L’AdnKronos riporta in un lancio di agenzia questo lapidario giudizio del segretario del Prc, Paolo Ferrero: "Un parlamentare europeo come Mario Borghezio, esponente di un partito di governo e al governo del Paese come la Lega Nord di Umberto Bossi, che si reca a un raduno di sigle e movimenti neofascisti, xenofobi e pericolosi in nome della guerra all'Islam - raduno che è l'equivalente sostanziale di un raduno di partiti nazisti e razzisti - la dice lunga su quale sia la 'cultura di governo' che anima un partito come la Lega ma anche quella dell'esecutivo delle destre oggi al potere in Italia". Fare di tutta l’erba un fascio, abusando oltre la modica quantità di slogan e luoghi comuni triti e ritriti e ritritati una cento mille volte, è lo sport preferito di chi non ha argomenti perché ormai un caro estinto senza se e senza ma; e, dunque, da cadavere politico qual è il partito della rifondazione estrema tenta di scuotersi da dosso la terra che lo sta seppellendo cercando aria e spazio almeno nei media. Non sorprende, ma ciò che sorprende è la perdita di lucidità, i salti logici con cui si pensa di incantare qualcuno più importante d’uno sfigato. Lungi da me difendere Borghezio o esaltare le sue frequentazioni e le sue partecipazioni a raduni strani, però una cosa va detta: l’idiozia di certi attacchi come quello qui riportato o le aggressioni subite fanno pensare che pur nella grossolanità della sua azione e denuncia politica qualche nervo scoperto l’esponente leghista ben finisca col toccarlo in certi ambienti radicali. E, dunque, Borghezio è uno dei tanti panda che il buon senso dovrebbe portare a salvaguardare, qualunque cosa di lui si pensi, dall’azione sterminatrice di chi vede nell’avversario politico scomodissimo uno da cancellare, magari - come la storia passata ci ha anche insegnato – anche fisicamente, dal panorama politico nostrano.
Il 7 agosto, giovedì al-Jazeera ha dichiarato ''il Governo italiano ostile'', ostile agli immigrati. Il conduttore dell'edizione mattutina del tg arabo ha presentato un reportage realizzato a Padova dicendo che "il ritorno della destra ha influenzato in modo negativo la convivenza tra le comunità di stranieri e gli italiani e la città veneta ne è il simbolo''. Addirittura ''Un politico ha chiesto di aprire il fuoco contro i gommoni dei clandestini''.
Così l’Adnkronos/Aki riportava la cosa:
"Il ritorno della destra al governo ha influenzato in modo negativo la convivenza tra le comunità di stranieri e gli italiani, visto che (i partiti, ndr) alleati sono noti per essere ostili agli immigrati. La città di Padova è il simbolo di questa influenza negativa". È con queste parole che il conduttore dell'edizione mattutina del Tg arabo di 'al-Jazeera' ha presentato oggi un reportage realizzato dall'emittente qatariota nella città veneta. "In un paese tradizionalmente aperto agli immigrati, sembra che abbiano avuto eco i discorsi pronunciati da alcuni politici ostili agli immigrati", spiega il giornalista Nureddin Bouziane.
Per sostenere la sua tesi, Bouziane intervista un giovane tunisino di nome Ali, residente nella zona, che afferma: "Gli italiani vedono tutti gli immigrati, e in modo particolare quelli provenienti dal Nordafrica, come persone che vengono per vendere la droga o compiere crimini e per questo non danno loro lavoro". Il servizio mostra poi la moschea di via Anelli, parlando delle richieste di chiusura del centro islamico provenienti da alcuni politici locali e aggiungendo che "per il centrodestra in quella moschea ci sono quelli che definiscono terroristi".
Nel reportage vengono poi intervistati attivisti che sostengono la comunità islamica locale e la moschea. Attraverso la loro testimonianza si mostra il "lato buono" degli italiani, con le immagini di cittadini che partecipano a una festa di immigrati. "Un politico di un partito di estrema destra ha chiesto alle navi italiane di aprire il fuoco contro tutti i gommoni che trasportano clandestini - afferma il giornalista concludendo il suo reportage - mentre un altro deputato ha chiesto di impedire ai figli degli immigrati di seguire gli studi".
Per un servizio maldestro come quello dell’emittente araba ci si potrebbe indignare. Sarebbe giusto farlo: semplicemente stravolge la realtà, come tanti altri interventi dall’estero pilotati dallo sfascismo nostrano. Ma bisogna saper cogliere in positivo ogni cosa e così si può dire che il servizio di al-Jazeera aiuta perché fa pubblicità negativa circa l’accoglienza del nostro Paese verso gli immigrati clandestini. Se il “lato buono” degli italiani nei confronti degli immigrati si riduce ai pochi militanti della sinistra radicale, forse un effetto deterrente lo si ottiene. Se al-Jazeera ventila la possibilità che i nostri guardacoste, sempre così solleciti nei soccorsi, si mettano di punto in bianco a sparare come Zapatero contro i gommoni o contro i barconi, magari qualcuno comincia a pensare all’Italia come un paese normale dove si può sì immigrare ma secondo le regole, rispettando le leggi e i doveri e non solo reclamando diritti senza base alcuna se non la disperazione. E, dunque, se non vuole rispettare le regole, se ne sta a casa o va altrove.
Il 7 agosto, giovedì al-Jazeera ha dichiarato ''il Governo italiano ostile'', ostile agli immigrati. Il conduttore dell'edizione mattutina del tg arabo ha presentato un reportage realizzato a Padova dicendo che "il ritorno della destra ha influenzato in modo negativo la convivenza tra le comunità di stranieri e gli italiani e la città veneta ne è il simbolo''. Addirittura ''Un politico ha chiesto di aprire il fuoco contro i gommoni dei clandestini''.
Così l’Adnkronos/Aki riportava la cosa:
"Il ritorno della destra al governo ha influenzato in modo negativo la convivenza tra le comunità di stranieri e gli italiani, visto che (i partiti, ndr) alleati sono noti per essere ostili agli immigrati. La città di Padova è il simbolo di questa influenza negativa". È con queste parole che il conduttore dell'edizione mattutina del Tg arabo di 'al-Jazeera' ha presentato oggi un reportage realizzato dall'emittente qatariota nella città veneta. "In un paese tradizionalmente aperto agli immigrati, sembra che abbiano avuto eco i discorsi pronunciati da alcuni politici ostili agli immigrati", spiega il giornalista Nureddin Bouziane.
Per sostenere la sua tesi, Bouziane intervista un giovane tunisino di nome Ali, residente nella zona, che afferma: "Gli italiani vedono tutti gli immigrati, e in modo particolare quelli provenienti dal Nordafrica, come persone che vengono per vendere la droga o compiere crimini e per questo non danno loro lavoro". Il servizio mostra poi la moschea di via Anelli, parlando delle richieste di chiusura del centro islamico provenienti da alcuni politici locali e aggiungendo che "per il centrodestra in quella moschea ci sono quelli che definiscono terroristi".
Nel reportage vengono poi intervistati attivisti che sostengono la comunità islamica locale e la moschea. Attraverso la loro testimonianza si mostra il "lato buono" degli italiani, con le immagini di cittadini che partecipano a una festa di immigrati. "Un politico di un partito di estrema destra ha chiesto alle navi italiane di aprire il fuoco contro tutti i gommoni che trasportano clandestini - afferma il giornalista concludendo il suo reportage - mentre un altro deputato ha chiesto di impedire ai figli degli immigrati di seguire gli studi".
Per un servizio maldestro come quello dell’emittente araba ci si potrebbe indignare. Sarebbe giusto farlo: semplicemente stravolge la realtà, come tanti altri interventi dall’estero pilotati dallo sfascismo nostrano. Ma bisogna saper cogliere in positivo ogni cosa e così si può dire che il servizio di al-Jazeera aiuta perché fa pubblicità negativa circa l’accoglienza del nostro Paese verso gli immigrati clandestini. Se il “lato buono” degli italiani nei confronti degli immigrati si riduce ai pochi militanti della sinistra radicale, forse un effetto deterrente lo si ottiene. Se al-Jazeera ventila la possibilità che i nostri guardacoste, sempre così solleciti nei soccorsi, si mettano di punto in bianco a sparare come Zapatero contro i gommoni o contro i barconi, magari qualcuno comincia a pensare all’Italia come un paese normale dove si può sì immigrare ma secondo le regole, rispettando le leggi e i doveri e non solo reclamando diritti senza base alcuna se non la disperazione. E, dunque, se non vuole rispettare le regole, se ne sta a casa o va altrove.
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