Militari nelle città più importanti (o se volete una lettura parallela, dove la cittadinanza è maggiormente esposta alla piccola delinquenza nostrana e d’importazione: si pensi alla stazione centrale di Milano e spazi e vie limitrofe, luogo che andrebbe dichiarato territorio militare come i cortili delle caserme e trattato come tale). Parliamone un po’ pescando nelle rassegne stampa: c’è chi è favorevole chi contrario – lo si legge tra le righe – ma comunque tutti forniscono interessanti informazioni o spunti di riflessione, consapevolmente o molto più spesso inconsapevolmente. Cominciamo con un articolo di ieri, del Corriere della Sera, siglato F. Sar., che fa un quadro dell’evento, battezzato ieri, dei militari con la polizia nelle strade per aumentare la sicurezza dei cittadini. Così veniva presentata dall'articolista l’iniziativa del governo:
L`operazione
Pattuglie miste con possibilità di fare arresti in flagranza: gireranno a piedi e preferibilmente di notte
Da oggi tremila soldati nelle città
Ma a Roma lontani dal centro
ROMA - Alla fine anche il ministro della Difesa, non senza irritazione, ha dovuto arrendersi e dichiarare che «deve essere il prefetto a decidere dove mettere i soldati». Perché la disputa con il sindaco di Roma rischiava di avere conseguenze anche sui rapporti interni ad Alleanza Nazionale visto che Gianni Alemanno non ha intenzione di fare marcia indietro e conferma: nel centro della capitale non ci saranno militari.
Per Ignazio La Russa resta comunque la soddisfazione di essere riuscito a imporre la presenza delle forze armate nel dispositivo di sicurezza, anche se l’operazione che partirà all’alba di oggi viene definita «di facciata» da tutti i sindacati delle forze dell’ordine.
Sono tremila gli uomini che affiancheranno poliziotti, carabinieri e finanzieri. Mille andranno a vigilare i centri di permanenza. degli immigrati, mille si occuperanno di sorvegliare le sedi istituzionali, quelle diplomatiche e i cosiddetti obiettivi sensibili di Roma, Milano e Napoli. Gli altri faranno parte delle pattuglie miste nei quartieri ritenuti più a rischio ed entreranno in azione preferibilmente nella fascia notturna in nove città: 195 a Roma, 170 a Milano, 150 a Napoli, 90 a Bari, 90 a Catania, 80 a Torino, 75 a Verona, 50 a Palermo, 45 a Padova.
Chi sarà di ronda dovrà essere scelto tra i reparti dell’Arma, indossare la divisa d’ordinanza, portare soltanto armi corte, girare a piedi ed effettuare arresti solo in flagranza di reato. Chi sta nei presidi fissi indosserà la mimetica e avrà mitra o fucile.
A Roma ci saranno trentadue donne che fanno parte della brigata Granatieri di Sardegna e del reggimento Lancieri di Montebello, due reparti dell’Esercito storicamente di stanza nella Capitale. Il criterio di impiego prevede che i contingenti debbano essere scelti preferibilmente tra quelli che hanno la base nella stessa città, anche se ci sono già eccezioni. A Bari, scenderanno in campo i bersaglieri del 7/o reggimento, a Torino gli alpini della brigata Taurinense, a Bologna gli artiglieri dei 121/o reggimento controaerei Ravenna, a Catania i fanti del 5/o reggimento Aosta. I parà della Folgore andranno invece al Cpt di Ponte Galeria, nella Capitale.
Naturalmente non mancano le proteste e le critiche anche aspre.
La segreteria veneziana del sindacato Coisp esulta perché la città lagunare non è stata compresa nell`operazione. «L`abbiamo scampata bella - si legge in una nota - perché ogni tre militari si richiede la presenza di un poliziotto o carabiniere. Quindi 50 militari richiedono almeno 15 poliziotti. Dove li andavamo a prendere? Si presume che l’aspetto contabile (soldi per questa missione dei militari) sia stato considerato prevalente rispetto alla benzina per le Volanti, ai soldi per le ore di lavoro straordinario che non sono state (e forse non lo saranno nemmeno quest’anno) pagate, nemmeno quando c’è la Mostra del Cinema. Per favore continuate a dimenticarci». A Roma i collettivi giovanili hanno invece cominciato già da ieri sera un volantinaggio contro la presenza dei soldati.
Il «caso» che riguarda Roma continua a tenere banco. Perché nonostante le insistenze dei ministri dell’Interno e della Difesa, il prefetto Carlo Mosca, d’accordo con il sindaco, non schiererà nessun soldato in centro. Una posizione intransigente che nei giorni scorsi aveva fatto circolare l’indiscrezione della sua possibile sostituzione. Voce smentita dopo che lo stesso prefetto avrebbe ricevuto rassicurazioni anche dal Quirinale. Come si ricorderà era stato proprio Giorgio Napolìtano a imporre la modifica del decreto che dispone l’impiego dei militari imponendo che per le pattuglie fossero utilizzate i reparti scelti dei carabinieri.
L`operazione
Pattuglie miste con possibilità di fare arresti in flagranza: gireranno a piedi e preferibilmente di notte
Da oggi tremila soldati nelle città
Ma a Roma lontani dal centro
ROMA - Alla fine anche il ministro della Difesa, non senza irritazione, ha dovuto arrendersi e dichiarare che «deve essere il prefetto a decidere dove mettere i soldati». Perché la disputa con il sindaco di Roma rischiava di avere conseguenze anche sui rapporti interni ad Alleanza Nazionale visto che Gianni Alemanno non ha intenzione di fare marcia indietro e conferma: nel centro della capitale non ci saranno militari.
Per Ignazio La Russa resta comunque la soddisfazione di essere riuscito a imporre la presenza delle forze armate nel dispositivo di sicurezza, anche se l’operazione che partirà all’alba di oggi viene definita «di facciata» da tutti i sindacati delle forze dell’ordine.
Sono tremila gli uomini che affiancheranno poliziotti, carabinieri e finanzieri. Mille andranno a vigilare i centri di permanenza. degli immigrati, mille si occuperanno di sorvegliare le sedi istituzionali, quelle diplomatiche e i cosiddetti obiettivi sensibili di Roma, Milano e Napoli. Gli altri faranno parte delle pattuglie miste nei quartieri ritenuti più a rischio ed entreranno in azione preferibilmente nella fascia notturna in nove città: 195 a Roma, 170 a Milano, 150 a Napoli, 90 a Bari, 90 a Catania, 80 a Torino, 75 a Verona, 50 a Palermo, 45 a Padova.
Chi sarà di ronda dovrà essere scelto tra i reparti dell’Arma, indossare la divisa d’ordinanza, portare soltanto armi corte, girare a piedi ed effettuare arresti solo in flagranza di reato. Chi sta nei presidi fissi indosserà la mimetica e avrà mitra o fucile.
A Roma ci saranno trentadue donne che fanno parte della brigata Granatieri di Sardegna e del reggimento Lancieri di Montebello, due reparti dell’Esercito storicamente di stanza nella Capitale. Il criterio di impiego prevede che i contingenti debbano essere scelti preferibilmente tra quelli che hanno la base nella stessa città, anche se ci sono già eccezioni. A Bari, scenderanno in campo i bersaglieri del 7/o reggimento, a Torino gli alpini della brigata Taurinense, a Bologna gli artiglieri dei 121/o reggimento controaerei Ravenna, a Catania i fanti del 5/o reggimento Aosta. I parà della Folgore andranno invece al Cpt di Ponte Galeria, nella Capitale.
Naturalmente non mancano le proteste e le critiche anche aspre.
La segreteria veneziana del sindacato Coisp esulta perché la città lagunare non è stata compresa nell`operazione. «L`abbiamo scampata bella - si legge in una nota - perché ogni tre militari si richiede la presenza di un poliziotto o carabiniere. Quindi 50 militari richiedono almeno 15 poliziotti. Dove li andavamo a prendere? Si presume che l’aspetto contabile (soldi per questa missione dei militari) sia stato considerato prevalente rispetto alla benzina per le Volanti, ai soldi per le ore di lavoro straordinario che non sono state (e forse non lo saranno nemmeno quest’anno) pagate, nemmeno quando c’è la Mostra del Cinema. Per favore continuate a dimenticarci». A Roma i collettivi giovanili hanno invece cominciato già da ieri sera un volantinaggio contro la presenza dei soldati.
Il «caso» che riguarda Roma continua a tenere banco. Perché nonostante le insistenze dei ministri dell’Interno e della Difesa, il prefetto Carlo Mosca, d’accordo con il sindaco, non schiererà nessun soldato in centro. Una posizione intransigente che nei giorni scorsi aveva fatto circolare l’indiscrezione della sua possibile sostituzione. Voce smentita dopo che lo stesso prefetto avrebbe ricevuto rassicurazioni anche dal Quirinale. Come si ricorderà era stato proprio Giorgio Napolìtano a imporre la modifica del decreto che dispone l’impiego dei militari imponendo che per le pattuglie fossero utilizzate i reparti scelti dei carabinieri.
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