sabato 25 ottobre 2008

La matematica "democratica" del PD

Mi lascio un po’ di tempo per commentare il discorso di Veltroni. Lo farò domani con tutta calma, non c’è fretta per chiosare qua e là un brodino riscaldato per l’ennesima volta. Dico solo che ho cercato a fatica le proposte trovando solo qualche affermazione di principio e qualche annuncio d’intenzione della serie "questo sarebbe da fare". Soluzioni o quanto meno indicazioni di soluzioni zero. Non poteva essere diversamente. Altrimenti Veltroni non avrebbe perso le elezioni.
Qui però torno sui numeri. Veltroni ha chiuso il suo discorso dicendo: “Ricordatevi che un'altra Italia è possibile, la faremo insieme”. A chi si stava rivolgendo, ai poco meno di due milioni di fantasmi che secondo lui affollavano il Circo Massimo o alle duecento mila persone reali? Perché stante la questura che usa metodi oggettivi di calcolo la differenza con le cifre gridate da Franceschini: “Quando la piazza è piena, è piena... L'hanno detto: siamo più di due milioni e mezzo” è di un incredibile fattore 10. L’hanno detto? Chi? Un sensitivo, un medium? Ma era una manifestazione di piazza o una seduta spiritica? Che strani effetti può fare un pomeriggio all’aria aperta.
E poi lei, la Finocchiaro: “Le urla e gli strepiti che giungono dai tanti esponenti che stanno commentando la nostra manifestazione dimostrano l’arroganza del Pdl. Dovrebbero portare più rispetto per una manifestazione che ha portato in piazza oltre due milioni di italiani”. Un’altra che li vede, i fantasmi. Certo, come dice la Finocchiaro, la maggioranza rispetti le manifestazioni mistiche di una delle forze di minoranza, ma quest’ultima per favore rispetti l’intelligenza degli italiani.
Dice Cicchitto: “Non il sottoscritto, ma il «Sole 24 ore» di oggi afferma, cifre alla mano, che il Circo Massimo può contenere circa 300mila persone: per il principio dell'impenetrabilità dei corpi, 2 milioni e mezzo di persone sono un sogno di una notte di mezza estate”. E aggiunge: “Comunque quello che è in discussione non è la capacità della sinistra di organizzare manifestazioni, ma la sua capacità di governare, che è vicina allo zero”. E buttarla sulle cifre forse è un modo per non pagare dazio visto l’inconcludente discorso di Veltroni.
Ma Capezzone rincara: “La guerra dei numeri è sempre stucchevole, e in Italia c'è spesso il vizio di esagerare. Ma stavolta Veltroni e i suoi hanno letteralmente dato i numeri. Com’è noto al Circo Massimo non entrano più di 300 mila persone (70 mila metri quadri, moltiplicati per le 4 persone che al massimo possono occupare un metro quadro, fanno 280mila). Veltroni parla di 2 milioni e mezzo di presenti. Possibile? Solo se il Circo Massimo fosse un garage a 8 piani. Un’altra prova di quanto Veltroni sia poco affidabile. Un leader che moltiplica per 8 i manifestanti non dà una prova di serietà”. E tanto per maramaldeggiare, anche Gasparri bacchetta i numeri “democratici”: “Le immagini riprese dall’alto certificano il fallimento della manifestazione della sinistra. In effetti non erano nemmeno trecentomila. Spiace e preoccupa per il bipolarismo il fatto che l’altro polo, il Pd, sia ridotto in queste condizioni. Dopo mesi di preparazione e spese ingenti un vero flop. Veltroni si dimetterà?”. Domanda retorica. Cosa resta alla fine di questo sabato di evocazione e misteri. La scoperta che il Pd tessera i fantasmi oppure che sta sperimentando una matematica “democratica” per risolvere i problemi. L’asserto che la matematica non è un’opinione, in fin dei conti è solo una fissazione della scuola dei tempi del grembiule. Già, ma per moltiplicare i pani e i pesci ci vuole altro carisma che quello di Veltroni.

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