mercoledì 29 ottobre 2008

Democrazia o antidemocrazia: questo è il dilemma del Pd

Le agenzie si susseguono incalzanti. Da Milano la notizia per certi versi più preoccupante, perché nella metropoli lombarda gli [s]fascisti dei centri sociali si mescolano agli studenti. Dice una AdnKronos: ci sono stati momenti di tensione e piccoli tafferugli tra gli studenti milanesi e le Forze dell'ordine. I ragazzi che stanno manifestando contro la riforma della scuola sono arrivati allo scontro, per pochi minuti, con gli agenti schierati lungo il corteo. Gli incidenti si sono verificati tra Piazza Meda e Via San Paolo. Poco prima i manifestanti, circa un migliaio, si erano scagliati di nuovo contro le Forze dell'ordine. In zona Brera hanno lanciato uova e petardi contro i poliziotti che non hanno reagito. I liceali in corteo stanno attraversando il centro di Milano e sono pronti a nuove rivolte e blocchi. Intanto, anche dall'Università statale i manifestanti sono pronti a scendere in piazza.
Semplicemente “idiota” – è il caso di cominciare ad usare simili aggettivi – il comunicato dell’Uds, che sta per “unione degli studenti”. "Unione" appunto. Dicono rifacendo il verso a Veltroni: “L’approvazione del decreto 137 è un grave atto di irresponsabilità politica. Il governo e la maggioranza non hanno minimamente tenuto conto delle centinaia di migliaia di studenti, insegnanti, famiglie scese in piazza in questi giorni”. Certo hanno tenuto conto dei milioni rimasti a casa. L’Uds poi annuncia: “Resteremo ora ad assediare il Senato e saremo domani in piazza per lo sciopero generale della scuola: continueremo a batterci per una scuola pubblica di qualità”. Vien proprio da dire: benvenuta meritocrazia!
Stamattina intervenendo in Senato l’arguto ed ironico presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ha detto: “Quelli erano i tempi di Berlinguer, non di Veltroni; i tempi di Natta, non di Franco Marini. Quelli erano i tempi del glorioso Partito comunista. Quando Luciano Lama fu cacciato dall’università, il gruppo del Pci si alzò in piedi ad applaudirlo ed io venni applaudito perché avevo fatto picchiare a sangue gli studenti che avevano contestato Lama". Già, e questi sono i tempi della Finocchiaro, che non contenta delle gaffe democratiche di ieri, oggi, rincorrendo Di Pietro, scesa a parlare con i ragazzi, che da ieri protestano davanti al Senato, dopo l'approvazione del decreto in aula, ha dichiarato che un referendum sul decreto Gelmini è “una buona idea”. Già, la senatrice si è espressa molto democraticamente – si colga l’ironia – dicendo che il referendum è una “buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta contro un governo che si tappa orecchie e bocca”. E vai con la solita trita e ritrita retorica! “Su alcuni temi come quelli della scuola è necessario aprire un confronto ampio in tutto il Paese”. Parlare per, come sempre, non fare! E non sapendo a che santo votarsi, per la Finocchiaro "questo decreto presenta profili di incostituzionalità e lo dimostra infatti che sei regioni fanno ricorso alla Consulta. Per le famiglie italiane si annunciano tempi duri”. Certo, tempi duri, fintanto che gli antidemocratici si proclameranno democratici.

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