Giorgia Meloni ha incontrato gli studenti del liceo Augusto di Roma che protestavano davanti a Montecitorio contro la riforma Gelmini. Il ministro della Gioventù ha ascoltato una professoressa e gli studenti spiegando le ragioni del provvedimento del governo in discussione in Parlamento. “Non è vero che ci sono tagli”, la volontà del governo, ha spiegato, è quella di razionalizzare un settore che ha il più alto rapporto tra docenti e alunni in Europa. Ma le parole non bastano.
Ampia dimostrazione di quanto sia alto il concetto di democrazia nel Partito democratico si è avuta oggi in Senato dove il presidente Renato Schifani ha preso la decisione di sospendere la seduta, in discussione il decreto Gelmini sulla scuola, durante la quale, come riportano le agenzie, Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, si è detta “delusa” dalla presidenza per l'andamento dei lavori e dove, in seguito ai continui applausi dei senatori di opposizione alla stessa Finocchiaro, il vice capogruppo Pdl, Gaetano Quagliariello, non è riuscito a pronunciare il suo intervento.
Del resto Veltroni l’aveva detto ancora oggi: “Insisto nella richiesta di ritirare il decreto Gelmini”, perché è “un atto di arroganza il voler andare avanti”. Già l’arroganza è quella del governo, ma Veltroni cos’è? La rovina della sinistra, questo è già assodato; ma l’impressione è che stia studiando per esserlo dell’Italia intera.
Lo dico perché le altre parole: “L’intelligenza politica è ascoltare quando un provvedimento crea tale livello di conflittualità”, suonerebbero anche bene se nella volontà egemone del leader del Pd non trovasse spazio uno spirito di sopraffazione nei riguardi della maggioranza della gente che lo ha messo in disparte. E dire che il decreto, come ha fatto e fa il segretario del Pd, “sta provocando in tutta Italia un movimento che non ha matrice politica” è una sciocchezza buona per il palco di Zelig. “Il movimento pone il problema della difesa della scuola. Molte università chiuderanno con effetti pesanti sul sistema formativo", già il sistema formativo del potere d’un’intellighenzia che sostiene la sua parte politica da sempre. Dice ancora Veltroni che “di fronte a questa mobilitazione la risposta di un governo responsabile è di discutere. Non all'infinito. Si dia un tempo, tra due mesi si chiude”. Per favore basta. Ha pienamente ragione Bonaiuti quando dice: “Quando il leader dell’opposizione, senza neanche contare fino a dieci, dice al capo del governo che non conosce le regole della democrazia, quale dialogo ci si può aspettare con lui?”. A leggere le cose nei media è sempre più evidente, anche se si preferirebbe di no, ciò che dice Berlusconi: “Con questa opposizione è molto difficile avere una relazione decente. Fino adesso abbiamo soltanto ricevuto insulti, critiche e invettive. Fino adesso, lo ripeto, cose positive non ci sono state proposte”. Una opposizione cui non interessa il benessere del paese, ma punta ad azioni sfasciste per rendere pan per focaccia alla mal digerita perdita del consenso alle elezioni del dopo-Prodi. Dice ancora Berlusconi: “Ci troviamo di fronte a un'opposizione che approfitta di questi momenti delicati legati alla crisi per portarci allo scontro frontale. Quando dico queste cose mi si accusa di arroganza. Addirittura, il leader dell'opposizione mi ha accusato di non conoscere le regole della democrazia. Con una posizione siffatta, è molto difficile” avere un dialogo.
Da annotare ancora che questa mattina i ragazzi avevano chiesto e ottenuto di poter incontrare i senatori e di aprire un tavolo di trattative. L’incontro è durato poco più di un’ora: i manifestanti hanno illustrato ai parlamentari non solo le motivazioni della protesta, ma anche alcune proposte “concrete” – così le definiscono con convinzione le agenzie – come la riduzione della quota alle chiese, dall'8 per mille al 5 per mille, con la destinazione del 3 per mille rimanente ad un fondo di sostegno ad infanzia ed educazione, così come la sospensione di fondi inutili o privilegiati, come ad enti desueti, fondi Nato, o l'immediata sospensione dei finanziamenti pubblici alle scuole private. Sono buono, siamo ai sogni, suggeriti, forse auspicabili ma sempre sogni. Forse i giovani in piazza non hanno ancora ben compreso che non sono alla playstation e che il loro non è un gioco di ruolo.
Ultima notizia, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo riguardante l’occupazione del liceo “Giulio Cesare” di Roma in seguito alla denuncia presentata dal preside dell’istituto. I reati che per il momento si profilano sono quelli di invasione di edificio pubblico e di interruzione di pubblico servizio.
Ampia dimostrazione di quanto sia alto il concetto di democrazia nel Partito democratico si è avuta oggi in Senato dove il presidente Renato Schifani ha preso la decisione di sospendere la seduta, in discussione il decreto Gelmini sulla scuola, durante la quale, come riportano le agenzie, Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, si è detta “delusa” dalla presidenza per l'andamento dei lavori e dove, in seguito ai continui applausi dei senatori di opposizione alla stessa Finocchiaro, il vice capogruppo Pdl, Gaetano Quagliariello, non è riuscito a pronunciare il suo intervento.
Del resto Veltroni l’aveva detto ancora oggi: “Insisto nella richiesta di ritirare il decreto Gelmini”, perché è “un atto di arroganza il voler andare avanti”. Già l’arroganza è quella del governo, ma Veltroni cos’è? La rovina della sinistra, questo è già assodato; ma l’impressione è che stia studiando per esserlo dell’Italia intera.
Lo dico perché le altre parole: “L’intelligenza politica è ascoltare quando un provvedimento crea tale livello di conflittualità”, suonerebbero anche bene se nella volontà egemone del leader del Pd non trovasse spazio uno spirito di sopraffazione nei riguardi della maggioranza della gente che lo ha messo in disparte. E dire che il decreto, come ha fatto e fa il segretario del Pd, “sta provocando in tutta Italia un movimento che non ha matrice politica” è una sciocchezza buona per il palco di Zelig. “Il movimento pone il problema della difesa della scuola. Molte università chiuderanno con effetti pesanti sul sistema formativo", già il sistema formativo del potere d’un’intellighenzia che sostiene la sua parte politica da sempre. Dice ancora Veltroni che “di fronte a questa mobilitazione la risposta di un governo responsabile è di discutere. Non all'infinito. Si dia un tempo, tra due mesi si chiude”. Per favore basta. Ha pienamente ragione Bonaiuti quando dice: “Quando il leader dell’opposizione, senza neanche contare fino a dieci, dice al capo del governo che non conosce le regole della democrazia, quale dialogo ci si può aspettare con lui?”. A leggere le cose nei media è sempre più evidente, anche se si preferirebbe di no, ciò che dice Berlusconi: “Con questa opposizione è molto difficile avere una relazione decente. Fino adesso abbiamo soltanto ricevuto insulti, critiche e invettive. Fino adesso, lo ripeto, cose positive non ci sono state proposte”. Una opposizione cui non interessa il benessere del paese, ma punta ad azioni sfasciste per rendere pan per focaccia alla mal digerita perdita del consenso alle elezioni del dopo-Prodi. Dice ancora Berlusconi: “Ci troviamo di fronte a un'opposizione che approfitta di questi momenti delicati legati alla crisi per portarci allo scontro frontale. Quando dico queste cose mi si accusa di arroganza. Addirittura, il leader dell'opposizione mi ha accusato di non conoscere le regole della democrazia. Con una posizione siffatta, è molto difficile” avere un dialogo.
Da annotare ancora che questa mattina i ragazzi avevano chiesto e ottenuto di poter incontrare i senatori e di aprire un tavolo di trattative. L’incontro è durato poco più di un’ora: i manifestanti hanno illustrato ai parlamentari non solo le motivazioni della protesta, ma anche alcune proposte “concrete” – così le definiscono con convinzione le agenzie – come la riduzione della quota alle chiese, dall'8 per mille al 5 per mille, con la destinazione del 3 per mille rimanente ad un fondo di sostegno ad infanzia ed educazione, così come la sospensione di fondi inutili o privilegiati, come ad enti desueti, fondi Nato, o l'immediata sospensione dei finanziamenti pubblici alle scuole private. Sono buono, siamo ai sogni, suggeriti, forse auspicabili ma sempre sogni. Forse i giovani in piazza non hanno ancora ben compreso che non sono alla playstation e che il loro non è un gioco di ruolo.
Ultima notizia, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo riguardante l’occupazione del liceo “Giulio Cesare” di Roma in seguito alla denuncia presentata dal preside dell’istituto. I reati che per il momento si profilano sono quelli di invasione di edificio pubblico e di interruzione di pubblico servizio.
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