impiegati e pensionati. Prima, però, bisogna chiarire come ci si arriva a questo autunno».
Be’, sembra di capire che ci si arriva piuttosto male. L’inflazione avanza, s’intravedono le ombre della recessione...
«Un momento. Andiamo piano. Anzitutto partiamo da un dato. L’indice di gradimento per Berlusconi è al 63,8% e quello per tutto il governo è poco sotto, al 60. E questo lo sa perché accade?».
La chiamano luna di miele, anche quella è destinata a finire.
«No, non è quello. Berlusconi ha fatto ciò che aveva promesso. Ha detto che avrebbe abolito l’Ici e l’ha fatto. Proprio mentre agli italiani arrivavano i bollettini per pagare l’imposta, questa è stata tolta di mezzo: via, niente più bollettini, niente più file alle Poste».
Poi la detassazione degli straordinari.
«Che è stata una rivoluzione. Ricorda quando Berlusconi in conferenza stampa con Blair aprì alla flessibilità? La sinistra si mise a storcere il naso. Adesso si completa quel processo introducendo il criterio del merito. Poi, da gennaio sarà possibile rinegoziare i mutui con le potenti banche e riportarli ai livelli del 2006. Vuole che continui?».
C’è il capitolo sicurezza, pesantemente criticato da Famiglia Cristiana.
«Abbiamo fatto una campagna elettorale in cui promettevamo più sicurezza, abbiamo vinto con dieci punti in più del Pd, stiamo facendo quello che gli italiani a gran voce ci hanno chiesto. Ho visto che appena sono state varate le pattuglie dei militari, secondo un sondaggio di Sky, l’85% degli italiani era con noi».
Ora anche Newsweek parla di miracolo a proposito dei rifiuti di Napoli. Si sente un po’ santo?
«Per carità, voglio però ricordare che Berlusconi è stato sette volte in due mesi a Napoli e ci tornerà dopo Ferragosto. Si tratta di un metodo di lavoro. Andare sul posto, decidere e non mollare la presa finché non si intravede la soluzione».
Tanto che si parla di Napoli come nuova capitale.
«L’impegno per Napoli vale per tutta l’Italia. Per colpa dei rifiuti in Campania l’intera immagine del Paese era stata danneggiata, ora quell’immagine è stata rilanciata. Ma al di là dell’immagine c’è anche la sostanza: i quattro termovalorizzatori decisi in Campania impediranno disastri futuri».
Tutto ciò, però, potrebbe essere vanificato dall’inflazione che è schizzata, i prezzi che salgono a dismisura.
«Diciamo intanto che abbiamo messo molto fieno in cascina per l’autunno. E combatteremo anche l’inflazione...».
E che cosa farà il governo?
«Il sostegno ai redditi fissi, quello dei dipendenti, dei pensionati, soprattutto delle fasce più deboli sarà l’obiettivo fisso del governo nei prossimi mesi».
Sarà un autunno caldo?
«Il prezzo del petrolio con il Governo Prodi era di settanta dollari al barile, durate il nostro Governo ha raggiunti il doppio anche se negli ultimi giorni è leggermente calato. Gli Stati Uniti hanno portato le loro scorte di petrolio a 300 milioni di barili, un livello mai registrato prima».
C’è poco da stare allegri, il peggio forse deve ancora arrivare.
«Certo, quando le banche americane venderanno sul mercato le case che i loro clienti non sono riusciti a pagare avremo un problema in più per gli istituti Usa ma anche per quelli del resto del mondo».
Altro?
«Di fronte ad una crisi mondiale oppositori come Bersani sparano a zero sulla Manovra del governo che per tre anni non metterà le mani nelle tasche dei cittadini e si limiterà a tagliare spese inutili, sprechi e privilegi. Il leader della Cgil Epifaní lancia addirittura la mobilitazione...».
E allora? Non possono protestare?
«Certo che possono protestare, è loro diritto. Ma dall’opposizione mi aspetterei un altro atteggiamento».
Quale altro?
«Che si dialogasse, si discutesse e magari si cercassero assieme le soluzioni giuste per il Paese».
Più sulle questioni economiche o sulle riforme?
«Su tutt’e due. Sono entrambi temi sui quali sarebbe più che logico dialogare. Noi avevamo creduto che il Pd sarebbe stato quello che Veltroni aveva disegnato al Lingotto di Torino. Ci eravamo illusi che fosse quello delle promesse elettorali».
Invece dopo cosa è successo?
«Veltroni si è messo a rincorrere Di Pietro sulla strada del giustizialismo che si è conclusa con il più grande scivolone che si sia visto. In una sola manifestazione, quella di piazza Navona, sono riusciti ad attaccare il Sommo Pontefice, il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio».
Non è una grande estate per Veltroni, attaccato costantemente dall’interno del suo partito. Come giudica quello che accade nel Pd?
«Non giudico».
Come? Non giudica?
«Non lo faccio mai, almeno quando si tratta di casa d’altri. Mi limito a sottolineare che a Napoli Berlusconi ha collaborato con i sindaci dei capoluoghi, tutti di sinistra, con i presidenti delle Province, anch’essi tutti di sinistra, con il presidente della Regione, di sinistra, e grazie anche a questo spirito di collaborazione si sta risolvendo il problema».
E cosa vuol dire?
«Che quando si va sul terreno delle cose concrete, tutto si può risolvere».
Rotondi apre al ritorno di Casini nel Pdl. Che ne pensa?
«Porte aperte a tutti ma mi sembra un gelatone di ferragosto che si squaglia al sole. Dibattito finito tra qualche giorno».
Di fatto, però, è già iniziata la guerra di successione a Berlusconi.
«Berlusconi è lì, è il leader del Pdl, non c’è nessuna guerra e nessuna successione».
«Non c’è dubbio, l’impegno fisso del prossimo autunno sarà il sostegno ai redditi fissi». Parla piano Paolo Bonaiuti. Scandisce le parole il portavoce di Silvio Berlusconi.
Le pesa, le misura. Solo di tanto in tanto si lascia andare. Come quando, appunto, sostiene l’impegno «per impiegati e pensionati. Prima, però, bisogna chiarire come ci si arriva a questo autunno».
Be’, sembra di capire che ci si arriva piuttosto male. L’inflazione avanza, s’intravedono le ombre della recessione...
«Un momento. Andiamo piano. Anzitutto partiamo da un dato. L’indice di gradimento per Berlusconi è al 63,8% e quello per tutto il governo è poco sotto, al 60. E questo lo sa perché accade?».
La chiamano luna di miele, anche quella è destinata a finire.
«No, non è quello. Berlusconi ha fatto ciò che aveva promesso. Ha detto che avrebbe abolito l’Ici e l’ha fatto. Proprio mentre agli italiani arrivavano i bollettini per pagare l’imposta, questa è stata tolta di mezzo: via, niente più bollettini, niente più file alle Poste».
Poi la detassazione degli straordinari.
«Che è stata una rivoluzione. Ricorda quando Berlusconi in conferenza stampa con Blair aprì alla flessibilità? La sinistra si mise a storcere il naso. Adesso si completa quel processo introducendo il criterio del merito. Poi, da gennaio sarà possibile rinegoziare i mutui con le potenti banche e riportarli ai livelli del 2006. Vuole che continui?».
C’è il capitolo sicurezza, pesantemente criticato da Famiglia Cristiana.
«Abbiamo fatto una campagna elettorale in cui promettevamo più sicurezza, abbiamo vinto con dieci punti in più del Pd, stiamo facendo quello che gli italiani a gran voce ci hanno chiesto. Ho visto che appena sono state varate le pattuglie dei militari, secondo un sondaggio di Sky, l’85% degli italiani era con noi».
Ora anche Newsweek parla di miracolo a proposito dei rifiuti di Napoli. Si sente un po’ santo?
«Per carità, voglio però ricordare che Berlusconi è stato sette volte in due mesi a Napoli e ci tornerà dopo Ferragosto. Si tratta di un metodo di lavoro. Andare sul posto, decidere e non mollare la presa finché non si intravede la soluzione».
Tanto che si parla di Napoli come nuova capitale.
«L’impegno per Napoli vale per tutta l’Italia. Per colpa dei rifiuti in Campania l’intera immagine del Paese era stata danneggiata, ora quell’immagine è stata rilanciata. Ma al di là dell’immagine c’è anche la sostanza: i quattro termovalorizzatori decisi in Campania impediranno disastri futuri».
Tutto ciò, però, potrebbe essere vanificato dall’inflazione che è schizzata, i prezzi che salgono a dismisura.
«Diciamo intanto che abbiamo messo molto fieno in cascina per l’autunno. E combatteremo anche l’inflazione...».
E che cosa farà il governo?
«Il sostegno ai redditi fissi, quello dei dipendenti, dei pensionati, soprattutto delle fasce più deboli sarà l’obiettivo fisso del governo nei prossimi mesi».
Sarà un autunno caldo?
«Il prezzo del petrolio con il Governo Prodi era di settanta dollari al barile, durate il nostro Governo ha raggiunti il doppio anche se negli ultimi giorni è leggermente calato. Gli Stati Uniti hanno portato le loro scorte di petrolio a 300 milioni di barili, un livello mai registrato prima».
C’è poco da stare allegri, il peggio forse deve ancora arrivare.
«Certo, quando le banche americane venderanno sul mercato le case che i loro clienti non sono riusciti a pagare avremo un problema in più per gli istituti Usa ma anche per quelli del resto del mondo».
Altro?
«Di fronte ad una crisi mondiale oppositori come Bersani sparano a zero sulla Manovra del governo che per tre anni non metterà le mani nelle tasche dei cittadini e si limiterà a tagliare spese inutili, sprechi e privilegi. Il leader della Cgil Epifaní lancia addirittura la mobilitazione...».
E allora? Non possono protestare?
«Certo che possono protestare, è loro diritto. Ma dall’opposizione mi aspetterei un altro atteggiamento».
Quale altro?
«Che si dialogasse, si discutesse e magari si cercassero assieme le soluzioni giuste per il Paese».
Più sulle questioni economiche o sulle riforme?
«Su tutt’e due. Sono entrambi temi sui quali sarebbe più che logico dialogare. Noi avevamo creduto che il Pd sarebbe stato quello che Veltroni aveva disegnato al Lingotto di Torino. Ci eravamo illusi che fosse quello delle promesse elettorali».
Invece dopo cosa è successo?
«Veltroni si è messo a rincorrere Di Pietro sulla strada del giustizialismo che si è conclusa con il più grande scivolone che si sia visto. In una sola manifestazione, quella di piazza Navona, sono riusciti ad attaccare il Sommo Pontefice, il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio».
Non è una grande estate per Veltroni, attaccato costantemente dall’interno del suo partito. Come giudica quello che accade nel Pd?
«Non giudico».
Come? Non giudica?
«Non lo faccio mai, almeno quando si tratta di casa d’altri. Mi limito a sottolineare che a Napoli Berlusconi ha collaborato con i sindaci dei capoluoghi, tutti di sinistra, con i presidenti delle Province, anch’essi tutti di sinistra, con il presidente della Regione, di sinistra, e grazie anche a questo spirito di collaborazione si sta risolvendo il problema».
E cosa vuol dire?
«Che quando si va sul terreno delle cose concrete, tutto si può risolvere».
Rotondi apre al ritorno di Casini nel Pdl. Che ne pensa?
«Porte aperte a tutti ma mi sembra un gelatone di ferragosto che si squaglia al sole. Dibattito finito tra qualche giorno».
Di fatto, però, è già iniziata la guerra di successione a Berlusconi.
«Berlusconi è lì, è il leader del Pdl, non c’è nessuna guerra e nessuna successione».
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