"O mia bela Madunina che te brillet de lontan tuta d'ora e piscinina, ti te dominet Milan sota a ti se viv la vita..."
Ricordate l’incidente che si era verificato in zona Porta Romana tra il tram della linea 29/30 e il nuovo Jumbo della linea 9, lunedì 13, causando 17 feriti? Bene, ieri nuovo scontro tra due tram della linea 16, a Milano, tra piazza Baracca e corso Vercelli, intorno alle 14. I due mezzi che viaggiavano in direzioni opposte si sarebbero toccati con le code. Una decina sono le persone rimaste ferite tra cui una donna incinta.
Forse sarebbe il caso che qualcuno all’Atm cominciasse a porsi qualche domanda.
Più strana è questa notizia, ripresa da una AdnKronos, che riporto integralmente: “Truffa ad un'anziana in via Moretto da Brescia a Milano. Erano le 11.30 quando una donna di 85 anni è stata avvicinata in strada da un uomo che, fingendo di vantare un credito di 6mila euro, si è fatto consegnare il denaro dalla pensionata. È bastato millantare di aver venduto un computer al figlio perché il raggiro andasse a buon fine. Il truffatore è scappato con il bottino, mentre alla vittima non è rimasto altro da fare che chiamare la polizia”. Chi, dove, quando, come, perché – non erano queste le domande cui dare risposte soddisfacenti riportando una notizia? Sinceramente faccio fatica a capire l’accaduto. A leggerla si direbbe che, c’era una volta, una signora anziana andava per strada con 6mila euro, così – visto quanto costa oggi fare la spesa si può anche congetturare che sia cosa non rara. Un uomo – un evidente fan del lupo di Cappuccetto Rosso – le si avvicina e le parla. Potrebbe averle detto un “ho venduto un pc a suo figlio, che avendo dimenticato il portamonete a casa mi ha detto che potevo farmi dare i soldi da lei e che l’avrei trovata qui per strada". E la vecchietta, magari anche con una scusa per il figlio distratto, gli ha dato i soldi che aveva con se, sic et simpliciter. E poi? Il truffatore scappa. Ma perché? Una vecchina così gentile e premurosa nel saldare i debiti del figlio. E se tanto era convinta d’aver saldato un debito, perché lì su due piedi non le resta altro da fare che chiamare la polizia. Si possono fare varie ipotesi… sì, sul giornalista!
Sempre le cronache di ieri ci dicono che Andrea Colantonio, italiano, 39 anni, disoccupato, è stato arrestato ieri nella sua abitazione a Pero, dove vive con i genitori, dagli uomini della squadra Mobile di Milano che hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip Enrico Manzi. L’uomo deve rispondere di almeno due stupri commessi nei confronti di due 20enni romene, a distanza di solo tre giorni nel settembre 2008. Un reato per il quale era già stato in carcere. Il primo settembre scorso, in via Stephenson, a Milano, l'uomo avrebbe abbordato una ragazza, concordando con lei una prestazione che si è poi trasformata in stupro. Violentata più volte per ore, la ragazza sarebbe poi stata costretta a consegnare il denaro che lui le aveva dato. Tre giorni dopo, in viale Umbria, la vittima, una 20enne, è stata costretta a subire le violenze e a consegnare il guadagno della serata. Entrambe hanno denunciato l'episodio, fornendo indicazioni utili, attraverso la targa dell'auto, per risalire al presunto violentatore. Oltre alle due violenze sessuali nei confronti delle romene si sospetta, poi, che l'uomo ne abbia commessa un'altra tre mesi prima. A incastrarlo, secondo Francesco Messina, capo della squadra Mobile di Milano, “ci sono le stesse modalità di azione, la stessa auto usata per abbordare le vittime e la stessa ferocia”.
Forse sarebbe il caso che qualcuno all’Atm cominciasse a porsi qualche domanda.
Più strana è questa notizia, ripresa da una AdnKronos, che riporto integralmente: “Truffa ad un'anziana in via Moretto da Brescia a Milano. Erano le 11.30 quando una donna di 85 anni è stata avvicinata in strada da un uomo che, fingendo di vantare un credito di 6mila euro, si è fatto consegnare il denaro dalla pensionata. È bastato millantare di aver venduto un computer al figlio perché il raggiro andasse a buon fine. Il truffatore è scappato con il bottino, mentre alla vittima non è rimasto altro da fare che chiamare la polizia”. Chi, dove, quando, come, perché – non erano queste le domande cui dare risposte soddisfacenti riportando una notizia? Sinceramente faccio fatica a capire l’accaduto. A leggerla si direbbe che, c’era una volta, una signora anziana andava per strada con 6mila euro, così – visto quanto costa oggi fare la spesa si può anche congetturare che sia cosa non rara. Un uomo – un evidente fan del lupo di Cappuccetto Rosso – le si avvicina e le parla. Potrebbe averle detto un “ho venduto un pc a suo figlio, che avendo dimenticato il portamonete a casa mi ha detto che potevo farmi dare i soldi da lei e che l’avrei trovata qui per strada". E la vecchietta, magari anche con una scusa per il figlio distratto, gli ha dato i soldi che aveva con se, sic et simpliciter. E poi? Il truffatore scappa. Ma perché? Una vecchina così gentile e premurosa nel saldare i debiti del figlio. E se tanto era convinta d’aver saldato un debito, perché lì su due piedi non le resta altro da fare che chiamare la polizia. Si possono fare varie ipotesi… sì, sul giornalista!
Sempre le cronache di ieri ci dicono che Andrea Colantonio, italiano, 39 anni, disoccupato, è stato arrestato ieri nella sua abitazione a Pero, dove vive con i genitori, dagli uomini della squadra Mobile di Milano che hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip Enrico Manzi. L’uomo deve rispondere di almeno due stupri commessi nei confronti di due 20enni romene, a distanza di solo tre giorni nel settembre 2008. Un reato per il quale era già stato in carcere. Il primo settembre scorso, in via Stephenson, a Milano, l'uomo avrebbe abbordato una ragazza, concordando con lei una prestazione che si è poi trasformata in stupro. Violentata più volte per ore, la ragazza sarebbe poi stata costretta a consegnare il denaro che lui le aveva dato. Tre giorni dopo, in viale Umbria, la vittima, una 20enne, è stata costretta a subire le violenze e a consegnare il guadagno della serata. Entrambe hanno denunciato l'episodio, fornendo indicazioni utili, attraverso la targa dell'auto, per risalire al presunto violentatore. Oltre alle due violenze sessuali nei confronti delle romene si sospetta, poi, che l'uomo ne abbia commessa un'altra tre mesi prima. A incastrarlo, secondo Francesco Messina, capo della squadra Mobile di Milano, “ci sono le stesse modalità di azione, la stessa auto usata per abbordare le vittime e la stessa ferocia”.
Un disgraziato da quanto si capisce che va punito severamente una volta per tutte. Detto questo, mi permetto di aggiungere che ciò che più fa senso è l’incipit della notizia stessa dove si richiamano i benpensanti all’orrore facendo leva su altro orrore presentato come normale miseria: “con l'accusa di violenza nei confronti di due prostitute dell'Est, costrette a battere il marciapiede a Milano e provincia”.
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